Fondente Amaro

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Silver fissò la ragazza e sbuffò, attirando l'attenzione di Oscar.

"Se non fosse così carina e adorabile, la odierei" borbottò Silver, osservando la ragazza che aveva raggiunto il gigante etero.

Carina, sorridente, con grandi occhioni, gentile e educata.
Che palle!

"È più adorabile il ragazzo" affermò Oscar, senza degnare di uno sguardo la ragazza.

"Lo so ma chi glielo va a dire a quello?"

Oscar inzuppò un biscotto nel latte e se lo portò alle labbra.
"Diciamogli che è scientificamente provato che un ragazzo lo succhia meglio" bofonchiò a bocca piena, ottenendo un'occhiataccia da parte di Silver.

"Davvero credi che qualcuno possa cambiare orientamento sessuale per un pompino?" inarcò un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.

"Ci scommetto le palle, se tutti gli etero provassero il sesso orale fatto da un ragazzo, ci sarebbe un boom di bisex" batté la mano contro il bancone con enfasi, attirando l'attenzione dei clienti.

"Cazzo! E se lui non fosse etero ma bisex? Chissà perché non ci ho pensato!" esclamò Silver, vedendo una piccola speranza accendersi nel tunnel buio dell'eterosessualità.

"Perché ha la ragazza, anche se fosse bisex, ti intrometteresti in una relazione" lo riportò alla realtà Oscar, facendolo sospirare di frustrazione.

Aveva ragione, etero, gay o bisex non ci si intrometteva all'interno di una relazione.



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"Hai notato anche tu che il cameriere è caduto di proposito?" domandò Drew a un Evan impegnato a messaggiare al telefono.

"No, perché mi faccio i cazzi miei. Non controllo ciò che fanno gli altri" rispose senza staccare gli occhi dallo schermo.

"Lo noto, dato che neanche mi calcoli" sbuffò spazientito Drew, tamburellando le dita sul tavolo.

"È roba di lavoro" ribatté annoiato Evan, concentrato all'email che stava scrivendo.

Drew si fermò, voltandosi completamente verso il proprio ragazzo.
"A lavoro ci vai tra mezz'ora, potresti almeno dedicarmi questo tempo, no?"

Evan mise da parte il telefono, aspettando che il cameriere poggiasse i loro ordini sul tavolo prima di rispondere.
"Dato che devo pagare tutte le spese della casa in cui vivi anche tu, il minimo che posso fare è svolgere i miei doveri al meglio"

Drew rimase a fissarlo qualche secondo, poi abbassò lo sguardo alla propria tazza fumante, nascondendo la propria tristezza.

Stavano insieme da cinque mesi e da un paio, Evan gli aveva chiesto di trasferirsi nel suo appartamento. Drew aveva subito mollato la stanza al dormitorio e così era iniziata quella convivenza, fatta per i primi periodi di passione sfrenata.

Ma nelle ultime settimane Evan sembrava infastidito dalla presenza del suo ragazzo, dal suo disordine, dalle sue abitudini che andavano in netto contrasto con le proprie e dalle spese doppie, alle quali si aggiungevano quelle degli sfizi di Drew.

Drew forse si era lasciato un po' prendere la mano, approfittando della generosità del suo ragazzo ma sentirsi dire chiaramente quelle parole che lasciavano intendere molto, lo fecero sentire un peso.

In fondo erano trascorsi solo cinque mesi da quella sera in cui lo aveva torturato fino a finire nel suo letto, non lasciandolo più. Se già si era stancato di averlo attorno, probabilmente la loro relazione non era destinata a durare.

Silver's CoffeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora