Capitolo 16

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Pov Krystal
Sono distesa a pancia in giù in un luogo buio e freddo.
-Krystal... Krystal... Krystal...- mi sento chiamare più volte da una voce che mi risulta ovattata, ma comunque familiare.
-Steve...- dico con la faccia schiacciata contro il pavimento gelato.
-Krystal... vieni, dobbiamo scappare.- dice cercando di forzare la serratura della porta in barre d'acciaio.
Mi alzo leggermente e riesco a mettermi seduta:-Steve, ho già provato a forzare quelle sbarre, senza successo... Non c'è speranza che io riesca ad uscire tutta intera da qui, tanto meno viva. Perciò, vai Steve, devi andare, ora!- dico stringendo le catene che mi cingono i polsi.
-No! Non vado via senza di te!- dice mentre cerca ancora di forzare la serratura.
-Invece devi. Io sono un mostro, Steve, non riesco ancora a controllare i miei poteri e per un momento vi ho voltato le spalle. Io merito di stare qui. Non c'è rimedio a quello che sono e tutti stareste meglio senza di me che vi impiccio... Perciò, tu vai. Vai e vivi quella vita che hai sempre sognato: aiutare il prossimo. Io sarei solo una zavorra. Da quella parte c'è la tua libertà, la tua felicità. Corri!-
-Non posso.- dice tirando un pugno alla serratura, per poi attaccarsi alle sbarre di metallo come se fosse lui quello in gabbia.
-Come? Sì che puoi, devi solo andare di là.- dico indicando l'uscita.
-Non posso! Non posso perché non voglio più quella vita, non se non ci sei tu al mio fianco. Dannazione Krystal, non lo hai ancora capito?! Io ti amo e non smetterò mai di farlo! Perciò, se non riesco a portarti fuori di qui, preferisco marcire in una di queste celle per il resto dei miei giorni insieme a te; piuttosto di uscire da questo posto e vivere una vita eroica, ma senza te. Io scelgo te Krystal, io ti sceglierò sempre e ti amerò, sempre.- dice facendo scendere dolcemente una lacrima lungo la guancia. Mi avvicino a lui e chiudo le mani intorno alle sue che sono ancora sulle sbarre. Alzo lo sguardo e affondo in quegli occhi azzurro cielo e finalmente, trovo il coraggio di dirlo:- Anch'io ti amo, Steve.-
Lui scosta le sue mani dalle mie, mi afferra il viso e mi bacia tra le sbarre di ferro che ci separano. Ci stacchiamo e vedo che lui mi rivolge un luminoso sorriso, ma, a un tratto, vedo il suo corpo cadere per terra come un sacco di patate. Mi giro dall'altra parte e vedo il capo dell'Hydra con una strana pistola in mano; mi rigiro verso Steve e lo vedo lì, inerme. Scoppio a piangere, ma subito dopo, quella disperazione si trasforma in rabbia. Tiro un urlo devastante e sento un calore che pervade tutto il mio corpo. Non so nemmeno come, ma un paio di secondi dopo mi ritrovo con le catene spezzate e le sbarre sfondate. Esco dalla cella e con un'unica scarica elettrica stendo Teschio Rosso. Mi butto subito sul corpo stordito di Steve.
-Steve! Steve! Riesci a sentirmi?!-
-Krystal? Sei riuscita a...?- chiede confuso e stordito.
-Sì, aspetta un momento, forse posso guarirti.- passo la mano sopra la sua ferita e appare una luce biancastra che fa sparire il solco nella sua pelle. Steve riapre subito gli occhi:-Come? Come hai fatto a...?
-Un trucco di magia. Ora dobbiamo andare.-

Lo aiuto ad alzarsi e, in qualche modo, riusciamo ad uscire vivi da quell'inferno e saliamo sull'elivelivolo insieme agli altri che erano fuori dall'edificio perché volevano venire a prenderci.

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