Diciottenne DOC

Scuole medie

Ricordo le scuole medie come un incubo di cui non vedevo via d'uscita.
Una sola parola ha accomunato quei tre anni d'inferno: studiare.
S-T-U-D-I-A-R-E. Stu- dia- re.
Se osavo non primeggiare in un compito in classe, la mia vita diventava un incubo, più di quanto già non lo fosse.
Venivi insultata è costretta ad ore di approfondimento di ogni singolo argomento.
Tutti iniziavano ad aspettarsi il massimo da me, non capendo che ero pur sempre una persona, e non un robot. E pure i robot possono sbagliare.

Uscire era un'utopia, e mi spaccavo la schiena sui libri di testo fino alle ventidue. Solo il cibo, la cena in particolare modo, era una valvola di sfogo. Mangiavo a dismisura, ingurgitavo quantità esagerate di schifezze, pizze, salumi, hot dog e patatine. E chi più ne ha, più ne metta.
Ingrassavo, e neanche me ne curavo. In qualche modo dovevo provare piacere!
Al giorno d'oggi ripenso a quegli anni e l'ansia mi assale. Non voglio ricordare, fa troppo male. Poi, sostanzialmente, cos'ho fatto nell'arco di tutti quei mesi? Nulla, a parte studiare fino a farmi esplodere il cervello.
Le ossessioni andavano. Le emozioni venivano meno.
Ebbi il mio primo cellulare, e appena mi era possibile mandavo sms alle poche amiche che mi erano rimaste, ma non sortivo che l'effetto contrario rispetto a quello sperato.
- Beth, che fai?
- Scusami, sono in giro con degli amici. Ti messaggio quando rientro.
Fanculo Beth.
- Gina, come stai?
- Benissimo, il mio nuovo fidanzato mi ha regalato i biglietti per il cinema, sto per vederlo e non vedo l'ora! Che ansiaaaa!

Fanculo tu e l'ansia. Tu non sai neanche cosa si l'ansia.

- Laura, che mi racconti?
- Oh, Sami, come sono depressa. Oggi il mio cantante preferito ha posticipato di una settimana l'uscita del nuovo videoclip. Cazzo come sono depressa.

Depressa? Ma sai almeno cosa sia la depressione? Ma vaffanculo Laura.

E tornavo ad immergermi tra formule matematiche e calcoli a sei cifre.
Non sapevo più dove sbattere la testa, ormai.