Non è un emporio del Ramen

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- Porca puttana! - Urlò Naruto, allungando la 'a' finale. Le porte dell'ascensore si aprirono e corse fuori dal palazzo a razzo, sempre urlando insulti a nessuno in particolare.
Si era svegliato tardi, ed era il suo primo giorno di scuola! D'accordo, a lui non era mai importato nulla dell'orario, ma c'era una variazione nel programma. Si chiamava Sasuke, e aveva minacciato di fargli il culo se non si fosse svegliato in tempo. Naruto, tuttavia, non poteva affermare che fosse proprio colpa sua: insomma, la sveglia l'aveva messa, ma quel dannato affare non aveva suonato! E così eccolo là, a spintonare i passanti di autobus in autobus, fino al raggiungimento del suo obbiettivo.
Non conosceva quella scuola, Sasuke gli aveva detto che l'aveva frequentata in prima persona, era valida e piuttosto nuova, nient'altro. Bè, meno male, almeno la sua fama di casinista non lo avrebbe preceduto come al solito: sceso dall'ultima fermata, il biondo si ritrovò davanti la Konoha High School of Tokyo, una scuola non particolarmente grande, per il semplice fatto che lasciava spazio a un immenso giardino pieno di ciliegi in fioritura, uno spettacolo magnifico.
(Il nome fa così pena che sento i giapponesi piangere da qui, scusate...)
Naruto fece il suo ingresso a scuola, sistemandosi i capelli senza senso e raddrizzando l'uniforme nel vano tentativo di apparire più ordinato; chiese informazioni a una donna corvina in segreteria, con un buffo salvadanaio a forma di maiale tra le mani affusolate. Lei gli indicò la 2°A, quella che sarebbe stata la sua sezione, e si diresse là, modestamente aveva un senso di orientamento degno si questo nome: la porta era -grazie a Dio, Allah e Buddha- ancora aperta, il caos e le risate erano perfettamente udibili dal fondo del corridoio. Naruto sospettava che si sarebbe trovato bene.
Entrò nell'aula e, come aveva previsto, nessuno lo calcolò, tutti erano troppo occupati a farsi gli affari loro: squadrò i suoi compagni, forse erano una ventina, e quando ne vide due in particolare rimase sbalordito.
Un rosso non troppo alto con i capelli color del fuoco e un bruno con dei tatuaggi triangolari rossi sulle guance conversavano spensieratamente, il biondo non poteva crederci.
- Gaara, Kiba! Che cazzo ci fate qui? - Urlò Naruto, i due si voltarono riconoscendo quella voce così familiare, e non rimasero meno sorpresi del suo proprietario.
- Naruto? Semmai cosa ci fai tu qui! Questa è una scuola, non un emporio del Ramen, Lo sai vero? - Lo prese in giro Kiba, e l'altro gli tirò un amichevole pugno sul braccio.
- Deficiente. Non avete idea di cosa mi è successo! Se non fossi qui a raccontarvelo, penserei di essere ubriaco. -
- È per caso collegato al fatto che non ti ho più beccato al pub a scatenare risse? - Indagò Gaara, sospetto, poi abbassò la voce. - Girano voci strane, Naruto. -
Il biondo percepì la sua spensieratezza gettarsi da un burrone, iniziò a sudare. - Che genere di voci? -
- Si dice che tu sia stato attaccato da delle chimere, e che... Insomma, che i Cacciatori ti abbiano difeso. -
Kiba incrociò le braccia al petto, e annuì. - L'ho sentito anch'io. Anche se Mizuko non è affidabile, queste cose sono sulla bocca di tutti. Naturalmente, sai chi intendo con "tutti." -
Si riferiva alle creature della notte, ovviamente. E a chi sennò? I diurni, o persone comuni, venivano tenuti lontani da qualsiasi tipo di contatto con il mondo sovrannaturale, anche se la riuscita non si attestava mai al 100%. Durante quella settimana, Naruto era a malapena uscito di casa, quindi si era perso tutte le notizie interessanti, fece una smorfia.
- Bè, innanzitutto era solo uno... - Iniziò Naruto, ma Kiba lo interruppe sul nascere. - Aspetta, cosa? Vuoi dirmi che è vero?! Non ci posso credere, allora Mizuko non è solo un coglione! -
Anche Gaara era colpito. - Un cacciatore? Questo è pericoloso. Non l'hai più visto, vero? -
Il biondo distolse lo sguardo. - Vivo in casa sua, adesso. È una cosa temporanea, diciamo che gli dovevo dei soldi e lui... Bè, a essere sinceri non ho idea di cosa gli passi per la testa, a quell'Uchiha. -
"Vivo con lui", "gli dovevo dei soldi", "quell'Uchiha", questo era troppo, per Kiba e Gaara, che rimasero entrambi a bocca aperta. Prima che potessero anche solo parlare però, il professore fece il suo ingresso in classe, richiamando tutti all'ordine.
- D'accordo, d'accordo... Pacchia finita, tutti ai vostri posti, prego! - Un uomo dai capelli argentati, il naso e la bocca coperti da una maschera medica e una cicatrice impressionante che gli solcava l'occhio sinistro parlò con voce strascicata.
Gaara trascinò letteralmente via Naruto dal centro della classe, e lo portò al suo banco, in terza fila contro il muro. - Muoviti, tu vieni vicino a me. Dobbiamo parlare. -
- Sì, mamma. - Fece il biondo divertito.
Il professore fece l'appello normalmente, dopotutto la scuola era già iniziata da tre settimane, ma quando arrivò al nome di Naruto alzò lo sguardo, scrutando la classe con il suo unico occhio. - Uzumaki. Quello nuovo, esatto? Presentati. -
Lui si alzò in piedi. - Mi chiamo Naruto Uzumaki, ho diciassette anni e vivo a Tokyo da sempre. Mi piace disegnare, mangiare Ramen e giocare a calcio, quando ho un po' di tempo. -
- Molto bene. Io sono Kakashi Hatake, il tuo insegnante di matematica e inglese. Come te la cavi nelle mie materie? -
- Vuole davvero saperlo? - La classe scoppiò a ridere. - D'accordo, sono serio. Le lingue in generale non mi hanno mai dato problemi, mentre matematica... Ecco, diciamo che non brillo. -
Non poteva vederlo, ma Kakashi sorrise divertito. - La mia matematica non è difficile, ma richiede impegno costante. Se ce lo metterai, vedrai che arriverai al sei. - Kiba si strozzò con La sua stessa saliva, mentre i compagni ridevano ancora una volta.
Naruto non poteva crederci: negli istituti che aveva frequentato prima, i professori erano manichini con il dono della parola, senza alcun modo di parlare diverso dal monocorde né tantomeno senso dell'umorismo! Forse non era poi così male, la Konoha High School.
Le ore seguenti passarono tutte circa nello stesso modo: essendo arrivato in un lunedì normalissimo, Naruto aveva avuto paura di doversi sorbire lezioni di cui non poteva capire nulla (era già successo), ma i Sensei si erano rivelati super comprensivi con lui, e ognuno di loro aveva sprecato la sua ora con presentazioni o "autogestione". Anche i compagni erano fantastici, il biondo ricordava qualche nome, più che altro perché appartenevano... A grossi colossi del sovrannaturale. Già, aveva sentito alcuni cognomi davvero imponenti, come Hinata Hyuuga, una ragazza timida con perennemente addosso felpe larghe: la sua famiglia era antica quanto quella degli Uchiha, se non di più, ed era altrettanto potente, in quanto si diceva che la loro conoscenza delle arti marziali, munita a uno speciale tipo di Arte Oculare chiamata Byakugan, facevano degli Hyuuga una stirpe rispettata e temuta da tutti. Eppure, quella ragazza dal volto di porcellana e i dolci occhi perlati sembrava fuori posto rispetto al nome che si trascinava dietro...
Oltre a Kiba Inuzuka, suo amico da sempre nonché discendente della più conosciuta stirpe di lupi mannari del Giappone, c'era anche un certo Shino Aburame, probabilmente uno stregone a giudicare dal suo cognome. Se Naruto non ricordava male, la sua famiglia in particolare prediligeva l'incantamento degli insetti.
Per ora ricordava solo questi, era anche un buon inizio, visto che si erano presentati poche volte e sempre uno dopo l'altro: un'ora tira l'altra, arrivò il momento del pranzo, quello che Gaara stava certamente aspettando per poter parlare con l'amico indisturbato.
Data la bella stagione, gli studenti erano invitati a mangiare in giardino, così, eclissando Kiba con una scusa, i due amici si sedettero sotto un ciliegio.
- Avanti, di cosa volevi parlarmi? - Chiese Naruto, tirando fuori dallo zaino il suo panino. Sasuke lo aveva mandato a quel paese alla proposta "non è che mi prepari il pranzo", così aveva dovuto arrangiarsi con le sue doti culinarie, che lasciavano abbastanza a desiderare. Tanto per dire, una volta aveva dato fuoco alla cucina per preparare un succo di frutta.
- L'Uchiha ti ha costretto? - Il rosso andò subito al sodo.
L'altro alzò un sopracciglio. - Cosa? No! Cioè, mi ha minacciato, ma non ha neanche molto senso... Insomma, lui ci perde soltanto! -
- Ne sei sicuro? - Chiese Gaara grave, e lo mandò in confusione. - E se avesse scoperto il tuo segreto? Pensaci, Naruto. -
Il diretto interessato deglutì. Già, e se lo avesse scoperto? Gli venne da chiedersi perché si era fidato di uno dell'Akatsuki, per di più un Uchiha. Era quella strana sensazione, era tutta colpa sua. Sentiva di potersi fidare di quell'uomo, sentiva che sarebbe stato diverso... Gli si seccò la gola quando si rese conto che quei pensieri li aveva già formulati. E aveva ancora le cicatrici delle loro conseguenze.
- Lui... Mi sembrava così affidabile. Insomma, è burbero e spesso incazzato, sempre serio... Non lo so più, Gaara. Se così fosse, perché sono ancora vivo? Mi trovo in quella casa da poco più di una settimana. - Mormorò Naruto, la fronte corrugata. Improvvisamente, gli era passata la fame.
Gaara gli mise una mano sulla spalla, e lo guardò con i suoi occhi di ghiaccio. Il kanji dell'amore tatuato sulla sua fronte accolse il riflesso della luce solare, e brillò. - Qualunque cosa accada, puoi contare su me e Kiba. Ci sei sempre stato per noi, Naruto, sappi che siamo pronti a ricambiare il favore. -
Il biondo annuì meccanicamente, la sia testa era già da tutt'altra parte. Nonostante il tarlo che l'amico gli aveva messo in testa, quel sentimento sconosciuto non vacillò: poteva fidarsi di Sasuke Uchiha, era un uomo d'onore.
L'opposto di lui, d'altronde.




Spazio autrice:

Ohayo, minna-san!
Ecco un altro capitolo per voi, come vi ho promesso tento di aggiornare spesso, scusate ma la scuola non mi dà tregua: tanto per dire, pubblicata questa parte devo finire i compiti, e farli senza alcun film mentale sulla storia è dura...
Comunque, innanzitutto grazie a tutti voi per le duecento visualizzazioni! È un numero immenso per me, e considerando le poche parti pubblicate (per ora), è davvero un buon risultato.
Poi, cosa volevo dirvi... Ah, sì! Con le idee procedo bene, devo iniziare a scrivere la bozza del capitolo dieci.
E già a quel punto, passatemi il termine, succede un bordello della madonna. Così, per dire.
Ecco, avrei davvero voluto fare uno speciale come si deve per le duecento visual., ma per farlo come dico io ci vorrebbe troppo tempo, quindi...
Mini sondaggio! (Sperando che qualcuno risponda😂)

Che tipo di speciale preferireste che portassi? Un "Dieci cose che non sai di Un ragazzo fuori dall'ordinario", oppure un "Dieci cose che non sai di C_AndyMou"?

A voi la scelta. Ovvio, solo se ci saranno minimo tre commenti che dicono la loro, altrimenti sceglierò io. Vi prego, non fatemi fare l'auto scelta, è una cosa abbastanza patetica😂
So che ci siete, lettori, fatevi sentire! Chissà, potrei aggiornare anche domani, se arrivassimo davvero a tre commenti sullo speciale...
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Baci! C_Andy💕

[Sasunaru] Un ragazzo fuori dall'ordinarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora