Capitolo 10

47 8 2
                                    


Capitolo 10:

-Perquanto ancora hai intenzione di non parlarmi?- Enapay avanzava a fatica nella neve, seguito da Aponi che si era chiusa in un tenace mutismo nei suoi confronti. A quella ennesima domanda, la ragazza, piantò gli occhi al suolo.Spazientito da quella reazione il giovane si voltò fulmineo.
-Vuoi piantarla con questa ridicola sceneggiata infantile?- Finalmente Aponi alzò lo sguardo. Era così colmo di collera che per un attimo Enapay temette gli lanciasse una freccia dritta al cuore.
-Tu non ti meriteresti nemmeno un sibilo da parte mia.- sputò fuori velenosa.Scrutò il volto di Enapay nell'oscurità. Non aveva idea di quanto tempo fosse passato, fatto sta che il sole non era ancora sorto e forse non lo avrebbe fatto per molto ancora.
-Senti mi... mi dispiace. Davvero. Ho reagito male, ma ero spaventato e non volevo che tu tornassi indietro, direttamente in bocca a quelle creature.-Abbassò gli occhi, mentre con una mano si grattava la nuca, a disagio. Un vento gelido gli scompigliò i capelli scurissimi, che quasi si confondevano con il cielo.
-Questo non toglie che Maka probabilmente è morta, sbranata da quei Demoni.- la voce si ruppe e Aponi crollò in ginocchio nella neve, con le lacrime che orma scendevano inarrestabili. Fae le si avvicinò e le leccò teneramente una guancia. Aponi lo guardò con un luccichio di gratitudine negli occhi. Enapay davanti a lei, la osservava impotente. Non era mai stato bravo a consolare le persone,nemmeno la sua sorellina dopo un brutto sogno. Non sapeva mai cosa dire e quando apriva la bocca uscivano sempre cose a sproposito. Una bella seccatura per un futuro capo tribù! Guardò impacciato Aponi. Non bastava che si fosse maledetto fino a quel momento per aver abbandonato Maka, ma ora Aponi si era messa a piangere e lui non aveva idea di cosa fare. Si chinò davanti a lei e le posò una mano sulla spalla. Lei lo guardò piena di diffidenza, come si guarda un predatore potenzialmente pericoloso che però fino ad ora non ti ha attaccato.
-Non penso sia morta.- disse con immenso impegno. Lei lo fissò scettica. Lui deglutì a disagio.
-Fa parte delle tre luci e se non fosse stata adatta lo Spirito del Mondo non avrebbe scelto lei.- Aponi aprì la bocca per controbattere.
-Quelli che sto dicendo.- continuò in fretta prima di ricevere una carrellata di insulti. –È che se lei fosse stata una ragazza normale non sarebbe stata scelta,perciò sono sicuro che sia ancora viva.Non conosco molto bene Maka, ma per quel poco tempo che ci ho passato insieme,mi è sembrata piena di vita e di certo non mi è sembrata una che si lascia andare alla prima difficoltà.- Di colpo Aponi ricordò il giorno in cui Mapyia era comparsa. Maka era tornata indietro dopo che lei le aveva detto di tornare a casa. Per quanto le sembrasse surreale Enapay aveva ragione. Lo fissò un attimo e vide nei suoi occhi un profondo rimorso. Non poteva continuare ad essere arrabbiata con lui, non ora che erano da soli contro tre folli che volevano ucciderli. Si rese conto di esseri comportata da stupida. Per quanto tenesse a Maka avere quell'atteggiamento con Enapay era proprio quello che ci voleva per farsi ammazzare. Forse era proprio quello su cui contavano gli Stregoni. Dividerli per renderli meno pericolosi. E ci erano quasi riusciti. Enapay aspettò qualche secondo, in modo che Aponi si calmasse e poi propose una cosa che la lasciò un attimo basita.
-Accampiamoci qui per questa notte, domani appena farà giorno ci rimetteremo in marcia. Poco lontano da qui, a nord, c'è un accampamento di Siux, è la nostra meta per domani.- si alzò e si allontanò e la ragazza sentì la spalla bruciare dove prima lui l'aveva toccata. Avrebbe voluto chiamarlo di nuovo da lei e farsi abbraccia da lui (per qualche strana ragione che non sapeva definire), ma invece disse un'altra cosa: -Certo, immagino non diranno nulla se due persone che somigliano a Spiriti o ad entità maledette chiedano riparo da loro.-
-Lo Sciamano ha avvisato gli accampamenti più vicini di un nostro probabile arrivo.-
-E tu come lo sai?- chiese lei.
-Ho origliato una conversazione tra lo Sciamano e mio padre.- disse mentre cercava di allargare l'entrata di un cespuglio e creare un ricovero provvisorio fino a domani.
-Cosa? E non mi hai chiamata?- si sentiva un po' offesa.
-Era la sera prima della mia cerimonia, pensavo parlassero di cose che mi riguardavano strettamente.- si difese lui, mentre guardava compiaciuto il suo lavoro.
-Avanti.- le disse con un minuscolo e timido sorriso. Il primo che le avesse mai rivolto. –Ora entra.- e lei lo fece. L'ultima cosa che pensò prima di addormentarsi in quel gelo fu: "Ha proprio delle belle fossette quando sorride.".

Quando furono in vista dell'accampamento era ormai tardo pomeriggio ed erano più stanchi di quando erano andati a dormire e anche piuttosto affamati. Quello che diceva Enapay, sul fatto che l'accampamento fosse stato avvisato era vero.Nessuno si scompose più di tanto, forse qualche mamma troppo premurosa teneva i figli lontani dai due totem, ma per il resto i ragazzi furono accolti piuttosto bene. Lo stesso capo tribù indisse una festa in onore di questi "coraggiosi ragazzi che rischiano la vita per conto dello Spirito", come lui li definì. A quanto pare non era minimamente scomposto del fatto che fossero due e non tre,ma loro non glielo fecero notare, troppo stanchi per dirgli della loro perdita inaspettata. Gli venne affidata un tenda e vennero dati loro abiti nuovi. Uno da cerimonia per quella sera e l'altro per sostituire i loro vecchi, ormai a brandelli. Aponi osservò rapita la bellissima veste elegante: era decorata con perline e piume tinte di rosso edera ricamata in tutte le sfumature possibile questo colore potesse avere,mentre le frange pendevano a migliaia. Malinconicamente le venne in mente Maka e la passione nel creare vesti. Quella le sarebbe piaciuta davvero molto. La veste che aveva Enapay era molto più semplice, ma conciata in modo da essere traslucida e riccamente adornata con code di scoiattolo. La prima parte della serata e, quindi, della loro festa passò liscia e veloce. Fu quando, seduti tutti in cerchio, fu fatta passare una particolare bevanda* che il tempo cominciò a rallentare. Aponi la conosceva e per fortuna nella sua tribù circolava poco. Era di un rosso scuro, tanto da ricordare del sangue, spesso aveva un sapore fruttato del quale però lei ignorava la provenienza. La sua particolarità era che, però, se bevuta troppo faceva fare o dire cose che in genere non si faceva o diceva. Erano però tante le tribù che ne producevano e bevevano in quantità elevata. La grande ciotola passò di mano in mano e Aponi notò, non solo che quelli che l'avevano bevuta erano tutti uomini, ma che ne bevevano sorsate piuttosto generose. Quando arrivò tre le sue mani e lei fece per portarsi alla bocca il contenitore tutti la fissarono costernati.
-Le donne non possono berla.- disse qualcuno. Come prego? Nella sua comunità le donne avevano libero accesso a tutte le bevande, questa compresa. Stava per replicare, quando Enapay, seduto accanto a lei le sussurrò un "non fare sciocchezze" piuttosto seccato e le prese la ciotola dalle mani. Lo fissò basita mentre beveva tre lunghi sorsi, sospettò per fare lo spaccone e si gongolò degli applausi che gli arrivarono. Aponi alzò gli occhi al cielo. Improvvisamente si sentì scuotere e voltandosi vide una serie di ragazze che la invitarono a seguirla e la giovane capì subito. Volevano che partecipassi alle danze cerimoniali. Nonostante fosse la festeggiata. Riluttante e per non fare, come aveva detto prima Enapay, "sciocchezze" le seguì. I passi erano uguali a quelli del suo clan perciò non le fu difficile immedesimarsi nel ballo. Osservava il cerchio di uomini e ragazzi bere quella bevanda e notò Enapay prenderne sorsi sempre più consistenti, facendo a gara con altri ragazzi. Poco dopo, una bella folla di sesso maschile si era riunita intorno al cerchio di ballerine e notò anche il suo compagno di viaggio tra ragazzi della sua età. Rivolse un pensiero ai due totem lasciati nella tenda e si rese conto di quanto volesse tornare da loro. Fosse stato per lei, sarebbe sparita ora e si sarebbe accucciata di fianco a Fae per farsi consolare dal suo confortante calore e... qualcuno la prese per mano, intenzionato a portarla fuori dal cerchio. Stava per rifiutare,ma alzando gli occhi si trovò di fronte ad Enapay. La cosa le fece un strano effetto. Non lo aveva mai detto a nessuno, nemmeno a Maka, ma in qualche modo era sempre stata attratta dal ragazzo. Pur sapendo che era il figlio del suo capo tribù e quindi irraggiungibile, aveva sempre sperato che un giorno le rivolgesse la parola, anche se non aveva mai pensato dovessero apparire creature del Mondo di Sotto perché ciò accadesse. Anche se si era comportato in modo meschino nei confronti di Maka, lo trovava comunque affascinante. Aspetta, aspetta... non poteva aver pensato davvero quelle cose! Si lasciò trascinare fuori la gruppo di ragazze. Forse era per colpa di quella bevanda, ma Enapay era diventato improvvisamente audace. Fece i passi rituali e poi con un sorriso timido si fece condurre per mano in un posto un po' appartato.
-Certo non ti facevo così... emm...- non trovava le parole per descrivere il comportamento del ragazzo.
-Sei tremendamente strana.- disse invece lui. Si erano seduti a guardare il cielo. Lei lo fissò un attimo perplessa. Era un complimento?
-Emm... grazie?- disse sperando fosse un commento positivo. Il viso del giovane era rosso e sospettava che il freddo centrasse solo in parte e il resto fosse dovuto a quello strano infuso.
-Non so proprio perché tu non abbai ancora un compagno.- disse lui, più rivolto a sé stesso che a lei.
-Forse è perchè sono "tremendamente strana".- ridacchiarono.
-Forse.- sussurrò lui. –O forse è perché sei tremendamente bella.-
Cosa cosa cosa? Aponi lo fissò con un pizzico di ironia negli occhi.
-Penso abbia bevuto troppa di quella roba.- gli disse. Non era raro che bevendone troppa la gente perdesse il controllo delle sue parole.
-Io sono perfettamente lucido.- aveva un tono leggermente risentito. Si guardano negli occhi e il sorriso divertito che Aponi aveva sul volto morì poco a poco,come anche il commento sarcastico che aveva in mente. Enapay stava lentamente avvicinando e in un certo senso sapeva cosa sarebbe accaduto. Si tirò su di scatto, rossa in viso.
-I-Io vado a dormire.- disse frettolosamente. Si allontanò velocemente. Quando fu sicura di non essere vista, dato che il ragazzo l'aveva fissata intontito e non l'aveva seguita, si prese la testa tra e mani. La situazione era più che bizzarra.Si era ritrovata dall'odiarlo al volerlo baciare in poche ore. Perché sì. Lei lo voleva. Avrebbe voluto baciarlo. Ma sapeva che non sarebbe stato sincero. Enapay era palesemente in preda ai fumi di quella strana bevanda e poi loro dovevano salvare le tribù da un'incredibile minaccia, non pomiciare! La testa cominciò a girarle e si voltò per essere sicura che non ci fosse nessuno e con una punta di rammarico nel cuore nell'aver constatato che fosse davvero sola,si diresse verso la tenda dove avrebbe dormito quella notte.

*la bevanda sopra citata era tipica delle tribù ed era parecchio alcolica.Purtroppo non so dirvi con certezza cosa ci fosse in mezzo e me la sono un po'immaginata.    

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 11, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Under World- The EagleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora