Capitolo 8:
Aponi arrancava nella neve che le arrivava ormai oltre le caviglie. Aveva nevicato molto quella notte e non aveva intenzione di smettere nemmeno quel giorno, che ormai giungeva al termine. Il freddo era molto intenso e ormai la ragazza aveva totalmente perso la sensibilità nelle dita delle mani. Fae invece si divertiva a saltare qua e là e a rotolarsi nella neve facendo rimanere per qualche secondo qualche fiocco aggrappato al suo pelo che aveva uno strano contrasto dato il suo colore nero. Aponi però non riusciva a condividere il suo entusiasmo, anzi era piuttosto nervosa. La caccia di quel giorno era stata davvero infruttuosa per svariati motivi. Primo fra tutti, le era vietato allontanarsi troppo e nessuna preda con un po' di buon senso si sarebbe avvicinata ad un accampamento. In secondo luogo tutti gli animali erano spaventati dai Demoni che si aggiravano per le pianure e preferivano rimanere nascosti nelle loro tane. Perciò Aponi stava tornando a casa a mani vuote ma, almeno, poteva rallegrarsi di non aver avuto brutti incontri. A quanto detto dallo Sciamano i Demoni stavano diventando ancora più aggressivi se poteva essere possibile ed erano state segnalate strane sparizioni di persone nelle tribù a nord. Si trattava soprattutto di bambini, ma anche ragazzi più o meno dell'età di Aponi e Maka risultavano disperse. Lo Sciamano aveva deciso che quella sarebbe stata la prima meta per le luci in quanto poteva esserci un nesso tra gli Stregoni e le sparizioni o rapimenti. Per Aponi si trattava senz'altro di quello. Non era possibile che le persone scomparissero nel nulla. Rimuginando ancora un po', la ragazza alzò gli occhi verso il cielo. Il sole era calato ormai da qualche ora e tante piccole e lucenti stelle puntellavano il cielo, facendosi largo tra le nuvole.
"Ormai la cerimonia per il totem di Enapay starà per cominciare." Pensò. Dubbiosa si fissò la veste e sospirò.
"Non avrò nemmeno il tempo di cambiarmi una volta arrivata." Decise quindi, a malincuore, che avrebbe partecipato alla cerimonia con la sua semplice veste da caccia, anche se aveva intenzione di poggiare almeno l'arco e la faretra nel suo tepee. Una volta arrivata in prossimità dell'accampamento vide il grande falò già acceso e tutta la tribù riunita. In preda all'ansia si accorse di essere più in ritardo del previsto. Cominciò a correre con Fae a fianco. Sgattaiolò veloce masticando qualche parola di scusa tra le persone per poi sedersi con un enorme sospiro accanto a Maka.
-Sei in ritardo! Dov'eri finita?- le chiese la sua amica tutta conciata in un sussurro.
-Ero a caccia e non mi sono accorta dell'orario.- con disappunto si rese conto di avere ancora arco e faretra agganciate alla schiena. Maka scosse la testa, poi si soffermò a guardarla e dovette ingoiare un urlo.
-Ma come sei vestita?!- la rimproverò accigliata.
-Non ho avuto tempo di cambiarmi!- rimbeccò Aponi. Maka aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse, indecisa. In quel momento lo Sciamano si alzò e si avvicinò ad Enapay. Aponi lo guardò attraverso tutte le teste della gente appartenente alla tribù. A causa dell'orario era finita piuttosto in fondo e non aveva una visuale troppo buona. Il ragazzo era immobile, dritto e teso come se si fosse congelato e ancora una volta Aponi si chiese come mai non si sentisse a suo agio al centro dell'attenzione, nonostante dovesse esserci abituato. I suoi occhi scesero poi sul puma e come sempre si ritrovò a pensare a quanto fosse bello: il pelo riluceva in un modo così innaturale alle fiamme del fuoco che lei non credeva possibile potesse esistere un animale tanto maestoso. Lo Sciamano cominciò a recitare le formule e Aponi dovette elevare al massimo le sue capacità uditive per capire il nome del totem.
-Kohana.- pronunciò sicuro il ragazzo.
"Kohana..." pensò Aponi. "Vuol dire 'rapido'.". In genere era un nome che veniva dato ai cacciatori di una tribù per simboleggiarne la velocità. Era raro che venisse dato ad un nuovo nato eppure Aponi pensò che per un puma fosse azzeccato. In quel momento Fae, che era comodamente steso al suo fianco, alzò di scatto la testa, lanciando un uggiolio allarmato. La ragazza lo guardò confusa e notò il modo irrequieto con il quale muoveva la coda. A metterle addosso un cattivo presentimento fu la veloce discesa di Mapiya che si accoccolò sulla spalla di Maka, arruffando di continuo le penne e facendo versi rauchi. Fae le morse delicatamente la manica lunga della tunica per attirare la sua attenzione. La ragazza lo guardò mentre lui le lanciava sguardi disperati senza che le capisse. Esasperato abbaiò, in modo piuttosto rumoroso.
-Ssshhh!- lo zittì Aponi, mentre una serie di occhiatacce le arrivavano addosso. Poi notò come anche il totem di Enapay muovesse la coda in modo preoccupato.
"Cosa sta succedendo?" si chiese. La risposta arrivò presto. La prima cosa che accadde fu il grido forte e chiaro di gufo reale nelle vicinanze, che la fece sobbalzare. Poi sentì un formicolio alla nuca e questo la indusse a girarsi. Quello che vide la lasciò davvero spiazzata e terrorizzata. Tre Demoni stavano entrando nell'accampamento. Non riuscì a trattenersi dal gridare e questo diede il via allo scatenarsi dell'inferno. Tutto accade velocemente. Il resto della tribù si era girata nella sua direzione e aveva visto quei mostri cadendo nel panico. Fae, veloce come un fulmine, intendendo il grido della padrona come un ordine, si era lanciato contro quelle cose. Aponi si era alzata in piedi, intontita. Si sentì afferrare per un polso e trascinare via a forza. Riprendendo lentamente coscienza si rese conto che Maka la stava conducendo di corsa fuori dall'accampamento con Mapiya che le seguiva dall'alto, lanciando acute grida. A quei richiami la ragazza si riprese del tutto e il suo primo pensiero fu Fae. Si voltò un secondo e lo vide immerso in una fitta lotta con un Demone. Sembrava che il fatto che potesse essere ucciso non gli fosse nemmeno passata per il cervello. Aponi seguì l'amica fino fuori l'accampamento, ma la situazione, già disastrosa, peggiorò ulteriormente. Maka lo capì troppo tardi. La tattica usata da quelle creature era stata ben studiata e spesso veniva usata anche da comuni predatori riuniti in branco. In primi tre Demoni erano serviti solo per stanare le prede principali, ovvero loro. Le luci. Fuori il doppio di quei mostri le stava aspettando. Dopo un primo momento di puro terrore, le due ragazze ripresero a correre, cercando di mettere più distanza possibile tra loro e quei Demoni, ma, in prossimità del querceto, erano ormai state raggiunte. Con un gesto dettato dal panico, Aponi, si fermò, mise Maka dietro di sé ed estrasse arco e frecce. Eppure notò che per quanti ne abbattesse altrettanti ne comparivano e il numero continuava crescere.
"Così non va." Pensò Aponi. Nemmeno con l'aiuto di Fae che era appena giunto e con quello di Mapiya che li attaccava dal cielo, sembravano avere una possibilità. Mentre Aponi, a denti stretti, era impegnata ad abbattere un mostro alla sua destra, uno dal lato opposto si stava preparando a saltargli addosso. Ma proprio quando quello gli stava per balzare contro un enorme puma dorato lo atterrò con una zampata, fracassandogli il cranio e per la seconda volta nell'arco di dieci minuti Aponi si sentì strattonare per un polso. Alzando gli occhi riconobbe Enapay che la incitava a correre via da lì. Non se lo fece ripetere due volte. Con Fae alle calcagna, dopo che aveva abbandonato la lotta, si allontanò da quella sanguinosa imboscata. Corsero nel querceto, zigzagando tra gli alberi e gli arbusti e non si fermarono nemmeno quando non sentirono nessun ringhio animalesco dietro di loro. Solo quando i polmoni promettevano di scoppiare si concessero una pausa. La ragazza si piegò sulle ginocchia con il fiatone.
"Ce l'abbiamo fatta..." pensò con il cuore che batteva a mille.
-Maka ce l'abbiamo fatta!- esaltata si girò, ma dietro lei trovò solo Fae con la lingua a penzoloni e il muso incrostato di sangue scuro e viscoso.
-Maka?- chiamò meno convinta. Aveva dato per scontato che la sua amica l'avesse seguita. Controllò le impronte sulla neve. Le lacrime affiorarono subito.
-Maka!- gridò al querceto. Fece per correre indietro, ma Enapay la trattene per la veste.
-Lasciami! Dobbiamo tornare indietro!- farfugliò agitata la ragazza.
-Non possiamo.- rispose il ragazzo.
-Ma Maka...-
-Lo so!- la interruppe bruscamente Enapay.
-Ma non possiamo tornare indietro a prenderla, sarebbe un suicidio.- Aponi assottigliò gli occhi. Si liberò bruscamente.
-Fa' quello che vuoi, io non lascerò morire la mia amica.- fece per correre di nuovo, ma stavolta il ragazzo la afferrò per un polso tanto forte da farle male.
-No!- disse brusco. Fae tirò indietro le orecchie e mostrò i denti. Il comportamento di Enapay non gli piaceva. Kohana, intendendo l'atteggiamento del lupo ostile nei confronti del suo padrone, rizzò i peli sul collo e lanciò un ringhio d'avvertimento. I due ragazzi si fissarono in cagnesco senza che nessuno dei due cedesse sulla propria decisione e nel frattempo la morte giocava con il destino di Maka.
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Under World- The Eagle
FantasíaLe porte del Mondo di Sotto sono state aperte e creature orribili chiamati Demoni vagano liberi nel Mondo di Sopra, infestando le vaste pianure del Nord America, dove le tribù indiane vivevano nella pace e nella tranquillità. Tre ragazzi, le così de...