🎧 •When you're too in love to let it go•
Parliamo molto. O meglio, sono loro a parlare la maggior parte del tempo, io mi limito ad ascoltarli e a ridere delle loro battute. Le star principali del pranzo sono James e Tim, che parlano e dicono cose spiritose, mentre Molly si limita a ridere a crepapelle e ad aggiungere qualcosa di tanto in tanto, finchè almeno Tim non si volta verso di me e dice:
«E tu?»E io cosa?
«Raccontaci qualcosa di te, visto che sei nuova e dobbiamo conoscerci.»
«Oh,» faccio, un po' delusa: volevo che questo momento arrivasse il più tardi possibile; non mi piace parlare di me. Mastico un po' più lentamente, guadagnando qualche secondo per ingogliare il boccone di riso e pesce - che per la cronaca questo Yakiqualcosa è davvero buono- e infine dico: «Non c'è davvero molto da sapere su di me.»
Molly sbuffa. «Oh, andiamo!»
Esito. «Sono nata a Londra... la mia vita è stata abbastanza noiosa e monotona, sapete: studio e casa. Mi piacciono i romanzi di ogni genere quindi il mio tempo libero l'ho sempre passato leggendo, al massimo vedendo qualche film. Mi sono trasferita in un appartamento nella periferia di Londra un paio d'anni fa... quando mia madre è morta.» improvvisamente sento un groppone in gola; non mi piace affatto parlare della morte di mia madre - è stato il dolore più forte che io abbia mai provato - ma suppongo di doverlo fare, almeno una volta, e per evitare domande.
I volti di Molly, Tim e James si rattristano un attimo mormorando un sincero: «mi dispiace» e poi io continuo, cercando di porre fine a quell'imbarazzo.
«Ho vissuto un anno con mio fratello, poi lui è-» mi mordo il labbro, espirando profondamente. Non gli avrei detto la verità, su questo, non c'è nessun bisogno che sapessero anche di lui. «-è partito.» riprendo. «Poi io sono stata chiamata qua ed eccomi.» scrollo le spalle.
«Bene, stando con questi due idioti ti accorgerai che la normalità non è il nostro forte. Ti stravolgeranno un po'.» mi strizza l'occhio Molly, facendomi ridacchiare.
«Guarda che tu sei malata di mente quasi quanto noi.» esclama James, quasi offeso, beccandosi una gomitata in pancia da Tim che co un sorriso che arriva agli occhi, dice: «Non trattare male la mia ragazza, Jamie.»«Non inizierete a battibeccare, vero?» minaccia Molly. «E... James, le tue parole non mi toccano.»
«Grazie sorellina, anche io ti voglio bene.»
«Fottiti.»
James rotea gli occhi al cielo e mi guarda sorridendo, poi punta un dito alla tempia e lo gira mimando con le labbra : «è pazza.»; poi lancia uno sguardo al suo Rolex e spalanca la bocca in una 'o'. «Dobbiamo correre, abbiamo il turno del pomeriggio.» e poi strizza un occhio.
Forse questo ragazzo ha un tic, perchè da quando l'ho conosciuto a questa parte l'ho visto strizzarmi l'occhio troppe volte, e non solo a me in realtà.
Paghiamo - Tim e James insistono per offrirmi il pranzo ma io mi rifiuro ripetutamente; odio chi mi paga le cose, mi piace essere indipendente- e ci affrettiamo a tornare alla Harper. Io non ho il turno lungo fino alle diciotto come gli altri, perciò dopo un paio d'ore raccatto la mia roba e mi preparo ad andarmene.
Prima di raggiungere la porta dell'ascensore, vedo James posizionarsi al mio fianco, sorridere e strizzarmi l'occhio - ancora. «Vado a casa presto, oggi.» sospira sollevato, abbozzo un sorriso.
Ci infiliamo in ascensore e preme il tasto del piano terra. Mentre aspetto che le porte si spalancano di nuovo, mi volto appena a guardarlo e a studiare il suo profilo. Non sono una pazza, mi piace studiare il volto delle persone in modo di cercare di capire che tipo di carattere hanno e quasi sempre ci indovino subito.
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Back to you
RomanceJennifer e James si conoscono al lavoro: lei, appena poco più che diciottenne, ancora spaesata dal vero mondo; lui, ormai vent'enne superati da un pezzo, l'uomo che la fa stare bene. Tuttavia non è destino che stiano insieme... o forse sì? [...] ...