Era ormai notte.
Black Hat era appena andato a controllare la bambina.Ogni notte, prima che lui andasse a letto, passava da Angel per vedere che tutto fosse apposto.
In un certo senso, temeva di affezzionarsi troppo alla nipote ciò poteva essere un grandissimo problema.
Temeva che qualcuno, a lui nemico, potesse farle del male.Nel mentre era immerso nei suoi pensieri aveva finito di cambiarsi, mettendosi il suo pigiama.
Si mettè sotto le coperte e rimase a guardare il soffitto.Per quanto odiasse ammetterlo aveva paura per la sorella. Fra lui e lei non c'era mai stato un gran affetto, ma anche se non voleva dirlo, lui le voleva bene.
«e se le è successo qualcosa?» si domandò nella sua mente.
«e se le hanno fatto qualcosa?» si domandò ancora.Sbuffò girandosi a petto in su guardando il soffitto.
Più volte si ripetè che andava tutto bene, ma per quanto si sforzava non ne era per nulla convinto.
Si alzò e si diresse verso il suo ufficio.
Allungò la mano verso la cornetta del telefono, ma la ritirò di poco insicuro.
Voleva davvero farlo? No... Si?
Prense un profondo respiro e afferrò la cornetta componendo lentamente il numero.
Si sentiva il cellulare squillare.«pronto? Chi è?» chiese una voce, che lui conosceva bene, stanca e impastata dal sonno, appena infranto.
«emh... Ciao sorella» rispose lui.
«Black? Tutto bene? Perché mi chiami a quest'ora? Sai che è tardi?» chiese dinuovo la voce abbastanza irritata.
«si, si, lo so, ma...» si bloccò.Non riusciva a dirlo... Il suo orgoglio era troppo grande.
«Ma? È successo qualcosa? Stai bene? Ed Angel? Vi è successo qualcosa?» cominciò ad allarmarsi la donna.
«si, va tutto bene, sto bene e anche Angel» rispose.
«ah, okay... Allora perché mi hai chiamato?» chiese.
«nulla... Lascia stare... Buonanotte» disse schietto il super cattivo.
«va bene... Allora buonanotte» rispose la donna.«aspetta!» esclamò Black Hat a un tratto.
«senti Black, deciditi, se vuoi dirmi qualcosa dimmela ora altrimenti buonanotte» rispose abbastanza irritata la donna.
«volevo dirti...» prese una pausa per prendere un profondo respiro «che ti voglio bene» disse tutto d'un fiato.
A quel punto vi fu una pausa abbastanza lunga di silenzio.Non credeva di averlo fatto.
Non poteva averlo fatto.Si preparò alla sfuriata o meglio alla presa in giro della sorella.
Pronto a essere umigliato.«anch'io» si sentì dire «anch'io ti voglio bene» disse la sorella.
«cosa?» chiese sorpreso il cattivo.
«hai sentito, non te lo ripeterò una terza volta»A quel punto, il cattivo, sorrise.
«bene, a questo punto ti saluterei» disse la sorella.
«okay, va bene»
«allora, buona notte»
«buona notte»Dopodiché attaccò.
Appoggiò la cornetta al suo posto, non smettendo di sorridere.
Si girò e vide la nipote proprio davanti alla porta aperta.«Angel, che fai sveglia? È tardissimo» disse lo zio.
La piccola annuì guardando a terra.
«dai su, torna a letto» disse uscendo.
«aspetta» disse la bambina «p-posso dormire con te?... H-ho fatto un incubo» disse guardandolo negli occhi.Lui sospirò sorridendogli.
«dai, vieni» disse con tono dolce prendendola in braccio.Ritornò in camera e la mettè nel letto, ed in successione anche lui, coprendosi con le coperte.
Angel, titubante, si strinse a lui stringendolo.
Black Hat sorrise teneramente guardandola lasciandola fare.E, a breve, si addormetarono entrando nel regno di Morfeo.
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un angelo all'inferno •| Villainous |•
FanfictionEra una normale giornata nel covo di Black Hat; quando a un tratto alla porta dell'ufficio del malvagio signor Black Hat non bussò un qualcuno. Il capo diede il permesso e a entrare fu il dr. Flug. Black Hat gli chiese cosa volesse e balbettando Flu...