Sasuke entrò in casa che erano le due, la sede della Akatsuki era parecchio lontana da dove abitava, senza contare i dieci minuti spesi a cambiarsi negli spogliatoi. In realtà, l'enorme palazzo a vetri in cui risiedevano i cacciatori (un edificio privato, per i Diurni) aveva, tra le altre cose, anche delle lussuose camere a disposizione dei membri, ma il moro non poteva permettersi di lasciare un certo piccolo idiota a casa da solo per molto. Era continuamente in ansia per ciò che avrebbe potuto fare, si andava oltre la razionalità.
Esausto, Sasuke allentò la cravatta e lanciò le chiavi sul mobiletto dell'ingresso; corrugò la fronte, la televisivo ne era accesa, e qualcuno stava parlando. Anzi, urlando.
- Voglio essere anch'io un super Sayan! - E annessi urli in stile anime shounen. Il moro sospirò pesantemente, massaggiandosi l'appendice del naso. No, anche quello no. E lui che sperava di andare tranquillamente a dormire, perché non veniva mai accontentato?
Attraversò la casa e andò in salotto, dove alzò un sopracciglio di fronte a ciò che si ritrovò a vedere: Naruto era in piedi davanti al televisore, con le braccia sollevate e gli occhi luccicanti. Era... a petto nudo? Indossava solo un pantalone della tuta, che Sasuke lo riconobbe come suo, probabilmente pescato dall'armadio. In quel momento però, era troppo occupato a fissare il biondo per arrabbiarsi della sua sfacciataggine: di preciso, guardava il suo fisico asciutto, con muscoli non molto accennati ma deliziosamente delineati sulla pelle ambrata; i pantaloni erano vagamente abbassati, mostrando l'elastico dei boxer, e una collana di cristallo azzurro luccicava fiera sul petto del ragazzo.
Il moro si accorse di stare sbavando, e si ricompose prima che l'altro si accorgesse della sua situazione, e prima che tutto il sangue affluisse dal cervello a un altro organo. Diamine, quel tizio era fottutamente sexy.
- Dobe, sono le due del mattino. Vai a dormire, per la miseria! - Le sue parole, pronunciate per scacciare i pensieri impuri che bussarono alla sua mente, furono pronunciate in modo irritato, cosicché Sasuke non destasse sospetti.
Naruto sobbalzò, e incontrò lo sguardo di Sasuke, in piedi a pochi metri da lui. Ma quando era arrivato? Accidenti, e lui era mezzo nudo per comodità! Le sue guance si colorarono di rosso. - Teme, mi hai fatto prendere un infarto! - Questi gli intimò di non urlare, e lui abbassò la voce. - Volevo andare a dormire, lo giuro, ma hanno iniziato a dare le repliche di Dragonball e non ho resistito! Ci ho passato l'infanzia, a tentare di diventare un Sayan. -
- Molto interessante, ora spegni la televisione e vai a dormire. - Borbottò l'uomo, togliendosi le scarpe.
Naruto gli fece gli occhi da cane bastonato. - Solo un altro episodio! È appena morto Crilin, dovresti capire come mi sento! Guarda, sono sicuro che ora Goku farà il culo all'altro tizio, non posso perderlo... -
- No. Dormi, oggi ne ho avuto abbastanza di tutto, compreso di te. -
Il biondo si imbronciò. - Piuttosto, e so che muori dalla voglia di saperlo, ho scoperto di essere in classe con dei miei amici! Lo so, è fantastico! E sai chi ho come professore di matematica e inglese? Kakashi Hatake! Era il tuo sensei, vero? Non ha fatto altro che usarti come esempio da seguire. -
Sasuke si concesse un mezzo sorriso al ricordo dell'uomo dai capelli d'argento, che quando era al liceo aveva dato filo da torcere persino a lui, che aveva i voti migliori dell'intero istituto. - Te l'ha detto, eh? Preparati, la sua matematica ti farà uscire di testa. -
- Togli "la sua". - Scherzò Naruto, poi tacque per un momento. - Sasuke... -
- Sì? -
Il biondo parve esitare. Ecco, era il suo momento, per dirlo: annunciare a Sasuke che se ne andava o raccontargli tutto? Aveva riflettuto, in quei giorni, e anche grazie alle parole di Gaara i suoi dubbi non facevano che aumentare. Però...
Tentennò. - N-no, niente. Cambiando discorso, oggi avevi una Riunione con i capi della Akatsuki, vero? - Si insultò mentalmente. "Sarà per la prossima volta." Il fatto era che non ce la faceva proprio. Era tutto grandioso così, non voleva e non poteva rovinarlo.
L'uomo si bloccò. - Come lo sai? -
Naruto sorrise, non badando più al fatto di aver rimandato una cosa così importante. - Mi sono fatto aggiornare da Kiba, dopotutto per una settimana sono rimasto in casa! Non so nulla, tranquillo, solo che la data era oggi e che l'argomento era importante. - E mise le mani dietro la nuca, lanciando un'occhiata alla televisione. Niente, si era perso l'episodio. Cazzo! La spense, lanciando il telecomando sul divano.
Sasuke sbottonò i primi bottoni della camicia, sbuffando. - Bijou. C'è stato un avvistamento pochi giorni fa. Era quando sei venuto qui pretendendo che ti salvassi il culo, ricordi dobe? -
Naruto non rispose alla frecciatina. A dir la verità, non disse proprio nulla: deglutì invano. Possibile che... Per un attimo, pensò che fosse solo una coincidenza. "E se... Merda, ora ho un altro grillo per la testa." Doveva placare almeno uno dei suoi interrogativi, o non avrebbe dormito. Perché un avvistamento Bijou nei pressi di Tokyo significava solo una cosa: o uno dei nove Jinchuuriki si era dato alla pazza gioia come un idiota, oppure il suo peggiore incubo bussava di nuovo alla sua porta. - Ah sì? Bé, a-allora io vado a dormire, è tardi. Buonanotte, Sas'ke. - E senza dire nient'altro se ne andò in camera sua, lasciando un perplesso Sasuke in salotto.
Ma cosa aveva detto? Non fece in tempo a rimuginarci su che il ragazzo ritornò sui suoi passi, con un'espressione imbarazzata.
- Ehm... Non è che potresti prestarmi il tuo cellulare? Devo fare una telefonata, riguarda i compiti. -
Sasuke alzò un sopracciglio. - Adesso? Chi vuoi che ti risponda, alle due del mattino? Chiama domani, è meglio. -
- Avanti, soffre di insonnia, quindi non sarà un problema. - Insistette l'altro. - Ci metterò solo qualche minuto, promesso. -
Sospirando, l'uomo gli consegnò il congegno, avvertendolo. - Vedi di ridarmelo, questo. -
Naruto sorrise nervosamente e annuì poi andò in camera sua senza più un rumore.
Sasuke era sempre più insospettito dal suo comportamento. Era cambiato di colpo, gli era bastato accennare all'incidente con il Bijou... Un'idea gli balenò in testa, sgranò gli occhi. No, non era possibile. Che Naruto fosse in qualche modo coinvolto? Le possibilità erano scarse, eppure... Il moro possedeva un telefono di casa, la scusa di aver aspettato lui per chiamare l'amico non reggeva. Dannazione, stava per fare qualcosa di immorale, ma se aveva ragione era per una buona causa: a passi felpati, Sasuke si incamminò per il corridoio buio, diretto alla stanza di Naruto.Naruto tamburellò con le dita sulla scrivania, a ritmo con il "tu-tu-tu" del cellulare. Meno male che quel giorno gli aveva dato il suo numero, altrimenti avrebbe dovuto aspettare una notte di troppo.
Una voce per nulla assonnata interruppe il suono, per la gioia del biondo. - Chi parla? -
- Gaara, sono Naruto. - Bisbigliò cautamente. Non sapeva che Sasuke sentiva comunque ogni cosa, appoggiato con l'orecchio alla porta in modo ridicolo.
Chi era Gaara? Forse il compagno a cui il dobe aveva accennato.
- Naruto? Ti serve qualcosa? -
- È ricominciato. - Mormorò Naruto, con la voce tremante, e Sasuke si fece attento. - Gaara, è ricominciato, proprio come l'altra volta. -
Un'affermazione così vaga avrebbe messo in crisi chiunque, pensò il moro, ma a quanto pare quel Gaara aveva capito, perché gli rispose.
- Come lo sai? -
- Non importa. È affidabile, però. Ne sono sicuro. -
Dall'altra parte della cornetta ci fu silenzio per qualche secondo, poi quel ragazzo rispose. - Vai a dormire. Ci vediamo domani, così mi spiegherai i dettagli. Ah, e Naruto... -
- Sì? -
- Non togliertela per nessun motivo, mi hai capito? Con quell'Uchiha in giro è ancora più pericolosa, la situazione. Ora chiudo. -
- A domani, Gaara. - E chiuse la chiamata, per poi cancellare il numero dalla cronologia e abbandonarsi sulla scrivania, sospirando. Si sentì improvvisamente esausto: pensava di essere uscito da quella faccenda, invece i guai parevano essere appena iniziati.
Sasuke, a un muro di distanza, ridusse gli occhi a due fessure. Avrebbe fallito quell'esame, ne era certo. Cosa significava quella conversazione?
Il "è ricominciata" si riferiva al Bijou, o era solo una coincidenza? Chi era Gaara?
Doveva interrogare Naruto? O avvisare Itachi? Nessuna della due alternative lo allettava, per qualche strano motivo. La sua coscienza gli diceva di aspettare, e così decise.
Avrebbe aspettato, per vedere come girava il vento.
Una cosa, però, era certa: Naruto Uzumaki era coinvolto nell'apparente ritorno del Bijou, e Sasuke avrebbe scoperto quanto e come, era una promessa.Spazio autrice:
Konnichiwa, minna-san!
Mmh, non sono molto soddisfatta del capitolo, poteva decisamente uscire meglio, ma pazienza: per la revisione, attenderò un bel po'.
Cambiando discorso, voi non avete idea del guaio in cui mi sono cacciata... Ecco, stavo scrivendo la parte dieci, in pratica quella che dovreste leggere da due capitoli a questa parte, e mi sono resa conto di una cosa: è lunga. Ma tanto.
Tenete conto che i miei capitoli vanno dalle 1200 alle circa 2000 parole o poco più, senza contare gli spazi in cui parlo io. Ecco, sono a 3400 parole, e non è finito. Spezzarlo mi scoccia, ma temo che così lungo sia anche troppo pesante. Non so cosa fare, deciderò più avanti.
D'accordo, questo capitolo parte come un capitolo di passaggio, in cui Sasuke torna a casa dalla Riunione, rivede Naruto e chiacchierano un po'. Nulla di che, insomma. Ma appena il nostro Uchiha fa riferimento ai Bijou... eh eh eh, come avete potuto leggere la reazione del dobe è insospettabile😏
Il mistero si infittisce, ne vedremo delle belle, anche nel mega capitolo, dove succederà di tutto, ed entreranno ufficialmente i Taka! Amo quei ragazzi.
Bene, al prossimo capitolo!- C_Andy
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[Sasunaru] Un ragazzo fuori dall'ordinario
Fanfiction[SOSPESA] All'ombra di Tokyo, alle spalle dei cittadini ignari, dietro gli schermi luminosi e il caos tipico di una metropoli, sorge un'organizzazione segreta, che pone le sue radici nel mondo sovrannaturale: il suo nome è Akatsuki, e il suo scopo...