Chi Ami Ti Uccide

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Silver stava accuratamente sistemando i dolci in vetrina quando un piccolo tornado di quattro anni irruppe all'interno del locale, ottenendo sguardi e sorrisi teneri.

"¡Quiero todo!" Voglio tutto esclamò il bimbo non appena ebbe raggiunto la vetrata stracolma di dolci, attaccandovi le manine paffute.

Silver non capì una parola ma guardò il bimbo con occhi sognanti, intenerendosi dei suoi modi buffi e degli occhioni grandi e scuri.
Subito dopo, un uomo alto e possente, bello da svenire e con i tratti tipici del Sudamerica, entrò dalla porta con sguardo preoccupato, almeno finché non vide la sua piccola peste davanti al bancone.

Alzò gli occhi al cielo e avanzò velocemente verso il banco, afferrando di peso il cucciolo che urlò per poi ridere, finendo tra le braccia del suo papà.

"Quante volte ti devo dire di non correre così?" lo sgridò, ottenendo solo un paio di lacrimoni, capaci di sciogliere il più freddo dei cuori.

"Papi, voglio i dolci!" piagnucolò giustamente il bimbo, agitandosi tra le braccia del padre come un'anguilla.

"Non mi interessa! Scappa via così di nuovo e niente dolci per tutto il resto della tua vita" tuonò severamente il papà del bimbo, facendolo stavolta scoppiare a piangere.

"No amore non piangere, papà è cattivo" intervenì un bellissimo ragazzo, che Silver era certo di aver visto in qualche rivista.

"Lo vizi troppo" borbottò il compagno o il marito, lasciandoglielo prendere in braccio.

"Ha i tuoi geni, prenditi le tue responsabilità" lo ammonì, lanciandogli un'occhiataccia, che fece sorridere Silver.

Nel frattempo il bimbo si era completamente dimenticato dei genitori, tornando a concentrarsi sui dolci colorati.

"Vuoi questi cucciolo?" gli domandò Silver con un enorme sorriso.

"Sì!" trillò entusiasta per poi indicarne altri e Silver lo accontentò, finendo a riempire un vassoio, colmo di dolciumi vari.

Thiago guardò Sebastian che gli sorrise furbamente, stringendosi nelle spalle, sapendo che la maggior parte dei dolci sarebbe finita abbandonata sul tavolo.

Infine, i tre andarono a sedersi su un tavolo e il bambino iniziò da subito ad abbuffarsi e sporcarsi ovunque.

"Ricardo, mangia lentamente" lo istruì Sebastian, per poi buttarsi anche lui sul cibo.

Thiago osservò prima Ricardo, col viso sporco di cioccolato, poi suo marito Sebastian ridotto nell'identico stato e sospirò.
"Madre de Dios, tengo dos niños" Ho due bambini

Bryant uscì dal proprio ufficio, puntando gli occhi dietro al banco per cercare il suo ragazzo, lo trovò intento a fissare con un sorriso dolce una coppia con un bambino.

Rimase per un po' a guardarlo prima di chiamarlo, ottenendo la sua attenzione.
"Vieni un attimo" gli fece cenno verso il proprio ufficio dove finirono entrambi poco dopo.

Silver, ancora convinto si trattasse di lavoro, finì adagiato sopra la scrivania di Bryant, con le cosce aperte e il proprio ragazzo tra esse.

"Possono entrare dei clienti da un momento all'altro" sussurrò, poggiando le mani sulle spalle larghe di Bryant che si limitò a sorridere, per nulla toccato da ciò.

"Ho notato come guardavi la famiglia felice all'angolo" disse, ottenendo proprio ciò che voleva: sguardi imbarazzati e guance rosse.

"Quel bambino è dolcissimo, stavo solo fantasticando un pochino" ammise, mordicchiandosi il labbro inferiore.

Silver's CoffeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora