FERMA LA FECCIA FASCISTA ! QUESTA è LA TUA CAPITALE !
questo dicevano i migliaia di manifesti per Roma, appesi dovunque in ogni dove.
Pietro aveva incorragiato a ogni singolo cittadino di prendere le armi in mano e di scendere per liberare Roma.
Nuovi camion partivano da Latina: una cinquantina.
Colmi di armi e uomini inarrestabili.
In pochi giorni l' armata nera di Casato aveva conquistato Trastevere, Il Gianicolo, Buona parte del Lungotevere e la zona che collegava Roma a Latina.
La forza militare italiana era ottima, ma l' esercito opposto era fin troppo organizzato.
Pietro sapeva che l' uso delle bombe avrebbe portato alla distruzione di molti beni culturali, e questo non se lo poteva permettere.Ne avrebbe risentito la sua persona politica.
Così decise di scendere lui stesso insieme a King come strateghi militari.
Il piano fù eseguito in poche ore.
Un esercito di più di dodicimila uomini marciarono prima sulla base principale: Latina.
- Fuoco ! - fù la frase che ripetè per più di una settimana Pietro ai suoi uomini.
Nei suoi occhi si vedeva l' odio puro per i suoi nemici.
Quando riuscirono a invadere il quartier generale nemico, il comune di Latina, da dove partivano tutti i rifornimenti di armi e uomini, Pietro non ebbe nessuna pietà.
Fù lui ad entrare trionfante nella camera del generale Mario Bravi, che contrallava la provincia di Latina col suo occhio scrupoloso.
Dopo che i militari controllarono l' assenza di armi in suo possesso, lo legarono alla sedia.
- Mario Bravi è condannato per tradimento alla patria e ... - qui tirò fuori la sua pistola.
- Per essere uno sporco fascista. - Nel viso di Mario echeggiava il terrore più puro.
Pietro fece mirare tutti i tredici militari nella stanza sul suo corpo, pronti a scaricare migliaia di proiettili sul suo corpo.
- Addio schifoso! - Pietro fece segno di sparare.
Mai scena più terrificante e disumana si era parata di fronte agli occhi di quei uomini, ma erano solo militari: dovevano obbedire.
Da fuori la porta King udì solo per due minuti pieni un frastuono di colpi seguito da un solenzio abissale.
Quando uscì dalla stanza Pietro si fece cambiare la giacca sporca di sangue.
- Cosa hai fatto ? - chiese furioso King.
- Quello che dovevo - rispose secco Pietro mentre si cambiava la cravatta.
- Senza alcun processo ? Senza alcun- venne interroto da Pietro.
- Era fascista, fine della questione. - finì per poi allontanarsi con i suoi uomini.
King era scioccato: quell' uomo era un eroe o un mostro ?
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Il Quartetto Hentaiolo
Avventuranel mondo di Google Plusia,i vari regnanti iniziano a cercare di avere il controllo su un materiale propibito quanto abito: gli hentai. Pietro, governatore della Rupubblica Italiana Lolicon, decide di abbandonare il suo ruolo per andare a combat...