[ sette ]

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AU in cui michael si infortuna gravemente alla finale del cammino imperiale

*minamisawa's pov*

è successo tutto troppo in fretta.
non si vedeva niente se non un'enorme nuvola di fumo. poi ho intravisto le mani dell'avversario, alzate in aria in segno di innocenza; ma era ovvio che fosse stato lui, quel maledetto, ad aver usato il suo spirito guerriero in modo talmente sbagliato da far subire al mio povero michael un infortunio che potrebbe essergli fatale.

l'hanno portato via con le sirene spiegate e la raimon ha dovuto continuare la partita.

io mi sono alzato e sono corso fuori dalla tribuna. alessandro mi ha gridato dove diavolo stessi andando, ma il cuore mi batteva così forte che non sentivo praticamente nulla. e poi, che razza di domanda sarebbe 'dove stai andando'?! da lui, ovviamente.

ho corso a perdifiato con gli occhi velati di lacrime e le mani che mi tremavano. non volevo crederci.

una volta arrivato all'ospedale ho chiesto di lui, dicendo alla segretaria che dovevo vederlo a tutti i costi.

"è al secondo piano, lo stanno portando in sala operatoria, ma le chiedo gentilmente di aspett-"

non l'ho lasciata finire perché sono corso via. ho raggiunto il secondo piano col fiatone e finalmente ho visto i medici che lo spingevano lungo il corridoio.

una volta raggiunti, mi sono bloccato; le mani mi tremavano irrimediabilmente. il suo corpicino giaceva immobile.

"come sta?!" esclamo rivolto all'unico chirurgo che c'è.

"le sue condizioni sono critiche, ma faremo tutto il possibile" mi risponde pacato.

"vi prego, dovete salvarlo a tutti i costi! dovete farlo!" mi aggrappo al suo camice, disperato. non posso vivere senza michael, non posso. e lui non merita di andarsene, non così presto.

"farò tutto ciò che posso, ma se vuole davvero che stia bene la prego di lasciarci operare e aspettare con calma nel frattempo" mi dice severo.

annuisco tirando su col naso. rimango fermo a fissare il viso svenuto di michael allontanarsi da me.

+

mi sembra passata un'eternità da quando mi sono seduto in attesa del verdetto. non ho smesso un attimo di muovermi: prima il piede sul pavimento, poi le dita che tamburellano contro la coscia,... sono esausto, voglio solo rivedere gli occhi vispi di michael e sapere che starà bene.

quando la porta della sala si apre scatto come una molla.

il chirurgo si abbassa la mascherina e sospira con aria stanca.

"allora?!" quasi gli urlo in faccia.

"aveva un polmone parzialmente danneggiato, il che era meno grave di ciò che ci aspettavamo; abbiamo quindi applicato qualche innesto ed ora è stabile" mi sorride l'uomo.

rilascio tutto il respiro che stavo trattenendo. "meno male..."

"ha inoltre subito un lieve trauma cranico per cui gli consiglierò di non sforzarsi troppo nei prossimi giorni. in quanto alla riabilitazione in generale, gli servirà una pausa di almeno qualche mese..."

"oh, questo non gli piacerà" ridacchio, accorgendomi di aver lasciato libere una paio di lacrime di sollievo. "la ringrazio infinitamente, dottore"

lui sorride di nuovo, poi il letto di michael esce dalla sala.

"dovrebbe risvegliarsi a breve; può accomodarsi in stanza assieme a lui, se vuole" mi dice ancora il chirurgo.

annuisco e seguo i medici che lo stanno trasportando, senza mai staccare gli occhi da michael.

+

"cosa diavolo–" lo sento finalmente borbottare ed iniziare a muoversi. apre gli occhi e sbatte le palpebre un paio di volte, per poi guardarsi intorno e incrociare il mio sguardo.

"doug?"

"hey" mi avvicino e gli prendo la mano. "come ti senti?"

"abbastanza bene, credo" abbozza un sorriso. "che è successo?"

"tu cosa ti ricordi?"

"beh, ricordo che stavo giocando e probabilmente mi sono infortunato, non è così?"

annuisco e gli spiego la situazione.

"ohh accidenti..." sbuffa lui.

"almeno ora stai bene! mi hai fatto morire di paura, lo sai?! io pensavo... oddio, ero terrorizzato" mormoro.

"è tutto okay, non vado da nessuna parte io" mi fa l'occhiolino e avvicina le nostre mani unite alle labbra per baciare il dorso della mia. "sei l'unica persona che riuscirei a sopportare al mio fianco in un momento del genere, quindi... grazie di essere qui"

questo è il suo modo per dirmi che sta avendo paura ed è grato di non essere solo.

gli sorrido e accarezzo le sue dita. "mhh, piuttosto... il dottore mi ha detto che dovrai stare in convalescenza per qualche mese"

"che cosa?! non ci credooo" si lamenta mettendo il broncio.

"vedrai che sarà piacevole... mi prenderò cura di te giorno e notte!" ridacchio.

"accidenti, a questo punto preferivo morire sotto ai ferri!"

"michael!! non dirlo nemmeno per scherzo!!"

MinaKura ImaginesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora