Da quel fatidico giorno, era tutto cambiato.
L'ansia non mi abbandonò mai più, ma mai riuscii a spiegarlo ai miei. In fondo, non lo sapevo neanch'io. O almeno, non lo seppi almeno fino a che non divenni adolescente.
Mi capitava che mi mancasse l'aria, che sentissi il bisogno di scappare, che il cuore cominciasse a minacciare di esplodere, di perforarmi la liscia pelle di bimba e saettare fuori.
Dovevo cercare altri modi per essere felice.
Dovevo.
Occorreva che il mio cuore si riscattasse dalla forte ansia che giungeva improvvisamente, al minimo sentore.
Nella mia ingenua mente malata di bimba poco più che lattante, si instaurò l'idea che il mio cuore dovesse provare altri tipi di emozioni, oltre a quella paura. Probabilmente perché, a poco a poco, l'ansia annullò i miei sentimenti.
Non sentivo più la gioia, ma solo ansia. Paura. Il resto dei sentimenti era svanito, cancellato.
A quel punto, cominciai ad imparare delle tattiche. Scoprii che i bambini vogliono stare con te, se gli porti i tuoi giochi e glieli fai usare. Se canti a squarciagola le canzoni che tentano di insegnarti, le maestre ti permettono di giocare più a lungo e sono più tolleranti con te che con altri.
Se un parente ti porta un regalo, e tu gli sorridi e lo ringrazi educatamente, la prossima volta te ne porta cinque.
Se minacci i bambini, ma all'arrivo degli educatori attacchi a sorridere, i grandi ti lasceranno in pace ed i bambini ti considereranno una leader.
E così era stato.
Con la forza del sorriso, i bambini cominciarono ad avvicinarsi a me. Chiedevano di giocare insieme, mi regalavano i loro giocattoli e mi cedevano di loro spontanea volontà, metà del panino.
A poco a poco, tutti vollero diventare i miei amichetti, e in quei momenti il mio cuore si riempiva di orgoglio. Provavo di nuovo dei sentimenti, ed era tutto ciò che desideravo.
Avevo trovato un modo per non essere apatica.
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Diciottenne DOC
Fiksi RemajaSamira non ha bisogno di etichette: quelle lasciamole al supermercato, sostiene. Il romanzo segue le vicende della sua vita, partendo dalla sua infanzia con il disturbo ossessivo compulsivo, fino ai suoi venti anni. Un unico filone narrativo che se...