O donna da bar
Dai capelli lunghi
Neri, come i tuoi occhi,
Ed ora i miei pensieri
Stammi lungi.
Mi spaventi,
Ecco, l'ho detto,
Mi spaventa terribilmente
Non poter averti.
E miro alle tue gambe
Seppur non ne sono degno
E mi sdegni giustamente
Tu ch'avesti Dante
Come compagno.
Eccitato, sempre t'invoco,
Mi tocco e versifico,
Musa del creativo coito.
Per te su fogli bianchi
Languo ed inchiostro eiaculo.
Ti spoglio e scorgo,
Sotto copertina,
Il nudo corpo
Della poetica antica:
È inevitabile, capitolo,
Penetro ogni capitolo
Della tua figura,
Retorica, capito l'ho.
T'accolgo, spesso a Notte fonda
E dal piacere spasmo,
Amplesso polimetro,
Con te niente sessantanove
Molto meglio un chiasmo,
Ché il nostro letto
È questo legnoso palco,
Su questo gemo e tremo
Fino al beneamato orgasmo.
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La Sindrome di Van Gogh
PoesiaIl significato di questa raccolta vi sarà oscuro fino alla mia morte e forse anche fino alla vostra.