CAPITOLO 40

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''E' normale sentirsi tristi, ma se permetti alla tristezza di controllare la tua vita non avrai più una vita.'' -Anna Todd

Passano altri lunghi e noiosi giorni, in cui mi interrogo se sto superando sul serio la relazione di Vincent. Ormai è metà Luglio, ci siamo lasciati esattamente un mese fa. Devo ammettere che a volte sembra dura. Quando sto con gli amici, con Raul o persone che mi vogliono bene e cercano di mettermi allegria, il pensiero di lui non mi passa mai per la mente. Il problema si crea quando sono sola, maggiormente di notte. Sappiamo tutti che la notte è il momento sacro in cui se non hai sonno, vengono fuori tutti i problemi, preoccupazioni e ricordi. Perciò che la maggior parte di queste notti le sto passando insonni. Di giorno sono una persona e di notte la vera me. Quella che è stata ferita, ingannata, usata. Quella che ha perso la fiducia quasi in tutto l'essere umano, perché purtroppo ha creduto troppo in qualcosa, che si è rivelato solo una nube scura che non riusciva ad essere decifrata. Ma adesso sono rinsavita, sono sicura che non tornerei mai più sui miei passi, nonostante il sussulto che ho le rare volte che incontro il mio ex per strada. Penso che non sia più lo stesso sussulto che avevo ogni volta che lo vedevo da ragazzina innamorata; adesso succede perché sono rammaricata, quasi spaventata da quello che è successo tra me e lui. Una cosa che però mi manca è ricevere attenzioni. Non che io ne ricevessi molte da Vincent, ma era sempre bello baciarlo, abbracciarlo o addirittura fare sesso con lui. Questo è un altro aspetto che devo prendere in considerazione. Molte volte mi è capitato in questi giorni di sentire quella strana sensazione al basso ventre e non sapevo proprio come colmarla. Purtroppo con le mie dita non ci ho mai saputo fare, quindi devo cercare di trattenermi.

Ritornando alle attenzioni, è vero che ho molti amici che me ne potrebbero dare, ma Vincent ha proprio lasciato un vuoto nel petto. Ho bisogno di una nuova persona che mi stia accanto costantemente, ma non ci penso proprio a mettermi con qualcun altro. Non voglio innamorarmi per un bel po' né pensare ai ragazzi. Per me devono essere fuori questione finché non mi sarò ripresa del tutto e sarò forte abbastanza da gestire al meglio una relazione nuova. Devo prometterlo per il mio bene. Non mi devo innamorare per taanto tempo. Devo solo pensare a me stessa, è l'unica cosa che mi potrà servire. Pensare a me, alle mie amicizie, alla mia famiglia e hai miei hobby. Mi sento già più forte e sicura di me stessa se faccio ogni volta questo discorso. Non ricadrò mai più nella trappola che voi chiamate: amore.

''Allora che mi racconti di nuovo?'' sto osservando per bene come le labbra carnose di Rose si incurvano. Questo pomeriggio sono con lei, siamo al mio solito bar preferito a sorseggiare thè fresco.

''L'ultima mia novità è stata quella di Andrew. Non è successo nient'altro, almeno credo'' succhio dalla cannuccia velocemente la bevanda a dir poco ghiacciata. Mi va subito al cervello e devo portare le dita alle tempie dal dolore.

''A quanto pare tutti gli amici di Vincent, lui compreso, sono della stessa razza'' ghigna spostando tutti i suoi capelli azzurri su un solo lato.

''Merda! -risputo il thè nel mio bicchiere a sentir nominare quell'invertebrato- quando devi parlare di lui, avvertimi per favore'' Rose scoppia immediatamente in una risata; quando ha smesso, si scusa.

''L'hai più sentito?'' la domanda posta d'improvviso mi fa perdere un battito. Giro e rigiro la cannuccia nel bicchiere, gesto dettato dal nervosismo. E adesso come glielo dico? Mi farà a fettine.

''Emh..dopo che io ed Andrew ci siamo baciati, gli ho inviato un messaggio per tenerlo informato del fatto appena accaduto'' Vedo che strizza gli occhi come se vorrebbe fulminarmi, ma sta aspettando che io continui.

''Mi ha risposto che non gliene frega e che non lo devo più contattare, perché ormai è fidanzato..'' fa strano stesso a me dire che è impegnato. La cosa che mi ha fatto più tristezza appena l'ho saputo è che lui è andato avanti come se nulla fosse, mentre io sono ancora bloccata tra passato e presente. Qui si capisce quanto in realtà ci tenesse a me: zero.

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