Capitolo 29

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Finalmente, dopo due ore di camminata, stanchi morti troviamo un piccolo spiazzo dove accamparci per la notte. Le mie braccia sono ormai insensibili e il polpaccio ha perso talmente tanto sangue che ormai cammino con una gamba sola. Emily vaga alla cieca, aggrappandosi a Coraline, mentre Ryan è sulle mie spalle e borbotta cose senza senso. Poso giù quest'ultimo il più piano possibile e mi siedo sul cemento freddo, controllando la gravità del polpaccio. Mi faccio coraggio e guardo a destra, mentre, un minuto dopo, vomito la colazione di stamattina, ovvero una striscia di carne secca. È una visione orribile. L'acido ha ridotto la pelle a brandelli e i muscoli sono rossi e lacerati, mentre intravedo il bianco dell'osso, il tutto accompagnato da una marea di sangue. Prego soltanto che Katniss e Peeta ci procurino degli sponsor decenti, perché se non agisco in fretta, perderò il polpaccio. Coraline si sta togliendo i denti aguzzi dalla gamba, mentre grida di dolore. Emily sta piangendo, gli occhi sfigurati che fanno sgorgare calde lacrime sul suo volto. Ryan sta dormendo, ma già da qui noto che scotta per la febbre e intorno al morso si è formato un alone verde scuro.
Stanco morto, crollo nel sonno, mentre Coraline fa il primo turno di guardia.

Dormo letteralmente come un sasso, mentre sogni oscuri si aggirano nella mia mente. Grido risvegliandomi nell'Arena, mentre il sole è alto nel cielo, accecante e caldo come una fornace.
Guardo la mappa, l'unica cosa che si è salvata, dato che era nel mio giubbotto. Siamo abbastanza vicini al centro, fortunatamente, quindi l'avventura, o il suicidio, sta per finire. Alzo lo sguardo e vedo la cosa più bella di tutta la mia vita. Otto contenitori argentei sono davanti a noi, il paracadute ancora attaccato dalla notte scorsa, presumo. Mi trascino in avanti a fatica, ansimando dallo sforzo, mentre sembra che nel polpaccio mi siano conficcati dei coltelli. Prendo tutti i pacchetti e torno all'indietro, sempre con il mio caro arto che grida di dolore.
"Coraline, svegliati! Emily, Ryan, alzatevi!" esorto, mentre li smuovo tutti quanti. Emily apre gli occhi, mentre Coraline si mette seduta, brontolando. Vado da Ryan e lo muovo. Nessuna reazione. Lo scuoto più forte, ma niente ancora. Un nodo comincia a formarsi dentro la mia gola, mentre lo chiamo, più forte :"Ryan, Ryan! Svegliati Ryan! Non lasciarci! RYAN, SVEGLIATI!" grido, mentre le altre ragazze accorrono. Lacrime cominciano a scorrere sul mio volto, mentre comincio a schiaffeggiarlo sul volto pallido. "RYAN! RYAN! SVEGLIATI, RYAN, TI PREGO, SVEGLIATI..." urlo disperato, mentre il panico mi stringe in una morsa di ferro "RYAN, NON PUOI MOLLARE ADESSO! NON ORA, SIAMO QUASI ALLA FINE, RYAN! AVANTI, SVEGLIATI! RYAN, SVEGLIATI!" grido, quasi perdendo la voce, mentre lo strattono avanti e indietro. "Sebastian, basta! È morto". Coraline, in lacrime, mi stringe, ma io mi divincolo e sbraito :"LUI NON È MORTO! RYAN, SVEGLIATI... RYAN...". Ma lui rimane immobile, con il volto sereno e gli occhi chiusi, mentre il mondo mi crolla addosso. Ryan Stone, così vicino alla vittoria, così vicino al ritorno a casa. Ryan, il ragazzo che ha tentato di uccidermi ma poi si è rivelato fiero e battagliero, quel ragazzo che ha torturato Benjamin ma che alla fine è riuscito a redimersi, quel ragazzo che se non gli veniva qualcosa ci riprovava, a costo di nocche spaccate e tagli sulle braccia.
Comincio a piangere e a gridare, con il cuore ridotto in pezzettini così minuscoli che nemmeno i chirurghi a Capitol City riuscirebbero a riunire.

Ryan Stone, il mio migliore amico, è morto.

Emily nel frattempo è andata a prendere gli involucri argentei, con dentro la nostra salvezza, cercando di orientarsi. Sto piangendo in silenzio, mentre ripenso a tutto quello che Ryan ha fatto e ha detto, e vengo interrotto da un timido tocco sulla spalla. Coraline si siede accanto a me e, in tono triste, comincia a parlarmi, fregandosene se non la ascolto oppure no. "Sebastian, non è colpa tua. Ryan non vorrebbe che tu fossi qui a piangerlo. È morto nel sonno, senza soffrire. Quindi ora sei tu il capo della squadra, nonostante la nostra sopravvivenza dipenda esclusivamente da noi stessi".
Emily ritorna, piena di roba scintillante tra le braccia, e la posa per terra, esclamando :"Sembra quasi una festa di compleanno". "Solo un po' più violenta" ribatte Coraline, mentre prende due pacchi indirizzati a lei. Emily prende i suoi due e io i miei, e cominciamo ad aprirli, con il cuore in gola. Il primo contiene uno zaino identico al precedente, con dentro una borraccia d'acqua piena, tre pacchi di strisce di manzo, un accendino, un sacco a pelo, una corda e tre coltelli da lancio. Il secondo involucro contiene invece venti frecce nuove di zecca e un barattolino. Lo apro e un profumo dolce si diffonde nell'aria: la tanto agognata medicina è arrivata. Noto un biglietto. Torna da noi. Raiden. Mi salgono le lacrime agli occhi, mentre comincio a mettere le frecce dentro la faretra, scuro in volto. Coraline ha ricevuto dieci shuriken e un balsamo per la gamba, mentre Emily uno zaino, una naginata nuova e un collirio speciale per gli occhi. Glielo metto, e subito dopo un grido di stupore si propaga nell'antro, mentre mi chiedo cosa abbia da gridare. Le iridi si stanno riformando, assieme a tutto l'organo. Avrebbe ricominciato di nuovo a vedere. Emily mi abbraccia, pazza di gioia, mentre Coraline ricomincia a camminare nuovamente, grazie al balsamo che le hanno spedito. Siamo pronti per tornare in gara, quindi ci mettiamo gli zaini in spalla e partiamo. Ma a un certo punto io mi fermo, torno indietro e abbraccio il corpo di Ryan, piangendo silenziosamente. Poi porto tre dita alla bocca, le bacio e le rialzo, rivolto a qualsiasi telecamera. "Addio, Ryan Stone" sussurro. Poi raggiungo le ragazze, mentre Ryan viene sollevato dall'hovercraft.

Camminiamo ancora, tenendo gli occhi ben aperti in caso di nemici indesiderati. Sono un fascio di nervi e sono teso come una corda di violino, mentre Emily va avanti per prima, coprendomi. Guardo la mappa, e noto che finalmente siamo a poca distanza dal centro del labirinto, la nostra salvezza. Andiamo dritti e giriamo a destra, ma sentiamo delle voci conosciute. I semidei e i maghi, uniti in uno squadrone, stanno venendo nella stessa direzione nostra. Preso dal panico, comincio a tracciare tre pentacoli e sussurro :"Et abscondite nos a facie inimicos nostros". Nascondi noi alla vista dei nostri nemici. "Posizionatevi nei pentacoli, presto. Sussurrate poi invisibilia e questo ci terrà nascosti fino a quanto vorrete voi stesse" dico loro, mentre la risata di Percy riecheggia tra le mura. Immediatamente ci mettiamo dentro la stella, sussurrando la parola latina. Rivoli di freddo scorrono sulla mia pelle, mentre ci nascondiamo alla vista degli avversari. Percy mi passa davanti, mentre io trattengo il respiro, ma fortunatamente non si accorge di nulla. Vedo che si posizionano in una landa poco distante da noi e mi viene in mente un'idea. Sblocco l'incantesimo alle ragazze e propongo la mia illuminazione flash. Un sorriso si forma sul viso di Coraline, mentre Emily diventa più determinata che mai, il viso contratto in una maschera di freddezza.

Stanotte sarà una notte di fuoco.

Spazio autore

Eccomi qui! Questo capitolo è così triste che fa piangere pure a me tra poco. Vi consiglio di leggerlo con una canzone triste sotto, la più triste che conoscete. Quella ideale sarebbe "Silhouette" di Aquilo :)

Spero che il capitolo vi piaccia!

diegosartori_02

P.S. Voti e commenti ben accetti, soprattutto opinioni per la parte triste :)

100th Hunger Games - the Final GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora