4. Partenze e ritorni

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La partenza non è altro che l'inizio del viaggio di ritorno verso casa

Il giorno successivo scesi a fare colazione prima di tutti con Hermione. Durante la colazione ero così tormentata dai pensieri riguardo Harry che dopo, finalmente, ne parlai con Hermione, sedute sotto la quercia del giardino.
-Hermione posso confidarti un segreto?- le chiesi
-Certo- fece lei senza staccare gli occhi dal suo libro
-Non so come dirlo...ma credo che mi sia innamorata di Harry...- le spiegai
-Cooosa?- domandò lei ad un tratto attenta alle mie parole
–Seriamente?!- aggiunse stupita.
Così le raccontai della sera prima. Non tralasciai nessun dettaglio, nemmeno quell'abbraccio e il mio bacio sulla guancia di lui.

-Vorrei avere io dei momenti così con...- mi disse
-Con chi?- chiesi io in tono curioso
-Torniamo a te, è di te che si stava parlando- mi disse cambiando discorso
–Non ti resta che dichiararti- sbottò
-Come se fosse la cosa più facile del mondo! Se poi non gli piaccio? Se mi reputasse ridicola?- dissi seccata
-Allora aspetta-
-E spera...- aggiunsi tra me e me.

Le vacanze non tardarono a terminare e la voglia di tornare a Hogwarts si fece sentire. In un batter d'occhio era già il primo settembre e io, Hermione, Harry, Ron, Ginny, e i gemelli arrivammo a King's Cross, attraversammo di corsa la barriera, arrivammo al binario 9 e tre quarti e salutammo i signori Weasley poco prima di saltare sul treno che si stava già lentamente muovendo.
Ginny raggiunse le sue amiche in uno scompartimento e Fred e George scapparono dicendo qualcosa a proposito di Lee Jordan e di uno scherzo al macchinista. Io, Harry, Ron e Hermione vagammo per tutta la carrozza fino a quando non trovammo uno scompartimento libero. Stavamo per chiudere la cabina quando un piede bloccò la porta.
Era quello di Draco Malfoy, un ragazzo Serpeverde del quarto anno, come noi.
Già dal primo momento in cui lo vedemmo ormai quattro anni fa ci fu chiaro che Draco era un antipatico ragazzo viziato.
Era biondo, alto con degli occhi azzurri freddi come il ghiaccio, un ghigno "alla Mlafoy" come lo definivamo noi e un atteggiamento da chi si crede superiore agli altri solo perché ha tanti soldi.
-Uuuuu, ma chi abbiamo qui?- disse Malfoy spalleggiato come sempre da Tiger e Goyle, le sue guardie del corpo, Blaise Zabini, un ragazzo tanto bello quanto odioso e quella gallina di Pansy Parkinson, che cercava in tutti modi di realizzare al meglio i desideri del suo "Dracuccio" perché gli sbavava dietro.
–San Potter e i suoi amichetti, la mezzosangue, il poveraccio Weasley e la sfigata di turno- disse Malfoy con aria di sfida
-Zitto un po' tesorino del papà! Non dire queste cose ai miei amici o giuro che ti faccio un occhio nero- ribatte Harry, alzatosi in piedi di fronte a Malfoy
-Avrà ben due occhi neri, che ne dici amico?- propose Ron alzandosi
Ma io fui più veloce
STUPEFICIUM!- urlai puntando la bacchetta contro il biondino che, preso alla sprovvista venne schiantato dall'altra parte della carrozza e atterrò con un tonfo contro la parete.
Pansy corse da lui e iniziò a schiaffeggiarlo, con l'aiuto di Blaise, per cercare di farlo rinvenire. Tiger e Goyle, intanto, tirarono in piedi Draco e lo sorressero per le braccia sotto lo sguardo divertito di noi quattro Grifondoro.
-Bel colpo, Julia!- disse Hermione
-Miseriaccia, ora sappiamo che non dobbiamo farti arrabbiare troppo- esclamò Ron con un tono di scherno nella voce. Harry invece si limitò a farmi l'occhiolino
"Ommioddio! Ha ammiccato a me!" pensai esaltata.
Intanto Malfoy passò davanti alla nostra cabina con la sua banda
-Questa me la paghi, mezzosangue! Mio padre lo verrà a sap...- non fece in tempo a finire la frase che Harry gli mollò un pugno in faccia, facendolo gemere di dolore
-Così impari a insultare la mia amica- disse Potter soddisfatto e, chiusa la porta dello scompartimento si risedette.
Per la durata di tutto il viaggio fantasticai su Harry, su come mi aveva difeso e mi immersi nei miei sogni romantici e irrealizzabili, rispondendo con un mugugno o un "certo, hai ragione" a qualsiasi domanda mi venisse posta.
-Ma che ha oggi?- bisbigliò Ron a Harry ed Hermione cercando di non farsi sentire da me
-State tranquilli è solo un effetto collaterale del ritorno a Hogwarts- rispose Hermione ridendo e sorridendomi verso il vetro. Il sorriso di riflesse, afferrai al volo il motivo del suo sguardo complice e scoppiammo in una sonora risata.
-Ah...le ragazze...proprio non le capisco...- sospirò Ron rivolto a Harry. L'amico sembrava perso nei suoi pensieri e non rispose subito. Dopo un po' se ne uscì fuori con un
–Già...- non molto convincente e fu l'occasione di Hermione per entrare in un discorso legato ai pregi e ai difetti delle ragazze, discorso che ci portò fino all'arrivo alla stazione di Hogsmeade. Scendemmo dal treno e ci avviammo verso le carrozze nere che, come ogni anno, erano pronte per portarci fino a Hogwarts.

Hey!
Capitolo molto lungo quello di oggi, spero abbia dato sfogo alla vostra immaginazione😏....
La storia di lanciare incantesimi contro le persone mi intriga molto, a voi no?
Fatemi sapere con tanti commenti e stelline🌟😘
Ci vediamo al prossimo capitolo💕😏

Stormy eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora