Capitolo 8

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Raggi di sole filtravano nella stanza di Hermione attraverso l'ampia finestra posta alla destra del bagno. Quella notte Hermione Granger aveva avuto un sonno molto agitato e tormentato. A causa dei suoi ricorrenti incubi. Questa volta aveva sognato Lucius Malfoy che torturava Ginny.

Flashback
Fummo prese e portate controvoglia davanti a un imponente castello. Non era un castello, come quelli narrati nelle fiabe in cui ci sono fiori, animaletti e tante altre cose dolci. No. Guardare questa abitazione ti metteva i brividi. Hermione e Ginny furono trascinate a forza dentro il castello da due uomini con una maschera e un cappuccio.
"Lasciateci luridi schifosi scarafaggi" gridai con tutte le mie forze a quegli uomini.
"Abbiamo detto lasciateci! Dove ci state portando?!" urlò Ginny di rimando. Arrivati alla porta , i due uomini bussarono e sull'uscio apparve, Lucius Malfoy.
"Avete fatto un buon lavoro, Crabbe e Goyle. Adesso portatele nella sala alla destra della camera di Draco prego." disse Malfoy. I due trascinarono le ragazze in quella sala e le buttarono a terra in un angolo.
"Bene bene bene. Vorrei avere delle informazioni. Iniziamo dalla più grande Granger. Dove si trova Harry Potter?" disse Malfoy entrando con passo nobile nella stanza.
"Non lo dirò MAI"
"Suvvia, Sanguesporco non vorrei usare le maniere forti" continuò Malfoy, mettendo la mano nella tasca ed estraendo la sua bacchetta.
"MAI" ripetè Hermione.
"Vediamo se questo ti farà cambiare idea" e puntò la bacchetta sulla rossa. "Crucio"
Ginny si contorceva a terra ,urlando e supplicando. Ma dalla sua sottile bocca non uscivano frasi complete ma piccole parole, perchè per il dolore non riusciva a parlare.
"Non dirglierlo Herm." riuscì a dire solo questo

Fine flashback

Hermione si alzò a sedere sul suo letto e una lacrima innocente e silenziosa le solcò il volto. Seguite da altre lacrime amare. Nel suo incubo Lucius Malfoy non aveva torturato lei ma Ginny. Ma per lei ,aveva torturato tutte e due. Sentì Ginny che si muoveva nel letto e si asciugò velocemente le lacrime alla coperta.
"Buongiorno Hermione" disse allegra Ginny.
"Buongiorno Ginny" dissi io non molto allegra.
"Che cosa è successo?" chiese Ginny alzandosi a sedere sul letto e poggiando la schiena alla parete dietro al letto.
"Il fatto è che ...-ma guardando il viso di Ginny si fermò e decise che non voleva farla preoccupare- che... Ho sognato la McGonagall che mi assegnava un brutto voto a un conpito di Trasfigurazione."
Mentire ormai le veniva naturale avendo passato cinque anni con Harry e Ron.
Ron.
Non si era ancora scusato. E finchè non lo avrebbe fatto lei non l'avrebbe perdonato.
"Ginny è meglio se ci prepariamo. Vai prima tu in bagno ,nel frattempo io aggiusto la cartella"
Quando Ginny uscì dal bagno Hermione si diresse con tranquillità verso la doccia. Si sfilò i vestiti di dosso ed entrò lasciando che l'acqua bollente che scorreva sul suo corpo esile, la facessero rilassare facendogli dimenticare l'incubo. Si insaponò i capelli  con uno shampoo alla vaniglia e dopo gli risciacquò con cura.
Quando uscì avvolse il suo corpo in un'asciugamano con lo stemma dei Grifondoro e si soffermò a guardare il suo riflesso nello specchio. Doveva ammettere che era cambiata molto da cinque anni prima.
Non aveva più quei capelli crespi ma ora aveva boccoli perfetti che gli scendevano morbidi sulla schiena e il suo sguardo era pieno di coraggio e determinazione. Si affrettò ad indossare la sua uniforme , dove sul cuore era ricamato lo stemma dei Grifondoro. Uscì dal bagno si mise la cartella in spalla ed uscì con Ginny dal dormitorio. La giornata passò così in fretta che lei non se ne accorse neanche. La sera si diresse a cena con un inaspettata fame.  Quando i piatti si riempirono lei iniziò a ingoffarsi e verso la fine della cena Ginny , che era seduta di fronte a lei, le disse
"Una serpe ti sta squadrando con attenzione." con un sorriso malizioso.
Hermione si girò e vide che effettivamente Draco Malfoy la stava fissando. Dopo si girò verso Ginny e disse
"Starà architettando il prossimo insulto che mi rivolgerà domani in biblioteca" disse Hermione e guardando lo sguardo interrogativo dell'amica aggiunse "per completare i compiti di pozioni".
Poco dopo la cena finì e tutti tornarono nelle loro Sali Comuni. Hermione e Ginny si sedettero una di fronte all'altra davanti al fuoco. Poco dopo si aggiunsero Harry e Ron, che guardò Hermione speranzoso.
" Hem Hem" fece Ronald per richiamare l'attenzione
"Sembri la Umbridge Ronald. Hai preso per caso una Pozione Polisucco? Ah no. Dimenticavo. Tu non sei in grado nemmeno di Trasfigurare un ago da cucito" dissi Hermione fissando il fuoco
"Herm io..." incominciò lui
"Non chiamarmi più in quel modo"
"Hermione mi dispiace non volevo. Non so cosa mi sia preso e..."
"Io invece lo so. Gelosia. Non mi interessa più quello che pensi. Perchè tu nin sei mia madre e non sei neanche il mio fidanzato e non puoi comandarmi. E ora non sei neanche un amico" si alzò e senza dire niente a nessuno si diresse su bel dormitorio. Quando entrò prese un libro a caso dalla libreria e si sedette a sfogliarlo sul letto. Era il libro che aveva prestato a Draco tempo fa. Sfogliando le pagine trovò una scritta.
Grazie del libro Granger.
Hermione riconobbe subito quella scrittura.
"Draco" sussurò ad alta voce tra sè e sè. Chiuse il libro ,lo poggio sulla scrivania e si sdraiò sul letto.
Pronta ad un'altra notte insonne e agitata.

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