Cap. 11

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L'incontro di questo mese con tutti i membri dell'associazione è stato organizzato in una casa famiglia a Biancavilla. Ci hanno preparato un po' su chi andremo ad incontrare: bambini piccoli abbandonati dalle loro famiglie, ragazzi maltrattati e sfruttati, ragazze di colore costrette a prostituirsi... insomma una realtà che sembra essere molto lontana dalla nostra, ma che in verità siamo noi che chiudiamo gli occhi e fingiamo di non vedere.
Nonostante ciò non vedo l'ora di riincontrare tutti, so bene che sarà un'altra esperienza che si aggiunge a quelle passate.

La sfortuna di non avere una macchina tutta mia mi porta a chiedere passaggi a chiunque sia del mio paese o di Biancavilla. Da dopo il corso base abbiamo formato un gruppo su Whatsapp, siamo circa sessanta persone, immaginate il caos quando scrivono tutti!

<< Ti vengo a prendere io! >> Claudio non mi dà neanche il tempo di scrivere che subito mi contatta in privato. Sorrido nel ricevere un suo messaggio. << Ok grazie. >> Rispondo, apprezzando la sua gentilezza.
A volte giungono dubbi chiedendomi se si comporta così con tutti o ha particolarmente legato con me. Inutile nascondere che queste sue attenzioni mi fanno piacere, non le ricevo da molto. E poi... a chi non piace avere qualcuno che si prende cura di noi anche per uno stupido passaggio?

E così mi ritrovo nuovamente in macchina con lui, questa volta sono meno imbarazzata anche perché non mancano gli argomenti di cui parlare.
<< Questo allenamento sarà veramente intenso. >> Mi spiega. << Ma anche divertente, vedrai. Lì c'è un mondo così grande che non abbiamo neanche idea di cosa si prova a starci. Conosco la padrona della casa famiglia... >> E chi non conosce lui? Sembra essere il papa.
Continua a parlare ed io in silenzio lo ascolto, perdendomi nel suo suono, finché non arriviamo al suo vivaio.
<< Dobbiamo aspettare altri dell'associazione, vuoi un caffè? >> Chiede, scendendo dalla macchina ed incamminandosi verso un chiosco difronte il suo negozio.
<< No, grazie. >> Arrossisco.
<< Wow, non costi niente al fidanzato! >> Mi dice, ridendo.
E' un modo carino per chiedermi se sono fidanzata? Non c'è neanche bisogno di farmi certe domande... << Perché sei fidanzata, no? >> Continua, guardandomi con quegli occhi come due fari che al sole sono ancora più verdi.
<< Io... Cioè, no. >> Rispndo, imbarazzatissima.
<< Una ragazza così come te?! >> Faccio fatica a sentire a causa del suo tono di voce così basso. << Un caffè, grazie! >> Si rivolge al cameriere, ma stavolta la voce gli esce tutta.
Non si sarà mica intimidito nel farmi un complimento? Non è da lui così spigliato ed estroverso!

<< Ma ciao ragazzi! >> Un ragazzo, nome clown "Spiritello", ci raggiunge, seguito da Lala, Sassa e tanti altri dell'associazione.
Il mio telefono squilla e mi allontano un attimo dalla massa. << Roby! Ciao! >> Rispondo, allegramente.
<< Ma non vieni all'allenamento? >> Chiede.
<< Sì, sono quì con gli altri a prenderci un caffè, tra poco arriviamo. >>
<< Ah perfetto, ok, noi stiamo già arrivando. >> Molti giungono dalla città e fanno più strada.
Riattacchiamo e raggiungo gli altri. Appena mi avvicino vedo Claudio che mi guarda e si sventola con le mani, fingendo di sentire caldo.
Mi abbasso a salutare una ragazza seduta accanto a lui e Tato si alza, continuando a sventolarsi.
<< Scusa, ma quanto devo pagare? >> Mi dice, sorridendo. Lo guardo e rido. Ma che gli è preso? Non riesco a capire. << Cosa, scusa? >> Chiedo, confusa.
<< Non è troppo bella questa ragazza? >> Domanda a Spiritello.
<< Claudio, ma daaai! >> Rispondo, arrossendo come un peperone. Lui ride e mi abbraccia, aumentando il mio imbarazzo. Quant'è stronzo!

Risaliamo ognuno sulle proprie macchine a parte Spiritello che viene con me e Claudio.
<< Ma chi Carotina è bella? >> Ed ecco che il discorso continua! << Altro che! >>
<< Spiritello, smettila anche tu! >> Mi volto verso di lui, sorridendo. << Divento rossa! >>
<< Ma che ho detto? Solo la verità! >>
<< Ehy ehy! >> Claudio guarda il suo amico dallo specchietto retrovisore. << Carotina è proprietà privata! >> Mi prende la mano e il mio cuore smette di battere, a stento riesco a sentire la risposta di Spiritello. L'emozione è forte. Alessia, sei totalmente impazzita!

<< No, ma se volete vi lascio da soli eh, scusate il disturbo! >> Ride e finge di aprire lo sportello.
Il mio sguardo si sposta dalla piccola mano di Claudio sopra la mia ai suoi occhi. Lui se ne accorge e mi sorride, ritraendosi e accendendo la radio.

Così arriviamo, finalmente o purtroppo, alla casa famiglia.

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Qualcosa si inizia a smuovere: Tato in fondo è preso da Carotina, ma lo fa capire ben poco o a voi è bastato quello che fa per lei per capirlo? :D

Ecco un esempio di sguardo incantevole di Claudio  :Q____


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