Caffè Gusto Cupido

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Silver alternò lo sguardo tra cappuccino al cacao solo di martedì e espresso gay represso.
Sbuffò sonoramente, attirando l'attenzione di Oscar, il quale alzò gli occhi dai suoi appunti per guardarlo.

"Ma la smetti? Sei irritante" lo apostrofò, lanciandogli un'occhiataccia mentre sorseggiava il suo latte e menta.

"Non è colpa mia se vengono nel mio bar a fare gli innamorati senza palle! Ho questo innato bisogno di aiutarli" sospirò Silver, riguardando i clienti.

Cappuccino al cacao solo di martedì era il soprannome, fin troppo lungo, di un ragazzo all'incirca della sua età, il quale veniva appositamente il martedì nel locale, ordinando appunto quella specifica bevanda, per ammirare e spiare un altro ragazzo che veniva solo in quel determinato giorno.
Ogni volta, sembrava che trovasse il coraggio per attaccare bottone ma all'ultimo, non ci riusciva e l'altro se ne andava, lasciando il ragazzino con gli occhi lucidi e un broncio adorabile. Il cuore di Silver non resisteva a quella visione!

Il duo degli espresso gay represso consisteva in una coppia di migliori amici, apparentemente etero, che si guardavano in una maniera che i migliori amici non fanno.

"Tanto per cominciare non è il tuo bar, poi non vedo le ali mister Cupido, quindi limitati alla tua vita amorosa e ai cappuccini!" lo riprese con una smorfia Oscar.

"Sei ingiusto! La mia vita amorosa va a meraviglia e sai con cosa ho conquistato Bryant? Un cappuccino! Vedi che ho delle responsabilità?" tentò Silver, sbattendo le ciglia che contornavano grandi occhioni color argento.

"Tu hai conquistato Bryant con il tuo culo, non con il cappuccino! Al massimo con gli occhietti argento che ti ritrovi" borbottò l'amico, lanciando un'occhiata alla porta.

"Da quando sei così poco romantico?" si corrucciò Silver, seguendo lo sguardo dell'altro che andò a posarsi proprio alla figura di Jake

"Da quando sto con Godzilla!" esclamò, indicando il proprio ragazzo che si avvicinava con un gran sorriso.

Silver scoppiò a ridere per la battuta dell'amico e la sua attenzione venne catturata dal tintinnio della campanella collegata alla porta.

Nuovi clienti! Sorrise soddisfatto, specie quando i due ragazzi che entrarono, lo fecero mano nella mano, scambiandosi sorrisi.

Perché quelli seduti ai tavoli non potevano essere così felici? Pensò, alzando gli occhi al cielo e stampandosi in faccia l'espressione più gentile che potesse tirare fuori.

"Buongiorno!"esclamò entusiasta, alternando lo sguardo tra uno e l'altro.
Il ragazzo più minuto di statura e dai capelli biondi si piantò davanti al bancone, corrucciando le sopracciglia, visibilmente indeciso.

"Mhm..cosa prendo?" chiese al proprio ragazzo, il quale scrollò le spalle.

"Quello che vuoi Drew, basta che non ci metti una vita!" sbottò l'altro e Silver trattenne una risata davanti alla scena comica.

"Mh cappuccino, no! Caffè, anzi no! Una cioccolata calda" esclamò Drew, aggrappandosi al braccio di Evan, il quale alzò gli occhi al cielo e ordinò un semplice caffè.

Silver annuì sorridendo e si mise subito all'opera, lanciando di tanto in tanto uno sguardo al tavolo, dove il giovane ragazzo aspettava con impazienza la sua cotta.

I due nuovi clienti andarono ad accomodarsi su uno dei tavoli e Silver, osservando la cioccolata che stava preparando, ebbe un colpo di genio.

"Oscar" bisbigliò all'amico, troppo impegnato a infilare la lingua in bocca a Jake.

"Oscar" tentò di nuovo con voce un po' più alta, venendo nuovamente ignorato.

Perciò decise di tirargli un calcio da sotto il banco, beccando però Jake, il quale si staccò dal bacio e trattenne un'imprecazione.

"Scusa, era per lui" disse mortificato Silver, ottenendo un'occhiataccia dal suo migliore amico.
"Molto gentile!"

"Zitto e ascoltami, se facessi casualmente un disastro con gli ordini, farei cattiva pubblicità al locale?" domandò maledettamente serio.

"Ma che strane idee ti vengono?" ribatté Oscar, guardandolo perplesso.

In quel momento, la porta si aprì di nuovo ed entrò un ragazzo molto alto e molto bello, dai lineamenti virili, la pelle olivastra, folti capelli neri e gli occhi molto scuri, probabilmente dello stesso colore.

Silver spostò velocemente lo sguardo al ragazzino e come ogni martedì vide le guance di quest'ultimo tingersi di un rosa acceso, gli occhi sgranarsi e la bocca schiudersi in ammirazione.

"Che cucciolo" mormorò a se stesso, afferrando un vassoio su cui deporre le tazze e azionò la macchina per un altro caffè, prima che il ragazzo facesse il suo ordine.

"Non combinare casini Silver" lo avvertì Oscar, captando già qualche strano piano nella testa del suo migliore amico.

Silver lo ignorò ancora una volta e finito il secondo caffè, afferrò il vassoio e si avviò tra i tavoli, con un gran sorriso.

Ora o mai più! Disse a se stesso e in nome dell'amore, inciampò volutamente nel nulla facendo finire, con una precisione impeccabile, la cioccolata calda e i due caffè sopra il tavolo del ragazzino.

"Oddio! Mi scusi tanto!" esclamò, iniziando a raccogliere e pulire con i tovaglioli il disastro per metà sul tavolo e per metà sul pavimento.

Il ragazzino, ad occhi sgranati, si era alzato imbarazzato di essere al centro dell'attenzione.
"N-non fa nulla..stavo giusto per andare via"

Ma col cavolo! Con tutta la fatica che ho fatto per inciampare! Pensò Silver, stampandosi in faccia la miglior espressione mortificata che riuscì a fare.

In lontananza, poteva sentire Jake ridere e Oscar battersi una mano in fronte, scuotendo il capo.

"No, la prego! Lasci che le offra un dolcetto" disse e prima che l'altro potesse rispondere si avviò dritto dal gigante voce profonda..forse doveva smetterla di assegnare soprannomi..

"Mi scusi, non ci sono altri tavoli liberi, le crea qualche problema se si siede qui?" domandò cortesemente, poggiando le mani sulla sedia vuota.

Vi riempirò di dolci talmente zuccherosi, che uscirete via di qui saltellando mano nella mano! Gongolò dentro di sé, per poi ritornare bruscamente alla realtà quando il gigante parlò.

"In realtà, sto aspettando la mia ragazza. Dovrebbe arrivare a momenti" rispose con un sorriso tra l'educato e il dispiaciuto.

Attorno al gigante, il gelo.

Silver pregò con tutto il cuore che il ragazzino non avesse sentito una parola, ma gli bastò girarsi di tre quarti per trovarlo con gli occhi bassi e l'espressione triste.

Il suo cuoricino fece crack e la sua voglia di colpire a testate il muro crebbe.

"Non si preoccupi per l'incidente, devo comunque andare via. Buona giornata" si ritrovò a sorridere forzatamente nei confronti di Silver e raccogliere le proprie cose alla velocità della luce, uscendo subito dopo.

Silver trascinò i piedi fino al banco, dove iniziò a preparare nuovamente gli ordini che aveva buttato in aria poco prima.

Era certo che cappuccino al cacao solo di martedì non lo avrebbe più rivisto il prossimo martedì e forse nemmeno al successivo.

Incrociò gli occhi color miele di Oscar, il quale alzò le spalle e bevve un sorso del suo latte e menta.

"Te l'avevo detto"

Silver's CoffeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora