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Arriva per Mario il giorno del trasferimento dall'ospedale alla Clinica Santa Giustina. Tutto avviene sotto lo sguardo vigile del suo compagno che non lo perde d'occhio nemmeno per un secondo. Al suo arrivo, Mario viene alloggiato in un piccolo appartamentino composto da camera da letto, bagno e un salotto affacciato sulle colline veronesi, dove guardare la televisione e cenare in santa pace con Claudio. La struttura è d'eccellenza e il rapporto medico - paziente è fissato uno a uno e quindi Mario avrà il suo fisioterapista personale e un team di medici che lo seguirà fino a completa guarigione. L'unica nota negativa a quel punto è che Claudio deve rientrare a casa per la notte e Mario non ne è felice.

Mentre entra nella sua stanza, chiamiamola così, Mario vede mazzi di rose sparsi ovunque e sul tavolo due bicchieri, una bottiglia di Prosecco,il suo dolce preferito e un piccolo pacchetto con un grosso fiocco blu. Si volta a guardare Claudio che sta spingendo la sedia a rotelle, si guadagna un sorriso dalle mille e una notte e poi guarda di nuovo il tavolo e allora fa mente locale e si da dell'idiota. Come ha fatto a dimenticarsene? Claudio lo capisce al volo, si ferma e gli mette le mani sulle spalle, si china verso il suo orecchio e gli sussurra piano: "Non pensarci nemmeno! Lo so che in una situazione diversa avresti pensato a tutto tu. Ma oggi ci ho pensatoio. Ti amo amore mio! Buon anniversario!".

Il viso di Mario splende nel suo stesso sorriso, mentre una lacrima di gioia riga la sua guancia, allunga la mano e prende quella di Claudio stringendola forte.

E' il loro primo anniversario!

***

Il pomeriggio scorre veloce, Mario viene visitato e gli viene illustrato il programma riabilitativo, tutto va come deve andare:Claudio è sereno nel vedere che il suo uomo lo è a sua volta e quando torna, finalmente possono stare tranquilli e festeggiare un po'. Un piccolo brindisi, niente di più, Claudio deve mettersi in macchina e Mario non è nelle condizioni di poter fare nessun tipo di trasgressione, ma quel brindisi i medici glielo hanno concesso,dopotutto fare diversamente non sarebbe stato possibile. cenano insieme, parlano, si guardano, si stuzzicano e poi arriva il momento che Claudio deve andare, non può rimanere lì e allora aiuta Mario a sistemarsi a letto, gli rimbocca le coperte e sta per salutarlo...

"Rimani finché non mi addormento?!".

E allora Claudio che non aspetta altro, avvicina la poltrona al letto e si siede lì accanto, accende la televisione, ma già sa che Mario cederà alle braccia di Morfeo molto presto. Non passa nemmeno un quarto d'ora e lui dorme profondamente con la mano in quella di Claudio che si stacca piano, si alza, prende il giubbotto e ne estrae una busta che appoggia sul cuscino accanto a quello di Mario. Posa un bacio sulla fronte del suo uomo e se ne va. Prima di uscire dalla stanza si gira ancora una volta a guardarlo: "A domani Mario! A domani amore mio!".

Quella notte Mario riposa bene, ma si sveglia dannatamente presto. Quando guarda l'orologio sono appena le quattro, sbuffa, accende la luce afferra il telecomando che Claudio ha lasciato sul comodino e poi lo sguardo cade su quella busta appoggiata proprio accanto a lui. La grafia è inconfondibile, su quella busta c'è il suo nome, gli sta salendo l'ansia, gira la busta e la apre, ne estrae un paio di fogli piegati su se stessi con precisione millimetrica. Si solleva piano e sistema come può il cuscino dietro la schiena. Accarezza quei fogli e poi li apre piano e inizia a leggere.


Ciao Mario, amore mio...

Non sono bravo a dire le cose e allora provo a scrivere, sia mai che in questo modo mi venga meglio. E' già passato un anno da quando, quella domenica, siamo andati al lago e ci siamo baciati alle Grotte di Catullo. Te lo ricordi?Ancora oggi non so descrivere l'emozione che ho provato in quel momento, ma so per certo che quel bacio ha segnato per sempre la mia vita. Hai allargato la crepa che già avevi aperto nel mio cuore di ghiaccio quel giorno, con quel bacio, già perché quella crepa l'avevi aperta il giorno in cui ti ho visto perla prima volta seduto al bancone del bar. Mi hai inchiodato con quei tuoi occhi neri, ecco io credo di essermi innamorato di te in quel preciso istante. Quante volte ti ho evitato le mattine successive a quell'incontro...sapessi... così tante da non saperle contare. Avevo paura Mario, paura di quello che avevo sentito, paura solo per essermi perso nei tuoi occhi quel mattino. Eppure la vita e l'amore ti giocano scherzi che nemmeno puoi immaginare e allora mi sono lasciato trasportare, ho ricominciato a vivere, a sognare, ad amare.Claudio Sona sa amare...a volte mi suona così strano...eppure è così...io so amare grazie a TE, a te che sei il mio tutto. Ne abbiamo passate tante in questo anno lo ammetto, soprattutto a causa mia, ma è grazie alla tua forza immensa che oggi siamo ancora qui, è grazie a te se oggi posso dirti buon anniversario, è grazie a te se oggi sono la persona che sono ed è ancora grazie a te se oggi so quello che voglio per la mia vita, la nostra vita Mario. Sì, la nostra, perché oggi io senza di te non so stare: potrei benissimo farlo eppure mi sentirei incompleto. Hai fatto un miracolo con me, un tempo mi sarei bastato, ora non è più così, condividere la mia vita con la tua mi ha fatto capire quanto amare mi sia necessario, quanto amarti sia la mia priorità. Abbiamo personalità completamente diverse eppure tu sei riuscito a insegnarmi che possiamo viaggiare insieme senza togliere nulla all'altro, senza prevaricazioni, senza ledere la libertà di ciascuno. E tutto questo è dannatamente perfetto...vivere in questo modo è dannatamente perfetto...

Clario: storia di un amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora