Era un giovedì piovoso.
La piccola Angel aspettava sotto la tettoia della scuola con la cartella sulle spalle, seduta sulla panchina e guardandosi le caloce gialle, aspettando che Flug, come ogni giorno, venisse a prenderla.
La bambina era l'ultima rimasta, nessuno era rimasto a fargli compagnia.
Ormai era abituata anche a quello...
Sospirò lievemente e si mettè una mano nel piccolo impermeabile giallo tirando fuori la sua ultima verifica, era andata benissimo, nessun errore.La rimettè in tasca sospirando e alzandosi la manica dell'impermeabile scoprendo una piccola fasciatura leggermente tinta di rosso.
Oggi l'avevano spinta per terra nell'ora della ricreazione ed era caduta su delle pietre appuntite dove si era graffiata facendo uscire un poco di sangue.
Non disse alla maestra che erano stati loro, aveva paura di quei bambini robusti e grandi; quindi decise di mentire, dicendo che era inciampata.
Ovviamente sapeva che la maestra non gli avrebbe creduto per sempre... Era già "inciampata" molte volte o era "scivolata" cadendo o sbattendo da qualche parte.Ma la cosa peggiore, per lei, non era il dolore fisico... Come si suol dire le parole fanno più male...
Ad un tratto sentì dei passi e si alzò rimettendo a posto la manica dell'impermeabile.
Poi vide lo zio che veniva proprio nella sua stessa direzione.
Le brillarono gli occhi appena lo vide.Finalmente una persona che gli voleva bene.
Ovviamente senza escludere Flug, che per lei era diventato come un fratellone, Demencia, diventata una sorta di sorellona pazzoide e 505 ormai diventato il suo migliore amico.
Appena lo zio gli fu sotto la tettoia la bambina lo abbracciò stringendolo.
«che bello! Oggi sei venuto te a prendermi!» disse con un tono allegro e vivace.
«si, proprio così» disse lui dedicandole un piccolo è dolce sorriso.
Black Hat gli prese lo zainetto mettendosela in spalla e porgendo la mano alla piccola che la afferrò subito, mettendosi sotto l'ombrello con lui.«com'è andata a scuola, oggi?» chiese Black Hat alla nipote.
«bene» rispose la bambina «oggi ci hanno riconsegnato la verifica» aggiunse lei sorridendo.
«dal tuo tono posso indurre che è andata molto bene» disse lui.
«si! Ho preso il massimo dei voti» rispose la piccola sorridendogli.Una volta arrivati a casa, Black Hat ripose l'ombrello nel porta ombrelli e aiutò Angel a togliere l'impermeabile.
Nel mentre Flug fece capolino dalla porta del corridoio; appena Angel lo notò corse da lui abbracciandolo.
Lui ridacchiò prendendola in braccio.
«ben tornata Angel» disse Flug.
Poco dopo spuntò Demencia prendendola dalle braccia di Flug.
«ma ciao punk! Finalmente sei tornata!» disse Demencia sorridendo.
Angel non potè fare altro che ridacchiare.
Flug sbuffo guardando leggermente male Demencia.
«che ne pensi di giocare un po'?» disse la ragazza.
«sii!» esclamò la bambina.
Demencia cominciò ad andare fuori dal corridoio e poco dopo i mobili cominciarono a fluttuare.
«pensavo avessi distrutto quel marchingegno» disse Black Hat con tono cupo.
«l-lo credevo anch'io» rispose Flug andando nella loro direzione.
Black Hat attese che esso fu lontano per poi ridere scuotendo la testa.Il tempo volò e si fece pomeriggio.
Angel era intenta a fare i suoi compiti.
Ad un tratto bussarono alla porta di camera sua.
«avanti» disse la bambina concentrata sui compiti.
Nella stanza entrò lo zio.
La piccola lo guardò e gli dedicò un caldo sorriso.
«ciao zio» lo salutò.
«ciao» rispose Black Hat andandole vicino e accarezzargli la testa «come va?» chiese riferendosi ai compiti.
«molto bene» rispose.
Ma a quel punto Black Hat si accorse di una parte della fasciatura, grazie al fatto che la manica si era leggermente alzata.
«aspetta un attimo... Angel, cos'hai nel braccio?» chiese tentando di non farlo vedere la sua preoccupazione.
Tentò di prendere il braccio sinistro della bambina per vedere cosa aveva, ma essa si scostò velocemente.
«niente! Non è niente...» rispose Angel.
«Angel fammi vedere immediatamente il braccio» le ordinò lo zio con tono severo e autoritario, spaventando la bambina che tremò paralizzandosi.
Lo zio alzò la manica della nipote scoprendo la fasciatura.
«chi ti ha fatto male?» chiese lo zio con lo stesso tono.
La piccola tacque abbassando la testa e tremando.
«rispondi!» disse alzando il tono della voce.
La bambina a quel punto non riuscì più a trattenere le lacrime.Aveva paura, sapeva che se avesse detto chi era stato, lo zio li avrebbe uccisi e lei non voleva questo.
Non ci volle molto che Black Hat notasse le lacrime.
«Angel... Io... Non volevo, mi dispiace» disse lo zio prendendola in braccio e stringendola a se.
«non fargli del male... Ti prego... Promettimelo» disse la bimba stringendolo.
«te lo prometto» disse lo zio.Black Hat tenne la nipote in braccio cullandola per calmarla.
Quando finalmente essa si calmò, lo zio si sedette sul letto con essa sopra le gambe, finendo di asciugargli le lacrime.
«tranquilla» gli ripetè per l'ennesima volta.
«scusami, se ti ho spaventato, non lo farò più» aggiunse poggiando la testa della bimba al petto.
Angel non oppose alcuna resistenza; si sentiva protetta e confortata fra le braccia dello zio.«mi vuoi dire chi sono?» chiese Black Hat.
Angel sospirò leggermente.
«si chiamano...»~😻 Space my 😻~
:3
Sono infame? Sono infame; lo riconosco.
Vabbè, visto che non ho news o informazioni io vi saluto qui, io vi mando un bacione e un salutone e... Ciao ciao pesciolini rossi 🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠🐠~😻 -_Dark_Shadow_88_- 😻~
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un angelo all'inferno •| Villainous |•
FanfictionEra una normale giornata nel covo di Black Hat; quando a un tratto alla porta dell'ufficio del malvagio signor Black Hat non bussò un qualcuno. Il capo diede il permesso e a entrare fu il dr. Flug. Black Hat gli chiese cosa volesse e balbettando Flu...