[ due ]

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trigger warning: smut

*kurama's pov*

okay, non so come siamo finiti in questa situazione ma mi piace alquanto. sono sempre stato io a corrergli dietro, ho sempre avuto un debole per lui e fra i due, per quanto ci provassi, quello a brillare era lui.

mi sento accaldato ovunque, ho le guance e le orecchie in fiamme, non vedo molto bene e non riesco a pensare; le luci sono soffuse ma mi danno fastidio perché mi sembrano comunque troppe. tutta la squadra è andata a casa un bel po' fa e l'ultima cosa che ricordo di loro è adè che mi guarda strano raccomandandomi di non bere troppo. pfff. io sono michael, mica eugene o riccardo o chissà chi! fisso il camino acceso della sua spaziosa casa da benestante e mi arrabbio perché credo sia colpa di quello se sto morendo di caldo.

"spegnilo" farfuglio.

"eh?" la voce di doug arriva smorzata dall'altra parte del divano.

"spegnilo!" ripeto con rabbia.

"ma che cavolo vuoi?" ribatte lui.

"stupido fuoco" borbotto tra me e me. cerco di contare le bottiglie sparse sul tappeto, ma non sono certo se sono nove o dieci.

sento doug alzarsi e barcollare verso la cucina con una bottiglia ancora in mano.

"dove vai?" chiedo come un bambino lagnoso che chiede ogni due minuti se si è già arrivati.

"bevo acqua" mi risponde con la testa nel frigo.

"ormai non serve più" dico, per poi ridere. "certo che sei proprio stupido quando sei ubriaco, mcarthur!"

mi guarda fisso, socchiude gli occhi e sbatte la porta del frigo. "vienimelo a dire in faccia, galletto" mi sfida.

cerco di alzarmi e faccio una fatica tremenda. gira tutto, ora le bottiglie sembrano quindici ma strizzo gli occhi e cammino verso di lui. non so come, ma arrivo al suo cospetto.

"aspetta, non la vedo" mi lamento.

"cosa?"

"la tua faccia, ce ne sono due"

"due me?" le sue sopracciglia si alzano mentre sorride compiaciuto. "il mondo sarà onorato di avere due me"

"ma stai zitto" muovo le mani a tentoni fino a quando non individuo il suo viso; metto le mani sulle sue guance e lo fisso intensamente. "certo che sei proprio stupido quando sei ubriaco, mcarthur" dico.

lo sento guardarmi intensamente. la sua pelle è bollente sotto alle mie dita, i suoi occhi arrossati si incatenano coi miei ed improvvisamente mi sento stretto.

"s-sei gay michael?" dice strizzando gli occhi.

"non è v-vero" ribatto io.

lui scuote la testa. "era una domanda" precisa.

"oh." le mie mani scivolano giù piano, fino a raggiungere il colletto della sua camicia bianca, alla quale mi aggrappo per non cadere. "in questo momento p-può essere" balbetto infine.

doug ride. "ma no, stupido, non si è gay solo in certi momenti. o lo sei, o non lo sei"

nessuna risposta mi appare nella testa. "e tu?"

"ma te l'ho fatta prima io la domanda" fa notare doug.

"s-stai zitto" metto cipiglio. per qualche motivo, ora sono arrabbiato con doug.

lo sento strattonarmi e cercare di superarmi, ma scivola su una lattina di birra e si aggrappa a me, così in mezzo secondo siamo entrambi a terra come due sacchi di patate, io sopra di lui.

"ti sei f-fatto male?" mi dice cercandomi con la mano.

"stai zitto" ripeto, prendendolo di nuovo per la camicia e avvicinando la mia bocca alla sua. abbiamo entrambi le guance rosse e un caldo tremendo. doug avvolge le mie spalle col braccio e ci fissiamo intensamente mentre le nostre labbra si incontrano. a quel punto chiudo gli occhi, non so cosa stia succedendo ma la lingua di doug è nella mia bocca e lui sta gemendo con le sopracciglia aggrottate e sento i suoi pantaloni stretti contro i miei.

ci stacchiamo col fiato corto, la mia saliva mescolata con la sua mi scivola sul mento e cerco di sfilargli la cintura mentre lui mi guarda curioso.

"tu non sai come si fa" mi dice.

"sta- stai zitto, mcarthur, quante volte te lo devo d-dire?!" ribatto abbassandogli la zip dei jeans. tiro fuori la sua lunghezza mentre anche io mi sbottono i pantaloni.

è vero che non so come si faccia, ma so che doug mi guiderà. anche nel caso che nemmeno lui sia un esperto, saprà comunque aiutarmi. è sempre così.

"va bene, vieni qua" mormora prendendomi per i fianchi e posizionandomi dove dovrei stare. all'inizio non mi accorgo che c'è qualcosa dentro di me, ma poi inizia a fare male e mi mordo il labbro; sento qualche lacrima affiorarmi sulle palpebre mentre cerco di respirare.

"f-faccio piano" mugola doug, non capisco come mai si trattenga se so che vorrebbe già muoversi e farsi i suoi comodi.

tutto quello che riesco a fare è annuire e deglutire le lacrime; con la mente appannata dall'alcol mi abbasso e lo bacio di nuovo, anche se questo causa un'altra fitta di dolore. doug ricambia il bacio più profondamente e fa scivolare la lingua nella mia bocca.
con una mano stringo il tessuto della sua camicia e con l'altra faccio giocare le dita coi suoi capelli; pian piano mi abituo e tutti i miei muscoli si distendono.

"vai" dico tra un bacio e l'altro.

doug inizia le sue spinte e mi aiuta con le mani a muovere i fianchi nel modo giusto. è tutto molto bello e sento per un attimo di essere lucido, di amare quel contatto e di amare doug davvero tanto.

lui continua a gemere e si muove sempre più veloce. ad un certo punto mi mormora "guardami" e io strizzo gli occhi prima di obbedire. i nostri sguardi si incatenano e vedo in lui una scintilla d'affetto.

mi metto seduto e continuo ad accompagnare i suoi movimenti gemendo e mordendomi il labbro inferiore. le sue mani mi toccano, le sue dita mi sfiorano e mi accarezzano; doug mormora continuamente il mio nome e mi guarda in adorazione.

non so calcolare dopo quanto, veniamo entrambi. siamo un pasticcio di birra, seme e sudore e mi faccio schifo ma allo stesso tempo mi piace. mi lascio cadere su di lui e appoggio la testa sul suo petto, che si muove ancora su e giù mentre il suo cuore palpita all'impazzata.

gli prendo la mano e faccio intrecciare le nostre dita; ora le luci sembrano davvero soffuse e deboli.

"sai, michael" lo sento dire mentre mi si chiudono gli occhi. "domani mattina ci sveglieremo qua sul pavimento e questo per me non sarà stato affatto uno stupido errore."

MinaKura ImaginesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora