La tranquillità e la frescura durarono solo una settimana.
Leo era partito con Apollo e Nico stava in infermiera per la ferita riportata contro Chione. Una sera mentre oziavo nella mia casa dedicata a Poisedone, una luce si palesò.
Dal bagliore pian piano comparì un uomo. Era vestito in modo casual, stentavo a riconoscerlo ma fù tradito dalle sue scarpe volanti.<<Ermes, cosa vuole il Dio dei viandanti da me?>> chiesi.
<<Percy Jackson, ho bisogno di un favore.>> disse il Dio.
<<Se mi rifiutassi?>> aggiunsi.
Il Dio Olimpico fece scomparire il telecomando del condizionatore e con uno schiocco di dita il marchingegno si chiuse autosiggilandosi.
<<Ora credo che tu abbia un motivo per aiutarmi.>>
<<Già, immaginavo... Che devo fare?>> sospirai.
Devi scendere negli inferi e recuperare un pacco che ho recapitato ad Ade per sbaglio.
<<Scusami Ermes, perché non lo fai direttamente te? Cioè non voglio mancarti di rispetto ma non sei pur sempre il più veloce degli Dei?>>
<<Vedi, se Ade sapesse del mio sbaglio sbeffeggerebbe la mia divina figura in eterno.>> ammise il Dio.
<<Mm... Ok, dove trovo il pacco?>> soffocai un risata per poi tornare serio.
<<Nella sala del trono, hai circa tre ore per andare e tornare con la posta indesiderata.>>
<<Cosa? Perché tre ore?>>
<<Perché Ade è sull'Olimpo per una riunione con i suoi fratelli e non tornerà prima di allora. Almeno si spera...>>
Ermes mi porse delle pietre di Persefone.
<<Queste tre pietre ti serviranno per fuggire rapidamente qui, dove io ti aspetterò.>>
<<Ehm quindi...>> risposi senza convinzione.
<<Credo che tu debba darti una mossa. E Percy, non aprire per nessun motivo il pacco, potrebbe essere l'ultima cosa che fai...>>
Uscii subito dalla mia casa, nella mie tasche le tre pietre e la mia fedelissima Anaklusmos. Le pietre bastavano per tre semidei. Ma chi?
Raggiunsi l'infermiera.---
<<Will, ti ho detto che sto benissimo! Guardami!>> disse Nico saltellando.
<<Ordini del dottore, stai qui a letto per un altro giorno.>> rispose Will.
<<Oh Percy, portami via di qui.>> disse Nico disperato.
<<Stavo proprio per...>> non feci in tempo a finire la frase.
<<Non vorrai dire che hai un'impresa? >> mi ammunì Will.
<<Bè, si.>> risposi.
<<Portami con te, magari negli inferi.>>
<<Allora credo che ne sarai entusiasta.>> risposi, un leggero sorriso si fece largo sulle labbra del figlio di Ade.
Spiegai la missione ai miei amici semidivini.
<<Tre perle eh?>> Disse Will con uno strano tic all'occhio.
<<Verrò anche io!>> aggiunse.
<<Ma veramente io pensavo di portare...>> non finii la frase.
<<Ormai e deciso! E poi me lo devi, hai pur sempre rubato e mangiato la torta che avevo fatto a Nico per il suo compleanno! E poi mi porterà negli inferi e magari conoscerò suo Padre!>> riprese stavolta tutto eccitato.
<<Perfavore uccidimi.>> rispose Nico.
<<E non credo sia una buona idea, mio padre non è in tipo "ospitale".>> riprese il figlio di Ade mentre Will mise il broncio.
<<Credo che ormai sia fatta, abbiamo solo tre ore. Idee?>> chiesi.
Nico sospirò alla mia prima frase poi rispose:
<<Conosco una scorciatoia ma dovremmo passare per il labirinto.>>
Così partimmo, direzione inferi.
Ehilà fangirls, ho deciso di dividere la storia in più parti (teoricamente due) per non farla eccessivamente lunga.
Vi piace l'inizio? Cosa ne pensate?Lasciate una stella.
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Quello che un Fanboy
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