Lettera #9

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Non so chi leggerà questa lettera tantomeno se arriverà a qualcuno, ma mi ritrovo qui, a scrivere, per trasmettere un importante messaggio.
Mi chiamo Doroteo e ho vissuto per molti anni come schiavo, in condizioni deprorevoli, a lavorare, con l'unico scopo di mantenere, con i miei sacrifici, mia moglie e i miei due figli. Ma dal momento che la mia famiglia, a causa di una grave malattia, è stata portata via dalla morte e non ho trovato più alcuna ragione per la quale essere sottomesso dai più potenti. In questo stesso periodo sentivo parlare di un certo Spartacus che da Capua era partito per ribellarsi al dominio di Roma, e che una delle sue prime tappe era il Vesuvio. Non so precisamente dove mi trovo e il nome del mio paese, ma il Vulcano, un monte grande che ho imparato a riconoscere, non è poi così lontano. Ho colto l'occasione e mi sono unito al suo esercito dopo aver sentito dire che egli quando entra in possesso di un bottino lo divide in parti uguali fra tutti i componenti dell'esercito.
Lo scopo di Spartacus non è soltanto ribellarsi alla potenza romana ma anche giungere in Oriente e conquistare la libertà. Perciò ho pensato che accumulando ricchezze ricavate dai bottini, un volta giunto nel ricco Oriente insieme a Spartacus potrò costruire un futuro diverso dalla vita condotta in Italia che più che vita era una continua lotta per la sopravvivenza. Adesso però vedo tutti i miei sogni e quelli dei miei compagni frantumare come un pezzo di papiro gettato nel fuoco che si sgretola lentamente e di esso rimangono solo le ceneri. Allo stesso modo ci sentiamo noi, uomini che hanno combattuto vicino a Spartacus e aspettano ormai di essere crocifissi lungo la via Appia e di noi non rimarrà nulla eccetto i corpi provi di vita.
Con questa lettera voglio indurre le popolazioni che verranno un domani a ribellarsi, come abbiamo fatto noi. Perché anche se non siamo riusciti nel nostro intento, abbiamo messo in difficoltà la potenza di Roma e abbiamo vissuto il nostro tempo con sogni e speranze grazie al nostro spirito di squadra e al coraggio, nota dominante di questa ribellione. Anche se Roma con il gesto che sta compiendo, vuole fare capire la fine che faranno tutti coloro che si ribellano ad essa, voglio dirvi di non avere timore perché la paura è la più grande prigione che costruite con le vostre mani, e una volta dentro è difficile uscirci.

~ Doroteo.

Aurora P. Aurora M.

MAI PIÙ SCHIAVI - Gli anni della rivolta di SpartacoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora