La mia storia d'amore

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Neanche malissimo, ma neanche benissimo. Tra pochi giorni la scuola finirà, e io non voglio. Io odio il caldo, io odio il mare, io odio la sabbia, io odio le conchiglie, io odio qualunque cosa abbia a che fare con l'estate.
Si, io odio tutto, qualunque cosa.
Il lunedì seguente sempre la solita storia: Luigi mi aspetta all'uscio della porta pronto a picchiarmi e farmi male. Anche con solo delle parole, perché, cari ragazzi, le parole feriscono più di qualsiasi altra cosa. E proprio quello a me hanno fatto male, tanto da iniziare a prendere la lama della lametta da barba.
Sempre lui, lì, pronto a prendermi in giro, senza sapere quello che porto alle spalle.
Vorrei tanto sparire.
Mi diede un pugno, all'occhio, non vedevo più, caddi a terra e scappai in bagno, occhio viola.
Tornai a casa piangendo, con il viso fradicio di lacrime e scappai in camera mia.
Occhio viola, tagli, fianchi larghi, persona odiosa, cosa può esserci peggio di questo?

10 giorni dopo

"Mamma, mamma, dov'è la mia felpa verde?" La risposta di mia madre fu un'alzata di spalle.
"Mamma puoi almeno dirmi dov'è il mio libro?"
Un'ennesima alzata di spalle fu la risposta di mia madre.
Urlai contro a mia madre un "Grazie" con un tono di voce abbastanza alto, e mi chiusi in camera. Due tagli.
Ultimo giorno di scuola, l'incubo sta per iniziare.
Presi una maglietta nera, e i miei jeans, che, anche se mettevano in risalto le mie cosce grosse, esse stavano dimagrendo davvero in fretta, presi le mie solite converse e via.
Scappai, andai a scuola in fretta. Le alzate di spalle di mia madre mi facevano sentire sbagliata, più di quanto lo ero già.
Arrivata a scuola notai che erano già tutti in classe, perciò mi sedetti al mio posto.

Tutto all'apparenza tranquillo. All'apparenza...
Ero davvero soddisfatta di me stessa. Stavo dimagrendo. 7 kg in meno di un mese, grandi piani i miei.
Mi sbagliavo, mi sbagliavo tantissimo.
Qualche mese dopo diventai anoressica, la più alta della classe, esclusa, sempre agli ultimi banchi. Io sono nell'idea che qualunque ragazzo deve vivere la propria adolescenza, non importa se sei grassa, la pancia svanisce, se sei magra, va bene, ma non esagerare. Hai le sopracciglia unite? Sono bellissime, anche se ti dicono di no. Sono del parere che gli occhi facciano un casino, se sai usarli, avrai il mondo ai piedi. Anche il sorriso, Dio, sorridi, ma non troppo, sei bellissima quando sorridi, perciò fallo. Farai fare tatuaggi su quei tagli, per ricordarti che hai vissuto così la tua adolescenza, ma che ne sei uscito libero.
Innamoratevi, innamoratevi sempre, perché se lui non condivide il suo amore verso di te, tu piangerai e non dormirai più la notte, andrai a scuola con gli occhi rossi e ancora bagnati dalle lacrime.
Innamorarsi è bellissimo. Vi racconto un po' del mio amore.

Lui, non condivise il suo amore con me all'inizio, ci siamo conosciuti in gita scolastica l'anno seguente. Ragazzo alto, occhiali, ciuffo nero come la pece, sorriso bianchissimo, occhi neri e sguardo da paura. Eravamo diversi, io alta, capelli neri (e anche un po' bianchi se volete la verità) occhi neri, e lo sguardo di chi ne ha passate tante.
Quel giorno siamo andati in gelateria, e lui si sedette accanto a me.

[Dopo un paio di minuti]

Lui: vuoi un gelato?
Io: emh...(arrossivo) okay...mi alzai dalla sedia per andare con lui ma mi toccò la spalla sussurrandomi: "Tranquilla, so benissimo i tuoi gusti preferiti, fragola e panna, giusto?"
Io: giusto, sorridendo...
Lui: tornò con il gelato tra le mani "Fragola e panna per te, e nocciola e pistacchio per me." ahaha.
Io: sorrisi leggermente.

Storia di un'autolesionista Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora