Six days.

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***



- Michael, mi ha chiamato Liz, non sei andato nemmeno oggi, tutto bene?- Sentii chiedere da mia madre che probabilmente era appena rientrata dal turno dell'ospedale.

Certo tutto okay.
Ho solo letto il diario di un suicida in cui raccontava i suoi tentativi di togliersi la vita e diceva che mi odiava, ma sto bene.

- Vattene, mamma.- Dissi con voce abbastanza roca, era da due giorni ormai che mi ero barricato in camera mia, avevo spento il telefono e fissavo il soffitto come per capire cosa potevo fare.

- Senti, Gordon, io non so perché stai facendo la testa di cazzo.- Iniziò esasperata la donna e la immaginai con un mestolo in mano mentre aspettava impazientemente che aprissi la porta per potermelo lanciare.

Mi vuole tanto bene, sì.

- Per me puoi stare chiuso qui dentro per una settimana intera, ma ricordati che i giorni che passi in questa stanza, sono giorni che passerai dopo dagli Hemmings.- Mi minacciò pericolosamente seria, e la era.

Così sgranai gli occhi a quelle parole e mi alzai in piedi fissando la porta con terrore, come quando ero piccolo e mi aspettavo che un mostro entrasse da un momento all'altro.

- Non puoi farlo, donna, hai detto una settimana, e sono passati già tre giorni.- Le ricordai sicuro, non mi aspettavo di certo che sclerasse.

- Non voglio sentire cavolate, Gordon, devi passare ancora sei giorni con Luke, e finché starai chiuso lì, non sarà finita la punizione.- Disse urlando e picchiettando quello che doveva essere un mestolo contro la porta.

Stufo di sentire quel rumore girai la chiave e spalancai la porta - Vai a fanc...- Non riuscii a finire la frase che sentii un dolore lancinante sul naso, mi aveva appena tirato il mestolo.

- Mamma!- Dissi piagnucolando mentre mi accasciavo a terra dolorante, non usciva nemmeno sangue ma faceva male comunque.

- Una settimana con Luke, Gordon, una settimana.- Mi urlò mentre andava in cucina probabilmente per preparare il pranzo.

- E lasci tuo figlio nel pieno di un trauma da urto?!- Chiesi disperato ancora sdraiato a terra, la sentii tornare dopo alcuni istanti e sorrisi, infondo mi vuole davvero bene dai.

- Tieni i piselli congelati sulla faccia e vatti a lavare le mani, è pronto il pranzo.- Disse lanciandomi il sacchetto ghiacciato, ancora una volta, sulla faccia.

Ma perché a me?

Qualche ora più tardi

- Hai la febbre per caso, Michael?- Mi chiese Calum tastandomi seriamente la fronte mentre entravano dentro un negozio di fiori.

Che schifo di odore, è...Tutto troppo profumato.

- No, Hood, sto benissimo e smettila di guardarmi come se fossi un dinosauro resuscitato.- Dissi scocciato mentre mi guardavo intorno senza sapere cosa dovevo fare.

Improvvisamente sentii Cal scoppiare a ridere mentre sollevavo un mazzo di rose rosse e lo studiavo abbastanza schifato.

Cosa diavolo servono i fiori? Tanto poi muoiono.

- La smetti, imbecille?- Chiesi dandogli un leggero schiaffetto dietro il collo mentre portavo le rose al banco e pagavo, costavano fin troppo per i miei gusti.

Our Week.(A Muke FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora