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Claudio e Mario


I mesi scorrono veloci, le ferie arrivano e se ne vanno. Sono felici Mario e Claudio, si vivono, fanno progetti, si amano, si respirano nella loro quotidianità fatta di piccole cose e piacevoli momenti di una tale intensità che spesso loro stessi faticano a spiegare.

La serenità regna sovrana, ma non sanno che il burrone è proprio dietro l'angolo.

Nel mese di settembre qualcosa incrina la loro pace: Jay non vuole mollare la presa e ricomincia a far pressioni su Claudio.

Un mercoledì sera Mario lo sbatte praticamente fuori dal bar prendendolo per il bavero della giacca costosa che ha addosso e gli intima di non farsi mai più vedere e Jay con sguardo sprezzante pronuncia una frase che mette Mario con le spalle al muro: "Goditelo ancora per un po', sì ancora un po' te lo concedo, ma Claudio Sona è mio, fattene una ragione. Me lo riprenderò presto e con un solo schiocco di dita! Tienilo bene a mente!", si volta e se ne va.

Mario incassa il colpo e abbassa lo sguardo, Claudio sente tutto e lo raggiunge. "Mario lascia perdere è solo un idiota, non mi avrà mai.".

Mario non alza la testa.

"Ehi, guardami. Mario...", Claudio gli alza dolcemente il mento con la mano, gli occhi di Mario sono lucidi, si sente impotente di fronte a quella situazione, fatica a respirare, i pensieri si rincorrono nella sua testa, la scuote come per scrollarseli di dosso e Claudio capisce e lo abbraccia forte.

"Grazie!", è l'unica cosa che Mario riesce a dire rifugiandosi in quelle braccia forti e piene d'amore, in quell'abbraccio dove tutto resta fermo dove se tutto fuori cambia, dentro no, ci sono solo loro due che si tengono forte per non cadere giù.

"Insieme Mario, ricordi?".

E il sorriso torna sul suo viso e Claudio lo bacia e lo porta a casa e lo ama forte e dolcemente e lo fa sentire al sicuro e il mattino successivo sembra tutto tornato al proprio posto.

La settimana successiva Claudio deve andare a Milano per un corso di bar-tendering, lo accompagna Paolo che deve far visita ad alcuni clienti della sua azienda.

Mario è preoccupato, scuro in volto, Claudio fa tutto quello che può per rassicurarlo, ma in fondo un po' preoccupato lo è anche lui: Jay è del tutto imprevedibile.

Trascorrono un fine settimana tranquillo, se ne vanno al lago, staccano la spina ,si coccolano come se dovesse essere l'ultimo giorno, come se sentissero che qualcosa sta per cambiare definitivamente, non capiscono come fare a togliersi di dosso quella sensazione di incertezza che gli si è appiccicata sulla pelle e che non se ne vuole andare. Ma non riescono a dirselo, intrecciano le loro mani, le stritolano tra lenzuola del letto mentre si fondono insieme e poi si guardano dentro gli occhi e cercano parole che non vogliono uscire e allora lasciano fare agli sguardi e si parlano così rassicurandosi in qualche modo a vicenda e si addormentano abbracciati, pelle contro pelle, cuore su cuore.

Lunedì mattina si salutano e si danno appuntamento per il giorno successivo.


Claudio e Paolo

Claudio si mette alla guida, tutto sommato è tranquillo, discorre con Paolo per tutto il tempo del viaggio. Claudio ha grandi progetti per il futuro, non sa nemmeno lui come possa essere successo in così poco tempo eppure è pronto a fare il salto e quel salto lo vuole fare con Mario: non gli importa nulla del tempo, che sia presto, che sia già troppo tardi, è semplicemente amore e lui vive per quello, pensa per quello e in quel momento è il suo cuore a esprimersi e Paolo stenta a riconoscere il suo amico, si rende conto di quanto quel sentimento lo abbia profondamente cambiato e in meglio.

A un certo punto Claudio si mette la mano sul collo: "Accidenti, ho dimenticato la catenina che mi hanno regalato i miei sopra il tavolo.", dice sconsolato.

"No!", dice Paolo,"ce l'ho in tasca io, l'ho presa su nella fretta, mi sono accorto che l'avevi scordata e so quanto ci tieni ad averla con te, appena arriviamo te la do."

"Grazie Paolo!", Claudio gli sorride. Paolo è l'amico di una vita,l'amico a cui la affideresti a occhi chiusi, forse non questa volta.

Arrivati a Milano entrambi si scordano della collana e ognuno va per la sua strada dandosi appuntamento per il tardo pomeriggio. Claudio va al suo corso e Paolo incontra i suoi clienti e poi Jay per un aperitivo prima di cena.

Paolo è consapevole dei problemi che Claudio ha con Jay, ma preferisce sorvolare, è così ingenuo da ritenere che dopotutto bere qualcosa insieme ad un amico non sia così scandaloso nonostante il personaggio in questione.

Parlano del più e del meno, nessun riferimento a Claudio nella conversazione, un aperitivo gradevole nel complesso. Mentre se ne vanno Paolo prende la giacca, ma qualcosa scivola fuori dalla tasca. Jay se ne accorge immediatamente e vede subito che cos'è: la conosce bene quella collana, c'era anche lui quando i genitori di Claudio gliel'avevano regalata e sa quanto ci tiene. La raccoglie e se lamette intasca, sa già cosa deve fare: l'occasione è arrivata, ben prima di quanto si potesse aspettare.

Jay saluta Paolo e se ne va.

Claudio raggiunge Paolo in un piccolo ristorante del centro di Milano: Paolo gli racconta di aver visto Jay per un aperitivo. Claudio rimane perplesso dalla cosa, ma non dice nulla e dopocena ripartono per Verona.

"Paolo la mia collana?", chiede Claudio.

Paolo infila la mano nella tasca della giacca, fruga, ma la catena non c'è. Il cuore fa un balzo nel suo petto.

"Cazzo Claudio non c'è, non la trovo!", Paolo è sconvolto. "Cazzo l'ho persa! Claudio cavolo mi spiace, comunque domani chiamo i miei clienti, magari l'ho persa da qualcuno di loro!", Paolo continua a farfugliare frasi sconnesse.

A Claudio monta la rabbia: "Cazzo Paolo, sai quanto ci tenevo, spero per te che salti fuori! Ma un po' di attenzione no?", e poi ammutolisce e finiscono il viaggio in silenzio. Una strana sensazione lo invade, ha freddo nonostante in auto ci siano 24 gradi: scaccia il pensiero, ma fatica a tirare il fiato, questa sensazione non gli piace.

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Mario

Tutto si scatena il venerdì successivo: Mario rientra dal lavoro, prende la posta dalla cassetta, sale le scale, apre la porta, entra in casa,accarezza Kimera e poi lo sguardo gli cade su una busta gialla, una di quelle con le bolle all'interno. La prende, va in cucina, la appoggia sul tavolo e intanto mette su il sugo per la pasta, Claudio sta rientrando e avrà sicuramente fame. Mentre il sugo sfrigola Mario afferra la busta e la apre, scivolano fuori un dvd, un biglietto e la catena di Claudio...

Il biglietto recita così:


"Ciaocaro, puoi restituire la collana a Claudio? L'ha lasciata qui lunedì!Jay

P.S.: buona visione Serpa!"


Mario legge ripetutamente quel biglietto, una volta ancora e di nuovo e ancora. Non riesce a credere a ciò che legge, non riesce a credere a quelle parole, prende il dvd e lo infila nel lettore, spegne praticamente subito, ha il voltastomaco.

Gli occhi si gonfiano di pianto, il suo mondo si sta sgretolando sotto i suoi stessi piedi, la sua vita va in apnea e lui rimane lì incapace di respirare.


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Buon pomeriggio a tutti. Non sarà un viaggio facile quello attraverso i prossimi capitoli. E' stato difficile scriverli e penso che in alcuni momenti sarà anche difficile leggerli, eppure per arrivare alla felicità a volte bisogna passare attraverso l'inferno. A presto! C.




Clario: storia di un amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora