Mario
Porta Kimera a fare la sua passeggiata mattutina, rientra in casa, si fauna doccia veloce e prepara la borsa della palestra. Non ama molto andarci, ma è un modo che gli permette di socializzare e poi la palestra di Bea è davvero bella e con attrezzature e personale al top, ma soprattutto è vicina a casa e al locale di quel ragazzo.
Ma è mai possibile che non riesca a non pensarci per almeno tre minuti della sua vita? Tre minuti, non gli sembra di chiedere poi molto,ma...c'è un ma, semplicemente non ce la fa: pensarlo lo fa stare bene, lo fa sentire vivo e anche se ha una gran paura di prendersi una bella botta in fronte, per la prima volta dopo tanto tempo si concede il lusso di respirare quell'aria nuova: un aria fresca di cui ha assoluto bisogno!
E'pronto per uscire, si guarda intorno, il letto è rifatto, il bagno pulito, la cucina brilla e la sua principessa pelosa ha tutto quello che le serve.
"Torno presto Kim!", le sorride, esce e fa le scale come se avesse le ali ai piedi: la smania di arrivare in quel bar lo fa camminare velocemente, il cuore va allo stesso ritmo dei suoi passi e quell'immagine di loro due abbracciati che non vuole andarsene,neanche gliel'abbiano stampata nei circuiti cerebrali!
Tredici minuti a passo sostenuto, eccolo il bar, è aperto e lui non c'è!
"Non c'è mai accidenti...ma quello non lavora mai?", mormora tra sé e sé indispettito. Eppure gli hanno detto che è il titolare e per lui un titolare deve essere il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene! Si accomoda al bancone: dopo cinque settimane che il barista lo vede arrivare sempre alla stessa ora e sedersi sempre allo stesso posto, sa cosa preparare, caffè, brioche e centrifuga!
"Buongiorno!",quella voce squillante lo fa sobbalzare sul trespolo su cui è seduto.
"Eccolo!".
Si volta lentamente assaporando il momento, sguardi che si incontrano e si scontrano per la prima volta dando vita a una danza silenziosa, lo sguardo di lui lo ha bloccato e Mario si perde in quegli occhi colore dello smeraldo più puro e intenso.
Regge a stento la tazzina di caffè, la poggia, il respiro che resta incastrato in gola, la mano che trema, la voce pure, ma riesce nonostante tutto a ricambiare il saluto. Si sente goffo e inadeguato,ma sono sufficienti due secondi in quegli occhi e il sangue che scorre nelle vene a mille chilometri orari diventa ghiaccio bollente!
Sente un unico desiderio pulsargli sotto la pelle, in ogni fibra del suo corpo: alzarsi e avvicinarsi a quella creatura, a quegli occhi , a quella bocca...quella bocca che solo a guardarla gli provoca la chiusura immediata dello stomaco e appena sotto qualcosa inavvertitamente prende forma.
Il tempo di un battito di ciglia e lui si è già dileguato da qualche parte dentro il locale: finisce la colazione e paga il conto...5 euro e 60 centesimi e un pezzo di cuore rimasto su quel bancone!
Afferra la borsa ed esce dal bar, la palestra è poco lontana e lungo il tragitto si chiede se anche lui abbia sentito le stesse cose, se anche lui si è perso per un attimo nel suo sguardo.
Il timido sole di ottobre si è fatto largo nella nebbia, quella giornata ha decisamente cambiato piega, anche l'immagine nella sua testa è cambiata, quel dannato ciuffo a banana ha ha attirato la sua attenzione e promette a se stesso che ci infilerà le mani quanto prima.
"E'una promessa Cla'...", ha scoperto finalmente anche il suo nome quella mattina, un nuovo pezzo da aggiungere al suo puzzle!
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Ciao a tutti! Perdonate se ieri non ho aggiunto due righe sotto il primo capitolo. Non è la prima volta che mi cimento nello scrivere, ma scrivere mi diverte e mi fa sentire libera. Spero che leggerete questa storia con lo stesso piacere con cui io l'ho scritta. Non so ancora quanti capitoli saranno, a volte saranno brevi - come questo, altri più lunghi.
A presto. C.
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Clario: storia di un amore
Fiksi PenggemarClaudio e Mario si conoscono a Verona e intrecciano una storia d'amore forte e complessa. Dalla realtà alla fantasia, ma con un unico obbiettivo : mantenere vivo l'amore che mi ha permesso di conoscerli.