Sono emetofoba. Ebbene, la mia fobia più grande è vomitare. No, non ridete. Non consideratemi stupida, senza senso o mille altre cose simili.
Pensate alla vostra fobia più grande. Fobia, attenzione, non semplice paura/ schifo.
Bene, ponetevici davanti. Uno stato di forte panico vi assalirà.
Pensate che, se la vostra più grande fobia sono i cani, potete scappare se ne vedete uno.
Io, dalla mia nausea, non posso scappare. Il mio corpo è la mia trappola.
Come al solito, la vita mi pone dinanzi tanti ostacoli che, nonostante la mia grande voglia di vivere, è difficile superare.
Specialmente con una fobia della quale è impossibile liberarsi.
La vostra più grande fobia sono i ragni, o gli insetti? Pensate per un attimo di dover vivere con uno di quegli strani esserini proprio sul vostro naso, appiccicato, così, mentre saltella e vi guarda negli occhi. Perennemente.
Ecco, più o meno è questa la sensazione che provo io, emetofoba.
E così, a soli dieci anni, proprio la sera del mio compleanno, la nausea è venuta a bussare nuovamente alla mia porta per sottrarmi l'unica cosa che mi rimaneva e per la quale, soli tre anni prima, avevo già ampiamente lottato: la salute.
Non era concepibile una cosa del genere.
Non un'altra volta.A distanza di anni, dopo innumerevoli studi e ricerche, miste ad esami approfonditi sul caso, sono giunta alla sconcertante consapevolezza che il mio corpo è bizzarro, ma davvero tanto.
Ho vissuto per tutta la vita in uno stato d'ansia perenne, pertanto nel momento in cui riesco ad essere spensierata per un po', i miei nervi si rilassano. La valvola di sfogo è la nausea.
Poteva toccarmi il mal di testa, il sangue dal naso, annebbiamento della vista. Avrei tollerato tutto con una semplice scrollata di spalle. E invece, cosa mi va a capitare? Un corpo che si sfoga con la nausea, la mia più grande nemica!
Maledetta fobia, che si prende la mia vita e ne fa quello che vuole, dunque la distrugge!A dieci anni, questa fobia mi aveva portato via la salute e il sorriso già per la seconda volta.
Ed era solo l'inizio.
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Diciottenne DOC
Teen FictionSamira non ha bisogno di etichette: quelle lasciamole al supermercato, sostiene. Il romanzo segue le vicende della sua vita, partendo dalla sua infanzia con il disturbo ossessivo compulsivo, fino ai suoi venti anni. Un unico filone narrativo che se...