Strani disegni

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Sembrava una giornata normale.
Era quasi ora di andare a prendere Angel da scuola, infatti, Flug era già in cammino e appena arrivato alla scuola aspettò la bambina che non tardò a raggiungerlo.
«mi scusi signore» disse una voce abbastanza giovane appartenente a una donna sui trenta/quaranta anni che Flug non impiegò molto a intuire a essere la maestra di Angel.
«potrei parlarle un attimo?» proseguì con un tono leggermente preoccupato.
«emh... Certamente» disse «Angel te aspettami qui, okay?» disse rivolgendosi a Angel.
Lei annuì e Flug si allontanò di poco con la maestra.
«mi scusi la domanda... Ma a casa  la situazione è difficile?» chiese la maestra.
«difficile? No, è tutto tranquillo» rispose. «perchè questa domanda?» chiese a sua volta.
«vede... Angel da un po' di tempo è taciturna, distratta, si isola spesso e disegna... Mostri? Non so bene come definirli» disse porgendogli qualche disegno e passarglielo.

Era vero, quelli erano disegni davvero strani e sanguinari, all'inizio non credeva fossero davvero i suoi.
«in aggiunta, ogni tal volta che vi si accenna, lei sembra quasi risvegliarsi da uno stato di trans» spiegò la maestra.

Forse centravano gli incubi?
Era da un mese a questa parte che li aveva... E ora che ci ragionava era vero; Angel era sempre più taciturna e distratta.

«mh... Ora che ci ragiono è da un po' che accade... La ringrazio, farò del mio meglio per farle dinuovo tornare il sorriso» disse Flug mettendo i disegni in tasca.
«le dò fiducia... Le auguro buona giornata» disse la donna sorridendogli.
«buona giornata anche a lei» rispose Flug allontanandosi e raggiungere Angel seduta su una panchina.
Lei se ne accorse e si alzò guardandolo.
Flug allungò la mano verso Angel ed ella la afferrò.
Cominciarono a camminare verso casa intanto Flug lanciava qualche occhiata verso la bambina occupata a guardare la strada con sguardo assente mentre farneticava un qualcosa di incomprensibile.
«Angel?» la chiamò Flug.
«mh? sì?» disse alzando la testa di scatto e guardarlo.
«ti senti bene?» chiese.
«si, perché me lo chiedi?» rispose la bambina.
«stavi parlando in un modo incomprensibile»
«in che senso?» chiese la bambina non capendo «io non stavo facendo nulla».
«davvero?»
«si! Siamo appena usciti da scuola e-» lei si girò «ma prima eravamo al cancello!» esclamò.

«Allora è vero... Sembra veramente svegliarsi da uno strato di trans... infatti ha cominciato a parlare e a fissare il terreno appena usciti dal cancello» pensò Flug.
Flug la prese in braccio e cominciò a camminare con passo più svelto verso il covo.

Appena arrivò aiutò Angel a togliere il suo cappotto.

«resta un attimo in soggiorno okay? Torno subito» disse Flug correndo nell'ufficio di Black Hat.
Bussò e appena sentì la risposta entrò.
«c-capo, devo parlarle» disse.
«cosa mi devi dire?» disse annoiato il capo.
«rigurda Angel» rispose.

Black Hat si irrigidì.
«cosa le è successo?» chiese subito allarmato.
«è-è strana ultimamente, non lo ha n-notato? È più taciturna, si incanta e-e spesso fa strani disegni» rispose prendendo i disegni e mettendoli sulla scrivania.

Black Hat li guardò sorpreso.
Davvero sua nipote aveva disegnato questo?
No... Angel non era la bambina anche pur essendo in una famiglia di super cattivi, disegnare mostri e cadaveri.

«f-forse centrano gli incubi» disse Flug.
«tu credi?»
Lo scienziato annuì «però dovremmo verificarlo...».
«e sia... Ma che non sia nulla di doloroso per lei, altrimenti non puoi immaginare cosa ti potrei fare» lo minacciò.
«non ne sarei in grado» disse sottovoce lo scienziato per poi andarsene per progettare la macchina.

un angelo all'inferno •| Villainous |•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora