Capitolo X

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Quell'idiota di Jason sta facendo pratica con la spada nel cortile del castello. Mi avvicino, per niente calma.
«Hai qualcosa che non ti appartiene, Karstark?» Lui si gira e mi guarda, quasi ghignando, ma non mi risponde.
«Jason, dammi quella lettera.»
«Quale lettera?» mi chiede lui, provando a sembrare incredulo.
«Smettila e dammela.» tendo la mano verso di lui. Aspetto che posi qualcosa sopra il mio palmo, ma so già che le tornerò indietro a mani vuote.
Jason mi guarda e ride, cosa che mi infastidisce molto.
«Come mai ti interessa così tanto?»
«Perché è mia!» provo a trattenere tutta la mia ira, quanto è odiabile.
«Ne sei sicura?»
Io annuisco, anche se credo di avere un'espressione più o meno incerta.
«Beh,» mi si avvicina sussurrandomi all'orecchio «tranquilla, non dirò mai niente a nessuno. Puoi fidarti.» e poi se ne va. So benissimo che fidarmi dovrebbe essere l'ultima cosa da fare.
E poi, vuol dire che ha già letto il contenuto! Non può andare avanti così, tanto vale prendergliela quando meno se lo aspetta. Quando meno se lo aspetta... sì. Riuscirò a prendergliela quando meno se lo aspetta, non me la darebbe mai di sua volontà, conoscendolo.

***

Abbiamo appena finito di mangiare. Al solito mi sono seduta assieme a Jon, anche se non abbiamo parlato granchè.
Dopo aver salutato Lord e Lady Stark esco, non ho intenzioni di fermare le mie ricerche su Camerys. Non mi ero accorta che Jon mi avesse seguita.
«Lasciami venire con te.»
«Riesco a farcela anche da sola.»
Jon tace, ma continua a seguirmi, ed io non insisto.
Appena arrivati in biblioteca, mi precipito subito dove ho lasciato il libro sui Targaryen, mentre Jon è andato a cercare chissà che. Lo riapro e solo adesso mi accorgo delle diverse informazioni scritte sopra l'albero genealogico.
Lo stemma dei Targaryen è un drago rosso a tre teste su sfondo nero, e il loro motto è Fuoco e Sangue. Ho anche letto della Ribellione di Robert Baratheon, nella quale ne uscirono morti tutti i Targaryen. Tutti tranne due. Viserys III e Daenerys I. Non ho letto molto riguardo questi ultimi, visto che non mi interessa di loro. Passo a dare un'occhiata all'albero genealogico. So solo che adesso si trovano oltre il Mare Stretto, a Pentos.
Jaehaerys II e Shaera ebbero due figli: Aerys II, conosciuto da tutti come il Re Folle, e Rhaella. Entrambi si sposarono ed ebbero sette figli: Rhaegar, Shaena, Daeron, Aegon, Jaehaerys, Viserys e Daenerys. Dei quali ne morirono quasi subito dopo la nascita quattro, quindi ne rimasero Rhaegar, ormai morto, Viserys e Daenerys.
Magari Camerys è qui vicino, i suffissi sono quasi tutti molto simili tra loro.
Sotto il nome di Aerys II, ma non sotto quello di Rhaella, c'è tracciata una lunga linea. Alla fine della quale vi è scritto un nome: Camerys Targaryen, con accanto un punto interrogativo.
Oh, finalmente trovato! Eh, ma adesso? Jon ha detto che gli ricorda il mio nome, ma questo non vuol dire il resto di niente.
«Hey, Jon, dai un'occhiata qui.» lo chiamo, senza distogliere nemmeno per un attimo lo sguardo da quel nome dove il mio dito è poggiato.
Jon si avvicina e, con molta concentrazione, esamina tutto l'albero.
«C'è scritto Camerys Targaryen, ma non riguarderà sicuramente me. È una cosa impossibile, e poi io mi chiamo Chantelle Glover.»
«Chantelle, ascoltami.» Jon posa le mani sulle mie spalle e mi guarda, molto seriamente. «Posso giurare sugli antichi dei che in quella lettera c'era scritto Camerys. Quella lettera si trovava in un libro sui Glover, correggimi se sbaglio.» io annuisco, sono tesa come se avessi mangiato un manico di scopa intero. «Quella lettera c'entra qualcosa con te. Dobbiamo recuperarla. Mi raccomando, non espandere la voce.»
«Io mi chiedo perché, tra tutti i componenti dei Glover, dovrebbe riguardare proprio me.»
«Credi davvero che quando sei entrata in biblioteca Chalye ti avesse portata dove quel libro si trovava per puro caso?» Cavolo, ha ragione. Come ho fatto a non pensarci? È stato tutto troppo semplice.
«Che stupida. Avrei dovuto accorgermene prima.»
«Non è stato un buon periodo per te, tranquilla. È normale avere le idee un tantino confuse.» Jon mi rasserena. Rivolge un'altra volta un'occhiata alla pagina dell'albero genealogico e si guarda intorno. Poi, con un gesto netto, strappa la pagina e la stropiccia, mettendola tra le mie mani.
«Jon! Perché l'hai fatto?»
«Pff, non è mica l'unico libro con l'albero genealogico dei Targaryen.» ridacchia e si dirige verso l'uscita. Io sorrido e lo raggiungo.

***

Sto andando in camera mia per darmi una sciacquata. Mi accorgo che la camera di Jason, che è nel nostro stesso corridoio, è socchiusa. Quale momento migliore di questo per provare a rubargli la lettera? Rubargli, che parolona. D'altronde è mia!
Cammino in punta di piedi fino all'entrata della sua camera, lancio un'occhiata all'interno dalla fessura lasciata dalla porta semi-aperta. Non c'è. Entro, senza fare il minimo rumore, e inizio a cercare ovunque.
Ho sentito dire che solitamente possono essere nascoste delle cose sotto i materassi dei letti.
Infatti è lì. Ridacchio spontaneamente, pensando a quanto fosse idiota tenendo una cosa importante in un posto così esposto. Prendo la lettera ed esco dalla camera, correndo verso la mia stanza.

Eppure avrei scommesso che nessuno fosse riuscito a vedermi.

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