Capitolo 33

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Il sibilo continua, mentre io e tutti gli altri ci nascondiamo alla vista letale di Medusa stanchi e impauriti. Dopo interminabili attimi di puro terrore, se ne va, mentre grida di collera per non essere riuscita ad uccidere nessuno. Nel frattempo, apro il kit medico nello zaino e dico a Colton :"Cerca di tagliare un pezzo dei tuoi pantaloni, in modo che possa valutare la gravità della ferita". Lui annuisce e stringe i denti, mentre con un coltello taglia la parte designata dei pantaloni, gridando. Noto subito che ha un colore verde scuro e trasuda di pus, mentre tutto attorno c'è un alone viola, diverso da tutti quelli che ho visto alle lezioni di magia guaritrice. "È grave, molto grave. Devo capire un'attimo che veleno è, e dopo forse posso tentare di curare il tutto. Benjamin, tu che hai studiato i veleni più approfonditamente, vieni qua e aiutami un attimo. Walt, Jace, Alec, Percy, se ci capite qualcosa anche voi datemi delle idee".
Apro il Necromantiae Secretum e cerco la voce "Veleno" nel glossario, sfogliando le pagine in velocità supersonica. Ad un certo punto Alec grida :"Ci sono! È un mix di due veleni: aconito e oleandro, ecco perché il colore è così strano... si può curare?" mi chiede successivamente, guardandomi carico di aspettativa. "Sì. Ma il guaritore potrebbe morire per la troppa magia nera che incanala per curare la persona" rispondo in tono piatto. "Spostate Colton da lì: devo fare il pentacolo per poterlo curare" continuo, mentre tiro fuori i gessi magici per il rituale. "No! Non te lo lascio fare, nemmeno per sogno!" urla Benjamin, scaraventandomi via da dove era disteso Colton. Sbatto la schiena contro una colonna, ma mi rialzo e gli grido :"Ma che cazzo ti prende, Benjamin? Ti ha dato di volta il cervello? Lo devo curare!". "Io non lascerò che tu ti sacrifichi per una persona che odi da quando ti ho conosciuto!" ribatte lui, mentre le lacrime gli scendono sul viso sporco di cenere. "Io sono migliore di lui Benjamin: non lo hai ancora capito? Io cerco di fare il meglio che posso, anche se la persona in questione è mia nemica". "NON PUOI SALVARE TUTTI, SEBASTIAN!" grida Benjamin, istericamente. "Jace, Percy, tenetelo fermo. Non posso praticare magia con uno che mi attacca ogni secondo". Benjamin grida disperato, mentre Jace gli dà una botta in testa con l'elsa della spada angelica e il primo crolla, mentre un livido comincia a formarsi sulla tempia destra.
"Alec, disegnami un pentacolo per terra. Walt, scrivici sopra questi simboli in successione come ti vengono detti, non si sa mai cosa può accadere se disegni qualcosa che non è in ordine tradizionale" faccio agli altri due, mentre dico a Jace e Percy di sollevare Colton, in preda a una crisi, e di metterlo in mezzo al pentacolo quando è il momento. Mi strofino le mani e comincio a riscaldarmi per compiere l'incantesimo di magia.
"Fatto!" grida Walt, mentre disegna l'ultimo simbolo, un ideogramma che significa tempo. "Ragazzi, mettete Colton nel pentacolo, avanti" dico, esortandoli, mentre loro esitano. "Perché dobbiamo curare un nostro nemico, quando possiamo tranquillamente lasciarlo morire così, in preda al dolore?" domanda Percy, in tono altezzoso.
Piazzandomi davanti a lui, mi elevo in tutta la mia altezza e, per quanto io sia più basso di circa venti centimetri e gli parlo, in tono glaciale :"Perché se non lo fai, ti faccio vomitare tutto quello che hai in corpo, organi compresi". "Non fai minimamente paura, Marks. Avanti, lancia la tua magia!" ride Percy, schernendomi.
Subito pronuncio le parole cibo, corpus exire e l'altro si piega, vomitando acqua e tutto il cibo che ha mangiato finora. "Hai capito?" chiedo, afferrandogli la testa, mentre lui fa cenno di no, tra un conato e l'altro. Lo lascio andare, rafforzando la magia e comincio a intravedere il sangue che esce dalla sua gola. Percy continua a sputare sangue, mentre Walt cerca di aiutarlo in qualche modo, ma lo scalzo via con un movimento della mano. "Allora? Vuoi che il tuo intestino esca dalla bocca?" gli grido, mentre lui fa cenno di no, la bocca sporca di sangue. "Bene" rispondo, mentre cesso l'incantesimo. "Alec, prendi il posto di Percy. Solleva Colton dalle gambe e, assieme a Jace, mettilo nel cerchio" dico, mentre apro il libro di magia. Comincio subito a pronunciare l'incantesimo, mentre dal corpo di Colton comincia a uscire fumo nero e i suoi occhi si aprono, completamente neri. Sento subito il calo di energie, ma continuo fino all'ultima parola, cercando di rimanere sveglio. Comincio a sentire voci che mi sussurrano, e le vene mi diventano nere come la pece, mentre pronuncio l'ultima fatidica parola: expulso. Colton rimane immobile per un secondo, poi si sveglia, mentre la ferita sta guarendo da sola. Ci guardiamo a vicenda, poi, un attimo dopo, vedo solo buio.

Varie immagini frammentate scorrono davanti ai miei occhi come un film, mentre oscillo tra la vita e la morte come se fossero divise da un confine. Rivedo Thomas, Alex e tutti i miei amici morti negli Hunger Games, mentre mi parlano e mi dicono che non devo preoccuparmi, che un giorno ci rivedremo. Poi mia madre, la sua mano che mi accarezza il volto e, sorridendo, mi dice :"Ti voglio bene". Poi sprofondo di nuovo nell'oscurità.

Mi risveglio, ansimando e inalando grandi boccate d'aria, mentre cerco disperatamente qualcosa da bere. Mi stanno guardando tutti, ma a me importa solo dell'acqua che scorre giù per la mia gola, sollevando la sete. Benjamin mi fissa, poi vedo solo nero, mentre mi abbraccia quasi strangolandomi. "Sei vivo!" grida, mentre comincia a piangere sulla mia spalla. Gli sorriso e guardo gli altri, uno a uno, ma mi focalizzo su qualcuno in particolare, che sembra cambiato. Colton è ancora con gli occhi chiusi, mentre intravedo sulla sua faccia lunghe cicatrici che gli scorrono fino al collo e assieme a quelle i segni di chi ha pianto fino a poco fa. "Ora dorme, ma non è stato facile: continuava a starti vicino e a ripetersi che era colpa sua e che non si sarebbe mai perdonato se tu fossi morto qui a causa sua" mi dice Jace, mentre mi aiuta ad alzarmi e a prendere le armi. "Posso svegliarlo, vero?" chiedo, trepidante e in attesa di una risposta. "Credo che ne sarebbe felice" replica Jace, tenendo lo sguardo basso. All'improvviso noto che mancano delle persone nel gruppo. "Jace, dov'è Alec?". Lui mi guarda, dopo crolla in ginocchio e comincia a gridare di dolore, mentre Percy va a sostenerlo. "Walt?" domando, mentre comincio a temere il peggio. "Sono qui, tranquillo" mi risponde, giocherellando con un bastoncino. "Medusa ci ha teso un agguato nella notte?". "Era mirato a te, ma Alec ti ha protetto fino a quando una freccia lo ha colpito in testa" mi risponde Jace, rialzandosi e raccogliendo le spade.
"È arrivato il momento di ucciderla" dico io, mentre prendo l'arco e le frecce, mi infilo i coltelli nella giacca e la frusta la aggancio alla vita.
Vado da Colton e lo sveglio, mentre lui si ritira per terra. "Ehi, alzati, che si va a caccia". Lui apre i suoi occhi neri e fa una faccia stupita, poi accade l'impensabile. Mi si scaraventa contro e mi abbraccia, mentre tutti ci guardano imbarazzati e io, sorpreso, ricambio l'abbraccio. "Ero così preoccupato che tu morissi qui dentro" mi sussurra lui, mentre gli rispondo scherzosamente :"Ricordati che ti odio ancora".
Cominciamo a parlare del piano per ucciderla e subito dopo aver finito ci muoviamo, più determinati che mai.

L'ultima battaglia inizia.

Spazio autore

AAAAAAAAAAAAAAAAAH CE L'HO FATTAAAAAAA
Siamo quasi alla fine e finalmente i nostri eroi affrontano Medusa. La morte di Alec è stato un colpo di scena che volevo mettere dall'inizio del libro, mi auto-esonero da traumi post-morte del personaggio :)

Al prossimo capitolo!

diegosartori_02

P.S. voti e commenti ben accetti ;)

100th Hunger Games - the Final GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora