April si svegliò con la nebbia che, filtrava dalla piccola ma luminosa finestra con le tende violacee che lasciavano trasparire una fievole ombra.
Corpuscoli di polvere, rotolavano in aria, visibili dalla luce che preannunciava l'uscita di un sole caldo e brillante.
Appena sotto la finestra, una panca di paglia era stata fissata al muro, e rivestita di cuscini imbottiti di colore lilla, che April usava per leggere con una tazza di the in mano.
La sua stanza era molto semplice.
Il letto matrimoniale, anche se dormiva da sola, era di legno chiaro.
Il lenzuolo sottostante era bianco, mentre quello superiore, la coperta e i tre grossi cuscini di piume erano turchesi con sfumature lilla.
Lo specchio accanto al letto era l'unica cosa particolare che possedeva. Una cornice molto elaborata gli conferiva quell'aspetto regale, del tutto inadeguato alla sua persona, ma era un regalo di sua madre, e anche se ormai non si parlavano più, April aveva la strana abitudine di tenere ogni piccola cosa. Ad esempio se guardava sotto il letto poteva trovare ancora i giornalini di quando aveva quattro anni, o le ballerine di quando iniziò a praticare danza a cinque anni.
Il comodino di legno chiaro, aveva sulla sommità una lampada beige che, usava solo per leggere la notte.
Ai piedi del letto un tappeto color panna, occupava lo spazio vuoto tra il letto e la porta, sulla quale era appesa una grossa chiave di legno.
Sulla parete sinistra, padroneggiavano invece delle mensole in mogano scuro, incassate al muro, ormai piene dei suoi libri, tutti in fila, messi in ordine di colore e genere.
Mentre nella parete di destra, fotografie incorniciate da quadri bianchi ritraevano April e i suoi ricordi. La sua preferita: era quella dove lei stava andando sull'altalena, con un sorriso che partiva da un orecchio e finiva all'altro, e le lacrime agli occhi per la felicità, mentre suo padre da dietro cercava di farle provare la sensazione di volare.
La cosa però che più le piaceva della sua stanza, era il fatto che fosse interamente ricoperta di legno.
Quando April si alzò per andare in bagno, si voltò verso lo specchio, spaventandosi di se stessa: il suo sguardo luminoso e sempre allegro, si era sostituito a uno sguardo vuoto, rassegnato, con sotto due enormi occhiaie violacee, reduci delle nottate passate a leggere libri. Ma quello che veramente la sconvolgeva di quell'immagine riflessa erano gli occhi, prima di un verde marino così caldo e intenso, adesso diventati di un cupo grigio, che faceva perfino fatica a distinguere la pupilla, se non fosse stato per alcuni corpuscoli verde smeraldo. Anche i capelli avevano cambiato colore, da un carota chiaro, ad un rosso brillante. Le faceva male vedere che ogni cosa in lei era cambiata, dopo Chris.
Si lavò i capelli e si fece una doccia veloce.
Dopodichè indossò un top di jeans, con dei pantaloncini bianchi, mentre ai piedi le sue solite vans nere.
Si asciugò i capelli, lasciandoli ricadere ricci e ribelli, sulle spalle.
Mise un leggero strato di mascara sulle ciglia rosse.
Infine scese le scale, arrivando in cucina, dove trovò Alyson intenta a preparare la colazione.
《Buongiorno!》
Alyson indossava una camicetta blu a strisce bianche e dei jeans blu notte, mentre ai piedi delle zeppe trapuntate. Il suo modo di vestire, era sempre risultato troppo esuberante ad April. Lei che era per le cose semplici, non si sarebbe mai permessa, di abbinarci degli orecchini, esageratamente sproporzionati, a forma di girasole, ma Alyson si era sempre mostrata disinteressata dal giudizio della gente, dote che la riccia le aveva sempre invidiato.
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Ti regalo una lucciola
Любовные романы《Vuole sapere che mi passa per la testa? Io mi sento in colpa perché se non fossi stata davanti a quella dannata finestra le cose non sarebbero mai cambiate, rivivo quello che ho vissuto con Chris costantemente e mi maledico e mi punisco perché è so...