Cap. 21

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Giro a piedi, attorno al palazzo di casa mia, cercando di calmarmi e aspettando l'arrivo di Claudio. Cosa vuole dirmi? Io ce l'ho con lui perché lui non sceglie me, vorrei tanto vivermi questa storia tranquillamente, ma non ci riesco.

Al suo arrivo mi paralizzo davanti alla sua macchina. Lui abbassa il finestrino e mi guarda. << Fa freddo >> Dice. << Entra in macchina, ci facciamo un giro. >>
Esito altri pochi secondi e poi mi convinco.

<< Guarda che se non parli me ne vado, sono quì solo per ascoltare ciò che vuoi dirmi! >> Sbraito.
<< Calma... rilassati! >> Risponde, tranquillo ed io mi innervosisco di più.
<< Sono calma! >> Dico, allacciandomi la cintura.
<< Bene, se inizio a parlare finisco l'indomani mattina. >> Sussurra.

Continuo a guardare la strada, noto come stiamo riscendendo verso il suo paese.
<< Ti ascolto! >> Ribadisco.
<< Ti fidi di me? >> Si gira verso di me e mette la sua mano sopra la mia. La ritraggo immediatamente e lo fisso. << Voglio portarti in un posto... >>
<< Claudio ti ho detto che... >> Lo interrompo, ma lui mi frena. << Fidati e basta! >> Dice.

Vi sono pochi minuti di silenzio, poi inizia a parlare.
<< Devi sapere che... non ho mai avuto un buon rapporto con mio padre. Prima che io avessi il vivaio, avevamo soldi a non finire grazie ad un'agenzia assicurativa. >>
"Bene, soliti imbrogli degli assicuratori e siete rimasti fregati" penso, tra me e me. Mi metto leggermente girata verso Claudio e continuo ad ascoltarlo, adesso un po' indignata.

<< Io lo aiutavo parecchio, ma lui... aveva amicizie con persone sbagliate e... Faceva imbrogli a mia insaputa. >> Le sue mani, adesso, sono entrambe sullo sterzo: amo il suo modo di guidare, non corre mai e si rilassa. << Io... sono finito in galera. >> Stringe forte lo sterzo.
<< Cosa?! >> Urlo, all'improvviso.
Claudio si gira verso di me. << Sì sì, era tutto intestato a me e in manette ci sono finito io. Lui imbrogliava ed io pagavo il tutto, capisci? >> Dice, deluso.
<< Mi dispiace... >> Riesco a dire. Sono davvero amareggiata, quanto altro della tua vita devo sapere? Mi fa tenerezza... Non ha una vita così semplice e mi dispiace davvero. Mi viene spontaneo fargli una carezza sulla gamba, nel frattempo lui parcheggia e spegne il motore della macchina.

<< Dove siamo? >> Chiedo, curiosa.
<< Vieni con me, fidati. >> Chiude lo sportello e lo seguo.
Prende un mazzo di chiavi e apre un portone. Dove cavolo mi sta portando?! Mi fermo davanti alla soglia della porta, con le mani in tasca.
<< Entra, non ti preoccupare, non ti mangio. >>
<< Claudio... non so che intenzioni hai... >> Lo rimprovero, cautamente. Lui mi tira dal braccio e mi fa entrare, chiudendo il portone alle mie spalle.

Attorno a noi è buio, accende la torcia del cellulare e si incammina. << Andiamo! >> Dice. Un po' imbarazzata e un po' preoccupata lo seguo. Percorriamo un lungo corridoio, saliamo delle scale ed entriamo dentro una stanza, piccola, con due lettini e una scrivania. Non c'è molto spazio. All'improvviso Claudio prende delle candele e le accende, poi spegne la torcia del cellulare e si siede sul letto. Rimango in piedi e osservo l'ambiente. Ci sono alcune foto di Claudio da giovane, da bambino e altre di... una ragazzina.

<< Questa era casa mia fino al 2004. Quella che stai guardando è... mia sorella. >> Si alza dal letto e prende un album di foto dal cassetto della scrivania. Con le sue piccole mani lo apre e me lo mostra. << Guarda... >> Una piccola bambina di, più o meno, sei anni stringe la mano al suo fratellino poco più grande di lei e ridono... entrambi. << Queste foto le conosci solo tu. >> Sussurra, continuando a voltare le pagine dell'album.

Non riesco a dire una parola, sono emozionata. Claudio continua, per fortuna, a parlare. << Lei per me era tutto. Avevo un rapporto magnifico, si è ammalata all'età di tre anni, una malattia rara che col tempo è andata a peggiorare fino a portarla alla morte...Aveva 34 anni. >> I suoi occhi stavano fissi sulle candele. << Sai perché il mio nome clown è Tato? >>
Faccio segno di no con la testa e mi siedo accanto a lui, sul letto.
<< Lei mi chiamava "Atto", non so il perché, ma quando lo faceva io sorridevo sempre. Da lì ho un po' capovolto le lettere ed è uscito "Tato". >>
I miei occhi si riempiono di lacrime, ma non posso piangere, devo dargli conforto.

<< Perché stai raccontando tutto ciò a me? Perché mi hai portata quì? >> Chiedo. Non ha senso tutto ciò, effettivamente.
<< Perché io con te riesco a sbloccarmi... tu sai ascoltarmi, io... E' solo grazie a te che dopo la morte di mia sorella mi sono ripreso un po'. Tengo tutto dentro e cerco di vivere il più possibile come posso. >> Risponde, con le mani nelle tasche del giubbotto, sdraiandosi un po' sul letto e con lo sguardo su di me.
<< Tu non sai vivere, Claudio. Tu non affronti i problemi! Io non oso immaginare quanto hai sofferto e quanto continui a soffrire per tutto ciò... Ma... >>
<< ...Alessia... >> Mi interrompe, quasi arrabbiato. << ...Hai mai perso una sorella? >>
<< No, io... >> Rispondo, balbettando quasi nel vedere i suoi occhi lucidissimi.
<< E allora non giudicare! >>
<< Non sto giudicando, ma non giustifica nulla tutto ciò! Perché stai con lei? Perché racconti tutto ciò a me? E' questo quello che non capisco! >> Mi alzo dal letto, agitata.
<< Non lo so... Io l'amavo davvero a Caramella, ma... da quando ci sei tu è cambiato tutto! >>
<< Ripeto: perché ci stai? La ami così tanto da non riuscire a stare senza lei? >> Mi rendo conto di stare esagerando anche col tono della voce, dunque mi risiedo e faccio un lungo sospiro.

<< Non più... A lei non piaccio più, mi critica ogni cosa, non ha senso stare assieme ormai... >> Risponde a bassa voce ed io rimango sconvolta.
Non la ama più... E allora cosa c'è che li unisce? Ritento. << Perché stai con lei, allora? >>

Claudio continua a non rispondermi. Ma la risposta è ovvia: l'abitudine, il fatto che sono abbastanza grandi per mandare in aria un rapporto di anni, non hanno più vent'anni... ma QUARANTA. Dovrebbe bastarmi ciò per capire che non posso avere più di tanto da lui? E' un amore impossibile. Carotina... o così o niente! D'altronde... la regola era chiara: vietato innamorarsi!

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Sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate di questo momento tra Claudio e Alessia :)
Lui ha un passato davvero sofferente, non riesce ad affrontare le situazioni... Cosa dovrebbe fare allora la nostra Alessia-Carotina?

Vietato InnamorarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora