Il Ragazzino

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Nel mentre Suzuya e Axolotl, tutti i domestici di Pietro insieme a Kaori e Thief, che si erano traferiti lì  temporaneamente, risiedavano nella piccola sede governativa in Sardegna, lontano dai conflitti via mare.

Poichè il 18 febbraio l' Albania iniziò a rispondere alla dichiarazione di guerra.

Vincenzo aveva sfruttato Casato per creare scompiglio all' interno del paese per poter attaccare con più facilità la costa adriatiatica.

In una qualsiasi altra situazione Pietro non si sarebbe fatto problemi a trattare una pace con il nemico interno per occuparsi prima di quello esterno.

Ma questa volta no, questa volta era diverso.

Tutti i nemici erano fascisti, dannatissimi fascisti.

E poi non era solo.

Divise il suo esercito, fornitogli anche dall' Onu che riconosceva il problema come mondiale, tra di lui e King.

Inoltre King era anche fornito di un proprio esercito però non aveva possibiltà di muoversi dall' isola essendo i demoni banditi dall' Unione Europea.

Lui ovviamente era un eccezione, essendo per Pietro un importante alleato.

King non solo guidava la flotta italiana alla guerra, ma lui stesso grazie ai suoi poteri combatteva fino allo stremo.

Un suo sottocomandante, Neon Ligths lo descrive così in un diaro di bordo:

"Il rosso della sua pelle ruvida và a schiarirsi, le sue lucenti corna sembrano quasi usurate per lo sforzo dei poteri psitici. All' inizio tutti serzavamo sulla sua impressionante magrezza ma con il troppo uso del fuoco respiratorio stà letteralmente scomparendo. Tuttavia rimane pur sempre il miglior Ammigliaraglio Ufficiale Stratega per cui abbia mai avuto l' onore di servire. Ci dà tutto se stesso."

Pietro continuava la sua marcia sulla Pontina.

Il 18 febbraio avevano ormai raggiunto Apriliana quando un curioso evento accadde:

Tra le scorte alimentari, un pacco sembrava tossire.

Pietro in persona si rese conto, e si avvicino ai sacchi di viveri.

Cacciò fuori il suo coltellino dalla tasca del giaccone e apri il sacco con la gola secca.

- Cosa diamine ci fai qui ? - urlò furioso Pietro all' apparente sacco di patate.

Era Suzuya, che non disse niente per non peggiorare la situazione.

- Ormai sei qui, non possiamo mandarti indietro. Benvenuto all' inferno ragazzino. - gli disse con tono secco per poi allontanarsi.

Solo in quel momento Suzuya si rese conto di dove si era cacciato.


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