Aleksandar si svegliò in un letto vuoto e sentì dei rumori provenire dalla cucina, sbadigliò stiracchiandosi e quando uscì dalle coperte calde, rabbrividì al contatto con l'aria gelida.
A piedi nudi, avanzò verso la cucina, stropicciandosi un occhio con la mano e bloccandosi proprio mentre un culo sodo, alto, tondo e invitante si materializzava davanti ai suoi occhi.
"Che bel buongiorno" mormorò, osservando l'oggetto dei suoi desideri mentre si appostava su uno dei sgabelli per ammirare al meglio lo spettacolo all'altezza dei suoi occhi.
Jovan, ignaro della presenza dell'altro, continuò a cucinare le uova, fischiettando tranquillo finché, nel voltarsi e trovare il viso di Aleksandar, tutto sorridente, non sussultò.
"Cazzo brat, avverti!" lo ammonì, prendendo due piatti da una delle mensole più alte.
Jovan non peccava certo in altezza ma lo scaffale era veramente altissimo e dovette alzarsi sulle punte.
Con quel movimento, i glutei si contrassero, la stoffa dei boxer aderì ancora di più attorno alla carne e gli ormoni di Aleksandar ulularono.Sospirò afflitto, cercando di spostare gli occhi altrove, iniziava a sentisi un maniaco sessuale.
"Dobro jutro stronzo" ~buongiorno~ mormorò, allargando le braccia in aria per stiracchiarsi.
"Perché sarei io lo stronzo, scusa? Ti ho persino preparato la colazione" ribatté l'altro, sistemando le uova e due fette di pane tostato su ogni piatto, per poi poggiarne uno sotto il naso di Aleksandar.
"Che brava donnina di casa" lo canzonò quest'ultimo con un sorrisetto.
Jovan inarcò un sopracciglio biondo, osservandolo con sufficienza.
"Strozzati" affermò, prendendo un po' di burro per spalmarlo sulla fetta di pane, sporcandosi un po' ovunque sulle dita, che ripulì con la lingua, senza sapere di star dando l'ennesimo spettacolo erotico al migliore amico, che imprecò nella propria lingua madre parole indicibili."Quando è che te ne vai, esattamente?" domandò il padrone di casa, afferrando la forchetta per spezzare le uova.
"Non mi vuoi qui con te?" ribatté Jovan in tutta tranquillità, l'altro faceva spesso discorsi di quel tipo e di certo non era motivo per offendersi.
Nudo e ansante sì.
Pensò Aleksandar prima di riscuotersi e darsi nuovamente del pervertito."Mi sono svegliato male" borbottò, dicendo una mezza verità e Jovan mollò ciò che stava mangiando per fare il giro del bancone, afferrare il suo migliore amico per un braccio, tirarlo su ed abbracciarlo, prendendolo alla sprovvista.
Aleksandar stette immobile per qualche momento, non capendo il gesto, poi preso dal panico aprì bocca e disse la prima cosa che gli venne in mente.
"Non è troppo da gay abbracciarsi in mutande?"Jovan sbuffò una risata contro la sua spalla.
"Hai qualcosa contro i gay?"Ho cose in comune con loro che neanche immagini!
"Assolutamente no" rispose l'altro, ancora sotto shock, ma stavolta si mosse e ricambiò la stretta, così i loro corpi entrarono in collisione e Aleksandar fu percorso dal solito brivido al basso ventre.Impossibile per Jovan non accorgersi del problemino del suo migliore amico, ingombrante e insistente contro il suo bacino.
"Dio Brat, sparati una sega!" sbottò, staccandosi e per un attimo Aleksandar sbiancò.
Oh merd-incolpa l'erezione mattutina, idiota!
"Che vuoi? Mi sono svegliato da poco. Se ci tieni, occupatene tu" borbottò, tornando a sedere mentre Jovan ritornava alla sua colazione, per nulla turbato.
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Silver's Coffee
Teen FictionNon c'è niente di meglio di un caffè caldo in una brutta giornata, specie se a servirlo è un 'coso' dagli occhi argento.