CAPITOLO 1

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Quella mattina Apollo si svegliò molto presto, talmente presto che il sole ancora non era sorto del tutto. Lui approfittò di quell'alba per prendere ispirazione e decise di dipingere un olio su tela che raffigurasse quell'alba. Prese tutto l'occorrente dal suo baule di viaggio, ancora chiuso dal giorno precedente per quanto il viaggio dalla Germania all'Italia fosse stato stancante: prese una tela, i suoi colori ad olio e il cavalletto ed iniziò a dare forma ad uno splendido ritratto immortale di un'alba. Mescolava diverse gradazioni di rosso e giallo per far sì che il cielo del quadro fosse meraviglioso come quello del mondo reale mentre al contrario utilizzava al massimo tre o quattro variazioni di verde per riprodurre il colore dolce della pineta che mostrava piano piano una parte dei suoi alberi al sole mentre l'altra parte riceveva gli ultimissimi attimi d'ombra della notte che stava passando. Appena ebbe finito quel dipinto il giovane artista si stupì di quanto bene fosse stato riprodotto quel paesaggio su quella tela, quell'Apollo così stupito e così perso nell'arte quasi strideva con l'arroganza del giorno precedente e con la voglia di fare arte che mancava nell'ultima parte del periodo tedesco: si sentiva rinato, l'effetto del suo grande amore, l'Italia, si faceva già sentire. Fece appena a tempo ad appendere il quadro ad una parete della sua camera quando sentì bussare alla porta.

"Prego, entrate pure." esclamò con un'aria allegra l'artista.

La porta si aprì con il solito cigolio che fanno le porte di una certa età e fece entrare una figura femminile che dimostrava al massimo una ventina d'anni di età, alta un metro e sessanta, magra e con una chioma di capelli ricci di color castano.

"Oh, che graziosa fanciulla abbiamo. Chi siete voi?" domandò Apollo con galanteria.

"Sono Miruna, la cameriera ufficiale degli ospiti della Casata Monti. Vi ho portato la colazione, signore." rispose la piccola ragazza.

"Non chiamatemi signore, detesto queste smancerie nobili. Vi permetto di chiamarmi col mio nome." ribatté l'artista.

"E come vi chiamate, voi che siete entrato ieri nell'entourage artistico della famiglia Monti?" chiese Miruna.

"Io sono Apollo Winckelmann." rispose il giovane artista, che forse iniziava ad essere attirato dal fascino della cameriera.

"Ah, ho sentito parlare di voi. Lo scorso anno il Duca Michele ci ha portato in gita in Germania e ho visto alcune delle vostre opere artistiche in giro tra palazzi e chiese. Siete celebre e avete molto talento, signor... scusate... Apollo." aggiunse la giovane cameriera, che nel frattempo si era persa negli occhioni celesti di Apollo.

"Vi ringrazio per i complimenti. Effettivamente le mie opere, a quanto pare, sono apprezzate tra i nobili tedeschi, ma io lì non voglio più tornarci." disse con una certa malinconia Apollo.

"E come mai?" chiese incuriosita Miruna.

"Lì non era ambiente per me. Clima troppo rigido d'inverno, bambini urlanti nelle strade a tutte le ore, popolo interessato molto poco all'arte in generale: una piaga molto grande per degli artisti in erba, non sono l'unico che se n'è andato via di lì" rispose il giovane artista.

"Scusatemi ma devo scappare, devo andare a servire gli altri artisti. Se volete continuiamo a parlare domani, anzi, vi servirò per ultimo così potremo stare più tempo insieme e parlare di più." disse la cameriera che nel frattempo si era già avviata alla porta.

"Madame, a domani." la salutò Apollo con tanto di inchino.

Miruna arrossì senza rispondere e si avviò nel corridoio. Forse tra quei due stava già iniziando a nascere qualcosa, ma era ancora troppo presto per parlare di cotte e cose del genere. Apollo si diresse ad assaporare la sua prima colazione italiana, una tazza di caldo latte accompagnata da due croissant. Al primo morso a uno dei due croissant il giovane artista quasi si commosse per la bontà di questo e mangiò con calma entrambi i croissants senza inzupparli nel latte per non rischiare di sporcare gli splendidi mobili in noce della sua stanza. Una volta consumata la colazione bussarono ancora una volta alla porta. Stavolta Apollo andò ad aprire di persona sperando di trovare di nuovo Miruna: era di nuovo lei, ma era di fretta perché doveva andare a preparare il pranzo per tutti gli artisti e poté solo dire ad Apollo che era venuta per dargli una lettera del Duca. Apollo chiuse la porta, si sdraiò sul letto, aprì la busta e iniziò a leggere a mente:

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2017 ⏰

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