L'abituale confusione della Sala Grande, caratterizzate da risate, urla e chiacchiere, aveva sempre turbato lo stato d'animo di Shyla.
La colazione, il pranzo e la cena erano, per lei, occasioni nelle quali si doveva far assoluto silenzio, perché non era concepibile che si parlasse con la bocca piena e, dopotutto, ci si riuniva in Sala semplicemente per mangiare.
Tuttavia, doveva ammetterlo, si dimostravano occasioni ideali per osservare i comportamenti degli altri.
Lei aveva un posto fisso al tavolo dei Corvonero da ormai sei anni ed erano rare le volte in cui qualcuno – probabilmente non avendo scelta – occupava le sedie vuote accanto a lei.
Quella mattina, per l'appunto, non era stata fatta eccezione.
Dopo aver riempito il suo piatto con un toast e aver afferrato un barattolo di marmellata alle pesche per posizionarlo al lato del coltello, la bionda alzò lo sguardo e scrutò con gli occhi verdi ciò che la circondava.
Alla sua destra, un paio di ragazze, sedute qualche posto più distante da lei, commentavano l'ultimo compito in classe di Pozioni.
Basandosi sugli ingredienti da loro menzionati, Shyla capì immediatamente che frequentavano il terzo anno, e che stavano discutendo sulla Pozione Rallegrante.
Passò oltre.
Tre ragazzi alla sua sinistra stavano polemizzando, in maniera piuttosto accesa, chi, tra Barney Harris e Judy Wilson, avrebbe superato le selezioni di Quidditch nel ruolo di Portiere.
È ovvio che le passerà Judy, pensò Shyla, ha una tecnica nettamente superiore a quella di Barney, e questi tre devono essere suoi amici per affermare diversamente.
La bionda fece per osservare il gruppetto successivo – dei Serpeverde che scoppiavano a ridere ogni cinque minuti proprio davanti al suo tavolo – quando una voce al suo fianco interruppe il flusso incessante dei suoi pensieri.
«Fissare è segno di maleducazione, oltre ad essere una cosa decisamente inquietante. Te l'ha mai detto nessuno?»
«Quello è il mio posto, Ethan» disse Shyla, senza voltarsi.
«Ah, certo: perché il tuo spirito è seduto qui, mentre il tuo corpo è seduto lì. Che stupido che sono!» commentò il corvino, poi, con tono dispiaciuto, aggiunse: «Scusami tanto, spirito di Shyla. Non avrei mai voluto ferire i tuoi sentimenti.»
Finalmente, la ragazza si voltò a guardarlo, «Non il mio spirito. Nel caso non lo sapessi, uno spirito non può separarsi dal corpo del soggetto se quest'ultimo è ancora in vita.»
Ethan alzò un sopracciglio, «Tu non lo cogli il sarcasmo, eh?»
«E tu non hai colto il fatto che, dato che su quella sedia c'è la mia borsa dei libri, non ti saresti dovuto sedere lì.»
«Stavi tenendo il posto a qualcuno?» chiese il ragazzo, scettico.
«Quella è la sedia per la mia borsa dei libri» ripeté Shyla, con fare ovvio, «Ti sei venuto a sedere qui solo perché non hai intenzione di prendere posto al tavolo dei Serpeverde, considerando i recenti avvenimenti. E suppongo che non ti possa impedire di farlo. Ma cambia sedia.»
«Ah ah, divertente» fece il ragazzo, piatto.
«Dai, Ethan, che ti costa?» proruppe una terza voce, «Ci sono tanti posti liberi, qui.»
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❝Lonely Hearts Club❞
FanficAmbientato ad Hogwarts, ma con un contesto e dei personaggi da me inventati. Storia nata una mattina di settembre ❁ Tyler Hogan, sedici anni, Tassorosso. Michelle Anderson, sedici anni, Grifondoro. Ethan Carr, sedici anni, Serpeverde. Shyla Dal...