Erano ormai passati tre giorni dall'arrivo di Angel è tutto filava liscio come l'olio.
Flug era intento a fare esperimenti chimici con affianco a lui un libro con le formule.
«piano... Una goccia soltanto...» diceva intento a versare una sola goccia della fiala che aveva in mano nel contenitore triangolare pieno di una sostanza bluastra.
«ciao!» disse Angel mentre l'immagine del suo visino veniva riflessa nel contenitore più grande in una espressione molto buffa.
Flug gridò facendo quasi cadere il contenuto nella fialetta.
«Angel!» gridò Flug con un tono più che infuriato «ti sembra il modo?! Non si sbuca all'improvviso mentre una persona è concentrata a fare il suo lavoro!» aggiunse.
«mi scusi tanto...» disse la bimba abbassando il capo.
«bene» disse con tono più duro.Si soffermò qualche secondo a guardare la piccola bambina intenta a guardare il pavimento e la testa abbassata.
Il dr. Flug sospirò, non poteva rimanere arrabbiato davanti a una bambina che non voleva fare nulla di male.Poco dopo, infatti, si inginocchiò davanti alla bimba per raggiungere la sua altezza e accarezzargli i capelli.
«dai, non essere triste» disse.
La piccola lo guardò.
«non volevo avere una reazione così esagerata... è che mi avete spaventato; non mi ero accorto che eravate entrata nel laboratorio» aggiunse in seguito.
Angel lo guardò sorridendo.
«promettetemi soltanto che non lo farete più» disse lo scienziato.
«va bene, le prometto che non accadrà più» disse la bimba.
«bravissima» disse Flug alzandosi.Angel rimase a guardarlo mentre esso si rimetteva seduto.
Esso la guardò per poi sorridere sotto la "maschera".
«vuole restare con me?» chiese.
«si!» esclamò con felicità la bimba.Flug ridacchiò portando una sedia vicino a lui.
Poco dopo la bimba ci si sedette rimanendo ferma e immobile a guardare il ragazzo lavorare con i composti chimici.«non si annoia?» chiese il ragazzo alla bambina che da più o meno un'ora era rimasta a guardarlo senza fiatare.
«per niente» disse.«dr Flug» lo chiamò ad un tratto Angel.
«si?» chiese Flug.
«potrei chiedergli un favore?» chiese la bambina.
«va bene... Quale?» chiese leggermente titubante.
«potreste smettere di darmi del lei?» chiese la bambina.
«emh... Va bene» rispose «in questo caso puoi smettere anche te di darmi del lei» aggiunse Flug.
«va bene» disse Angel sorridendo.Dopo circa un'ora o due di lavoro Flug decise di sospendere per un momento i suoi esperimenti, così per andare in cucina; seguito da Angel.
«sicura che non ti annoi? Potresti andare a giocare con qualcuno» disse il ragazzo alla bambina che per tutta la durata delle due ore era rimasta a guardarlo.
«no, non mi annoio per niente» disse la bimba «e poi, in casa non c'è nessuno e stare nella mia camera è noioso» aggiunse.
«bè... Visto che per oggi ho finito di lavorare... Vuoi che giochi un po' con te?» chiese lo scienziato mentendo sul fatto di aver finito.
Ad Angel brillarono subito gli occhi.
«davvero?» chiese la bimba emozionata.
«certamente» rispose.
«siiiii!!! Grazie mille!!» esclamò la bambina abbracciandolo.Poco dopo erano in salotto.
Flug si avviò verso un armadio e aprì l'anta, prendendo una scacchiera.
La bambina guardò incuriosita lo scienziato che si sedette a terra appoggiando la scacchiera su di esso.
Angel si sedette dall'altro lato.
«hai mai giocato a dama?» chiese Flug alla bambina.
«no» rispose.
«fa lo stesso, è molto facile da capire» disse lo scienziato.Dopo aver spiegato come si giocava, essi cominciarono la partita.
Dopo un bel po' di tempo Flug guardò l'orologio.
Era ormai sera e gli altri erano ancora fuori.
«tocca a te» disse a un tratto la bambina.
Lo scienziato si girò di scatto vedendo, che per l'appunto, la bambina aveva spostato la pedina, ed allora toccava a lui.
«emh... Che ne pensi di fare una pausa? È quasi ora di cena» disse Flug indicando l'orologio.
«va bene» disse la bimba alzandosi e sgranchiendosi.
Flug fece lo stesso, avviandosi verso la cucina seguito dalla bambina.Dopo aver cenato, Flug invitò la bambina ad andare in salotto per guardare la TV mentre lui lavava i piatti.
Essa andò in salotto e lo scienziato cominciò a lavare i piatti.Una volta finito, Flug diede un'altra occhiata al orologio sbadigliando.
Erano ormai l'una di notte passata e lui non aveva ancora finito i suoi lavori.Prima di andare a terminare il lavoro decise di mettere a letto Angel.
Andò in salotto e appena entrò vide la bambina addormentata sul divano con la TV accesa.
Lo scienziato rimase intenerito dalla piccola che stringeva a se un cuscino.Spense la TV e facendo attenzione a non svegliarla la prese in braccio.
Subito la bimba si strinse a lui, come se fosse stato un orsacchiotto di peluche.La portò nella sua camera, accendendo la sua lucina da notte.
La ripose delicatamente sul letto coprendola con la coperta.
Si fermò a guardarla... Si ripose la domanda della prima volta che la vide.Come faceva una bambina così dolce e buona a essere una parente del suo capo, così spietato e malefico?
Scosse la testa per riprendersi e decise di andare a finire il lavoro, ma appena mosse i primi passi la manica del suo camice da scienziato fu tirata da qualcosa o meglio qualcuno.
Si girò e vide Angel che lo guardava con sguardo stanco.
Esso si abbassò e le accarezzò la testa.
«Angel, dormi, è molto tardi» disse lui.
«puoi rimanere qui con me?» chiese lei guardandolo.
Lo scienziato sospirò e sorrise da sotto la busta.Si sedette sul letto e le accarezzò la fronte.
Pian piano Angel si riaddormentò.
Flug sorrise e le baciò la fronte rimboccandole le coperte.Si alzò e facendo piano, uscì dalla camera accostando la porta.
Poco dopo Demencia, che nel mentre era ritornata insieme agli altri, stava per gridare un qualcosa allo scienziato, ma esso le tappò la bocca.
«la bambina dorme» sussurrò a denti stretti, detto quello tornò nel laboratorio a finire il lavoro asseniato.
STAI LEGGENDO
un angelo all'inferno •| Villainous |•
FanficEra una normale giornata nel covo di Black Hat; quando a un tratto alla porta dell'ufficio del malvagio signor Black Hat non bussò un qualcuno. Il capo diede il permesso e a entrare fu il dr. Flug. Black Hat gli chiese cosa volesse e balbettando Flu...