Ohio di notte era la cosa più bella che Josh abbia mai visto. La pace e la calma di quelle strade di quartiere silenziose, la città che poteva rivedere, finalmente. Era in taxi insieme ad un dormiente Tyler verso il loro vecchio appartamento, finalmente il tour di "Vessel" era finito, finalmente casa. Mancava poco all'arrivo, Josh cominciò già a tirare fuori il portafoglio impaziente di pagare e di ritornare a casa. Alla sua sinistra c'era Tyler, con due occhiaie enormi che stava beatamente dormendo rannicchiato su se stesso. Era stanco morto e anche lui sicuramente aveva nostalgia di casa. Josh sorrise quando vide che un filo di bava stava colando dalla bocca di Tyler.
<<Ty... Ty sveglia.>> disse Josh mentre lo scuoteva dolcemente. Tyler in tutta risposta mugugnò e si appoggiò alla sua spalla.
Il tassista al semaforo rosso gli lanciò un'occhiata gelida per niente rassicurante. Josh in tutta risposta lo fulminò, l'aveva messo leggermente in soggezione.
<<Tyler dico sul serio, non vuoi che io usi Mr. Solletico, vero?>> gli chiese Josh sorridendo vedendo Tyler che ritraeva istintivamente la pancia per la paura.
<<Mmmh... Mr. Solletico no per favore...>> disse cominciando a realizzare dove si trovava. Si staccò dal braccio di Josh e si stiracchiò facendo alzare la maglietta leggermente. Josh abbassò furtivamente lo sguardo e cominciò a fissare quel piccolo strato di pelle.
<<Che calma c'è qui di notte...>> disse Tyler mezzo assonnato.
<<Sì, l'ho notato anche io.>>
<<C'è un silenzio che si potrebbe tagliare con le forbici... ho talmente sonno che potrei addormentarmi anche adesso mentre parlo.>> disse Tyler con una voce molto assonnata e strisciante. Faceva quasi fatica a pronunciare ogni singola lettera e sembrava essere anche leggermente spaventato per la situazione in cui si trovavano, ovvero in un taxi con uno sconosciuto in piena notte.
<<Ehi non avere paura, stiamo ritornando a casa dopotutto e non manca neanche molto.>> lo rassicurò Josh e Tyler in risposta gli sorrise, gli diede una pacca sul ginocchio per poi lasciare la mano lì. Josh lo faceva sentire bene, apprezzava tutto di lui, pochi in vita sua l'hanno apprezzato o anche solo sopportato ogni volta che stava male.
Sì, c'era la sua famiglia, ma un conto era decidere di stare accanto all'altro, e un altro era essere in qualche modo "costretti". Poi c'era Jenna... ma in quel momento non voleva proprio pensarci. Non sapeva cosa provava, appena Josh gli toccava la mano ecco che pensava a quel "ti amo", ma dopo meno di un secondo si rendeva conto che era Josh. Non riusciva nemmeno a capire se fosse in qualche modo bisessuale. Non sapeva nulla. Era il suo migliore amico, non vedeva altro fino a quando lo sfiorava, e lì il dubbio. Per lui era già tanto quello quindi si mise l'anima in pace, il taxi intanto cominciò a rallentare e a portare i due nella via da loro indicatagli.
<<Fanno 8 dollari e 45 centesimi.>> disse il tassista. Josh gli diede i soldi, scesero dal veicolo e presero le loro valige. Si diressero verso il portone della loro casa con impazienza, non volevano rimanere un minuto di più fuori. Dopo un po' di metri raggiunsero il loro portone, la casa era molto piccola: aveva due piani e un mezzo giardino.
<<Cavolo finalmente...>> Josh tirò fuori un mazzo di chiavi con un portachiavi a forma di mini orsacchiotto regalatogli da Tyler l'anno scorso per il suo compleanno.
<<Sì Josh ma sto morendo di sonno.>> gli disse appoggiandosi alla porta troppo stanco per reggersi ancora da solo.
<<Sì sì Ty.>> ed aprì il portone di casa.
Appena entrati Tyler buttò le valige per terra e si buttò letteralmente sul divano mugugnando. Josh si mise a ridere, buttò a caso le valige, accese la luce dell'ingresso, mise le chiavi in un contenitore di ceramica, buttò il giubbotto a caso per terra e andò da Tyler.
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Tear In My Heart || Twenty One Pilots || Joshler
Fiksi PenggemarIn questo racconto parlerò di Tyler e Josh dopo il tour vessel. Inventerò una storia nel quale i due si mettono insieme aggiungendo parti in cui vengono spiegate le canzoni che scrive Tyler nel momento stesso in cui le "vive". Spero che qualcuno la...