Frammenti Di Lui

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Ilian osservava Aleksandar con molta curiosità, domandandosi quale fossero le sue abitudini, i suoi gusti, la sua vita e cosa lo avesse portato in quel locale frequentato da brutta gente.

"Ti va una birra?" chiese il padrone di casa, rovistando nel frigo per lo più vuoto.

"Ti va di baciarmi?" fece di rimando l'ospite, ottenendo gli occhi verdi di Aleksandar su di sé. Accennò un sorriso malizioso e l'altro chiuse l'anta del frigo con un tonfo.

Si avvicinò lentamente a Ilian poggiato di schiena contro il muro, obbligandolo ad alzare il mento per mantenere il contatto con quegli occhi verdi, dannatamente belli.

Trattenne il respiro quando lo vide allungare una mano oltre la sua testa, poggiandola a palmo aperto contro il muro per poi sporgersi in avanti.

"Sfrontato" sussurrò Aleksandar, osservando meglio quel viso giovane. Poté ammirarne i lineamenti dolci, la pelle lievemente abbronzata, il naso dritto e gli occhi tanto neri da non distinguere le pupille. Se quest'ultime fossero state visibili, in quel momento le avrebbe trovate dilatate al massimo.

Ilian più guardava Aleksandar più non vedeva l'ora di averlo tra le gambe, sudato e nudo, a regalargli la notte più bella della sua vita. Non aveva mai provato tanta attrazione per un ragazzo, ma di fronte a quel Dio di quasi due metri, biondo, chiaro, con gli occhi vitrei, chi non si sarebbe sciolto sul pavimento?

"In realtà ho voglia di baciarti" parlò ancora Aleksandar, abbassando gli occhi alle labbra invitanti di Ilian che si allargarono in un sorriso malizioso.

"Hai paura di non essere all'altezza?" lo provocò, poggiando una mano sul petto ampio, sospirando impercettibilmente nel sentire la perfetta muscolatura dei pettorali.

"Non voglio fare sesso con te" lo sorprese l'altro facendogli sgranare gli occhi scuri, prima che questi potessero stringersi in due fessure.

"Dovrei offendermi?"

Il biondo tese le labbra in un largo e bianco sorriso, alzando la mano libera per passarla tra i capelli neri e scomposti dell'altro.
"Dovresti ringraziarmi, non ho intenzione di trattarti come fanno gli altri" sussurrò e Ilian non poté evitare di sentire quella piccola fitta all'altezza del cuore.

"Perché mi hai portato qui allora?" mormorò, perso in mille dubbi che gli vorticavano in testa.

"Tu hai bisogno di compagnia, io ho bisogno di non pensare. Ci aiutiamo a vicenda" fu la risposta del padrone di casa prima di allontanarsi e tornare ad occuparsi dello spuntino.

Ilian lo seguì con lo sguardo per poi mordersi il labbro inferiore e inclinare la testa di lato.
"A non pensare al ragazzo per cui hai perso la testa?" domandò, ottenendo solo un accenno di sorriso che lo fece sorridere di riflesso.
"È bello?"

Solo allora Aleksandar alzò gli occhi al suo viso.
"È un incanto ed è tutta la mia vita, lo è sempre stato ma ora di più"

Ilian rimase sorpreso da quelle parole, non aveva mai visto due occhi brillare così solo nel parlare di qualcuno.
"Deve essere bello amare qualcuno in questo modo" sospirò, andando a sedersi sul bancone della cucina, accanto a Aleksandar, che lo guardò di sottecchi.

"Non fare quel faccino triste, hai finito con le scopate occasionali" affermò Alek, riempiendo due bicchieri di una bevanda gassata.

"Cosa?" sbatté le palpebre Ilian, per la millesima volta messo alla prova dallo stupore.

"C'è qualcuno che ti aspetta a casa?" chiese di rimando il biondo, sapendo già la risposta che gli avrebbe dato il cucciolo.

Ilian abbassò lo sguardo alle proprie mani poste sopra le ginocchia e si strinse nelle spalle, apparendo ancora più piccolo di ciò che era.
"Sono solo al mondo"

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