Cap. 12

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In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v'è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare.


In una casa famiglia si vive bene, si è tutti insieme, uniti e felici... si dice. Beh, non posso dare torto a chi descrive così un luogo dove la prima cosa che noti sono i sorrisi di una cinquantina di bambini. Ma... è difficile prendersi cura di tutti loro.
Scendo dalla macchina, in mezzo al verde e respiro aria diversa. Siamo nelle zone di campagna di Biancavilla e vi è davvero un bel panorama. Fa caldo, ma un'arietta delicata rinfresca i nostri volti.

<< Claudioooo!! >> Un bambino sulla cinquina di anni mi distrae, correndo verso Tato e buttandosi tra le sue braccia.
<< Campione! >> Sorrido nel vedere come lo accoglie, stringendolo forte a sè e alzandolo verso il cielo. Ha un cuore così grande...

Guardo il resto della truppa: così come avevano descritto ci sono ragazzi di ogni età, bianchi e di colore che ci guardano con emozione, come se noi per loro fossimo la salvezza della giornata.
E così è stato! Li abbiamo fatti giocare, interagire come se nulla fosse, come se facessero parte di noi. E sentire il suono delle loro risate... è inspiegabile.

Quando ci mettiamo in cerchio, ho capito col tempo, è il momento della condivisione. Ognuno di noi dice le proprie sensazioni che ha provato durante la giornata. Il primo a parlare è proprio Tato che sta al centro, col quel bambino in braccio che ha le mani attorno al suo collo, gli occhi socchiusi, come se volesse addormentarsi lì, tra le sue braccia, rilassato e al sicuro. Li guardo incantata... un'immagine che non andrà più via dai miei occhi.

E avevo proprio ragione quando dicevo che questa esperienza non l'avrei scordata. Questo allenamento è stato un tocco al mio cuore, questa associazione inizia ad aprire un nuovo mondo davanti a me.

<< Carotina! Vieni con noi a mangiare la pizza? >> Domenico si avvicina a me.
<< No, Nicu >> Lo chiamo col suo nome clown << Io devo tornare a casa, avevo già preso un impegno. >> Mentre parlo con lui osservo Tato parlare con la sua ragazza e per la prima volta vedo che l'abbraccia, rialzandola da terra e dandole un bacio in guancia. Una strana sensazione mi si assale nello stomaco: non è mica gelosia?!

Claudio si volta dalla mia direzione ed io continuo a parlare con Domenico, fingendo di non aver visto nulla.
Tento di spostarmi, ma Tato mi fa segnale e mi blocca. << Cerca di non addormentarti stasera, aspettami. >> Dice bisbigliando e va via correndo, raggiungendo la sua ragazza in macchina.
Rimango lì di stucco. Aspettarlo dove?

                                                                              **************

Trascorro la serata con miei amici, ma il mio pensiero è altrove. Guardo ogni secondo il cellulare, 23:00, 23:30... Ancora di Claudio nessuna notizia.

Al rientro in casa il sonno mi cattura, ma cerco di resistere. E' ormai quasi mezzanotte, non faccio altro che sbadigliare... Stalkero un altro po' il profilo facebook di Claudio, vedo la sua data di nascita... e non riesco a credere ai miei occhi: Tato ha vent'anni in più di me?!

Non riesco più a capire cosa mi succede: io gelosa di un " signore fidanzato"? Ma lui perché si comporta così con me? Ha pure detto che sono di proprietà privata... io non sono sua!
Mi scoppia la testa e... il mio cellulare squilla. E' lui! Il mio cuore scoppia.

<< Dormi? >>
Sono "online" stupido, come faccio a dormire? Mi verrebbe da rispondere, ma evito.
<< No >>. Rispondo, schietta.
<< Posso dirti una cosa? >> Scrive, ma non mi dà neanche il tempo di rispondere che subito continua. << Averti accanto mi fa stare bene. Poi... sei bella, dolce, sei speciale per me... Non ti avevo mai preso la mano, è stato stupendo, volevo fermare il tempo. Non so cosa sia tra me e te, so solo che non riesco a staccarmi da te: ti seguivo in ogni istante della formazione, se ti abbraccio non mi stacco, che succede? Noi non ci stacchiamo più, secondo me, ormai sei in me. Pomeriggio, quando ti ho abbracciata... volevo riempirti di baci. Ti bacerei davvero! >>

Leggo e rileggo di tutta fretta, incredula di ciò che i miei occhi vedono. Mi lascio trasportare dall'emozione del momento. Questa è una dichiarazione! Gli piaccio veramente così tanto? Non me lo sarei aspettata!

<< Non so cosa sia... ma è assurdo. Tra tutte le belle ragazze che ci sono in associazione perché proprio me? Perché hai adocchiato me? >> Invio, velocemente.
<< Tu mi piaci e mi incanti da sempre. >> La sua risposta mi spiazza. Esito nel rispondere e noto, ancora una volta, la scritta"Sta scrivendo..." << Tu sei gelosa di me? Se un'altra mi fa il filo, intendo. Io sì di te, quando oggi parlavi con Domenico! Sai come sei per me, adesso? Come un vaso di vetro soffiato da trattare con delicatezza estrema, da proteggere in caso di tempesta, da pulire con una piuma e asciugare con il mio soffio. Ecco cosa sei per me. In questo momento ti bacerei, poserei le mie labbra su di te come una piuma che cade sulla terra. >>

Ok, ho venticinque anni, so forse poco ancora della vita, ma so che non posso fidarmi di un uomo così grande che... dalle ragazzine vorrebbero solo una cosa: sesso, solo sesso.

<< Dai che prima o poi passa tutto! >> Rispondo, sicura di me.
<< Non passa mai quello che vive in te. Se siamo soli capiresti che non sono solo parole. Tutto passa, solo l'amore resta... tu resti. >>
Claudio... troppi ragazzi mi hanno fatto la corte in maniera così sdolcinata, non ci casco.
<< Placa i tuoi ormoni, bello! >>

<< Non ci siamo mai baciati, non abbiamo fatto l'amore, ma ogni volta che i nostri occhi e la nostre mente si incontrano facciamo tutto. Il bacio non è uno scambio di labbra o di braccia che si stringono, ma è aprire una parte intima e preziosa di te. >> Continua imperterrito con la sua dolcezza ed io mi sciolgo, ma continuo a fare la dura.
<< E' una dolce giustificazione per spiegarmi che non sono gli ormoni? >>
<< Non sono mai stati gli ormoni, tu non sei quel genere di donna, non ti devo convincere, non sarei un uomo. Vivendo il nostro tempo deciderai tu se ti sbagliavi oppure no. >> E' proprio deciso, il vecchietto! E la mia espressione è proprio da ebete: ho il sorriso stampato sulle labbra da circa mezz'ora.

<< Ma... se ti bacio che fai? >> Insiste.
<< Ti uccido! >> La prendo a scherzo, non ho altra possibilità.
<< Lo farò allora! >>
<< Non ti azzardare, Tato! >> Sì sì, Alessia, continua a fare la dura, ma il tuo cuore e la tua espressione sanno veramente che un suo bacio ti metterebbe i brividi.

<< Quale sarebbe la tua paura? >> Chiede, schietto.
<< Sei fidanzato, Claudio! >>
<< Mica lo deve sapere! >> Ma con che faccia riesce a dire certe cose?
<< Chiamasi: mancanza di rispetto! >> Rispondo un po' imbronciata.
<< Ma se non lo fossi... mi baceresti? >>
<< No! >> Non sono mica una che bacia il primo che mi corteggia! Chi si crede di essere... Raul Bova?! << Come dici tu: è aprire una parte intima e preziosa che si dona quando c'è sicurezza. >> Bella risposta, Alessia. Mi batto il cinque da sola!

<< Che amore che sei... ti adoro! >>
Mannaggia a te e alla tua dolcezza, Claudio...
<< Anche io! >>

Ok, sono letteralmente fregata!

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E allora?? Adesso sono proprio curiosa di sapere la vostra opinione: Cosa vuole davvero Claudio da Alessia? Può essere che un quarantenne si prenda una cotta per una ventenne? Senza contare che è fidanzato! Sbizzarritevi con i commenti :D

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