Possono due persone così diverse combaciare alla perfezione?
Una casualità li farà incontrare.
Lei schietta e innamorata del romanticismo,lui molto chiuso e possessivo.
Due anime opposte che si attraggono. Scatterà l'amore tra i due?
Poi si scoprir...
Il giorno dopo mi sveglio con un mal di testa tremendo e una tazza fumante davanti al naso. Quanto amo la mia amica Haley,mi è stata vicina tutta la notte e le ho raccontato cosa è successo. Ora ce l'ha a morte con James e ha detto che appena lo vede lo trastulla come un frappè,anche se gli ho detto che non ne vale la pena.
-"Vado a lezione ci vediamo dopo"dico prendendo la borsa.
Oggi dovrò anche vederlo,non poteva studiare qualche altra cosa,perché proprio arte come me!
Sbuffo e mi stringo di più nel cappotto,le temperature si sono abbassate e fa freddo e il cielo è grigio come il mio umore in questo momento.
Mi sento chiamare ma non mi fermo,ogni mattina è la stessa storia.
-"Sammy!"urla. -"Che vuoi Max?"sbotto. -"Ti sei svegliata con la luna storta?" -"Non sono affari tuoi,cosa vuoi?" -"Niente volevo che mi facessi compagnia,James non sta bene...ieri si è ubriacato ed è tornato tardi,però non penso sia solo per quello" -"Che vuoi dire?"chiedo. -"Non so,e da qualche tempo che è così strano...esce,si ubriaca ma oggi sta proprio male,non l'ho mai visto così!" -"Qualche ragazza non l'avrà soddisfatto abbastanza!"
Scoppia a ridere e mi stringe a lui entrando dentro.
-"Mi mancheranno le tue battute,e i litigi tra te e lui!"ride entrando in classe.
Faccio un sorriso amaro e vado al mio armadietto per posare la borsa e prendere i libri dei corsi di oggi.
A mensa Max e i suoi amici si siedono vicino a me per farmi compagnia,parliamo del più del meno finché sentiamo una porta sbattere ed entrare un James un po' fuori di se.
-"Ma che..."dice Max.
Si alza in fretta e furia e lo trascina a fuori. Ci alziamo e li seguiamo dietro la scuola.
-"Che ti salta in mente James,ti avevo detto di stare a casa e sbollire la sbornia" -"Non ce la facevo a star rinchiuso li dentro!"balbetta.
Non si regge in piedi e penso che sia ancora ubriaco oppure abbia bevuto di nuovo. Ma perché? Che gli è successo per comportarsi così?
-"Vieni ti porto a casa"dice prendendolo per le spalle.
Mi intravede e ferma i suoi passi puntando i suoi occhi su di me. Deglutisco e non riesco a muovermi,perché mi fa sempre questo effetto?
-"James?"lo chiama Max. -"Io...io devo fare una cosa" -"La farai dopo,quando ti riprenderai...ora andiamo" Scuote la testa e inizia a venire verso di me,Dio sta venendo da me!
Prima che possa raggiungermi giro i tacchi e scappo via,lontano da lui e la sua tristezza perché è questo che ho letto nei suoi occhi,tristezza e amarezza e non riesco a capire come un ragazzo di ventitré anni si riduca così,c'è qualcosa che lo affligge e non ho capito cosa.
Apro la porta della confraternita e mi fiondo dentro.
-"Sammy,cosa succede? Perché quel fiatone?" -"Io...a mensa..." -"Ok ok calmati e siediti"
Mi siedo e gli racconto cosa è successo.
-"Perché fa così Haley,che problema ha?" -"Non ne ho idea Sammy,è da un po' che si comporta così me l'ha detto Max,forse riguarda qualcosa a casa sua non so" -"Casa sua? Perché che problema ha a casa?" -"Non so forse col padre,sai com'è"
Il padre di James non era così felice quando ha scoperto che voleva studiare arte,e da allora non tira buona aria tra loro. Mi chiedo perché,dovrebbe essere felice per suo figlio e del suo successo,è il primo della scuola ed è molto bravo in quello che fa. Voleva che intraprendesse il suo stesso lavoro,ossia l'architetto ma James non ne voleva sapere di star chiuso in quell'ufficio e fare l'uomo d'affari. Però credevo che col tempo avesse accettato la cosa.
-"Dici che dovrei parlargli?"dico. -"Dopo quello che è successo ieri Sammy? No,non lo pensare...ti farà soffrire e non voglio vederti piangere lo sai" -"Ma solo per dargli una mano e capire perché si comporta così" -"Come vuoi però poi non dire che non te l'avevo detto"dice alzandosi e andando in cucina.
Sospiro frustrata e salgo in camera mia. Chiamo Max per chiedere di James e mi risponde che ora sta dormendo. So che è sbagliato e che avevo detto che non volevo vederlo più ma mi fa male vederlo così. Dopo aver studiato mi faccio forza e vado da lui.
Busso alla Tau Kappa e mi apre un ragazzo alto con occhi azzurri,che non ho mai visto prima.
-"E tu saresti?"dice con un sorriso. -"Ehm non c'è Max?" -"No dolcezza è uscito ma se vuoi possiamo divertirci insieme...io sono Allan"ghigna.
Indietreggio schifata e mi faccio largo per entrare.
-"Oh non perdi tempo,la mia camera..." -"Non sono qui per questo e taci!"sbotto.
Scoppia a ridere e si avvicina a me.
-"Ti conviene allontanarti da lei prima che ti ficco questa bottiglia su per il culo!"urla una voce.
Ci giriamo e James è davanti la porta della cucina con occhi rossi dalla rabbia.
-"Non credevo che lei stesse con te,scusa James"dice il ragazzo e sparisce.
Tiro un sospiro di sollievo e sento James imprecare sotto voce.
-"Stupida matricola!"dice prima di salire le scale.
Lo seguo senza preamboli. Si accorge di me quando sbatto col piede vicino ad un mobiletto in corridoio e faccio rumore.
-"Perché mi stai seguendo?"dice. -"Io non ti sto...ehm si"balbetto. -"E perché mai? Non avevi detto che non volevi più vedermi?"si ferma davanti ad una porta. Se lo ricorda,ingoio il groppo in gola e intreccio le braccia.
-"Voglio solo parlare con te" -"Non c'è niente da dire"entra e mi sbatte la porta in faccia.
Abbasso la maniglia ed entro dentro senza bussare.
-"Che cazzo fai Sam? esci,non puoi stare qui!"urla. -"E perché mai? Tu entri dalla finestra ed io dalla porta"rido. -"Non è divertente,io ero ubriaco e fuori di me...non stiamo giocando,non più" -"Ma cos'hai? mi spieghi perché ti comporti così?" -"Non sono affari tuoi,ed ora sparisci" -"Adesso basta James -sbatto i piedi a terra- che ti succede? non ti ho mai visto così" -"Sono in un periodo no,come voi donne quindi lasciami in pace"dice sedendosi.
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Con passo lento vado verso di lui.
-"Parlami...prima lo facevamo sempre"sussurro. -"Prima era diverso!"esclama. -"Spiegami cos'hai...potrei aiutarti" -"Nessuno può aiutarmi"urla alzandosi all'improvviso.
Da un calcio alla sedia e sobbalzo dal rumore acuto.
-"Mio padre vuole che mi trasferisca da lui dopo la laurea"sussurra e scatto a guardarlo.
-"Che cosa? Ma...non puoi...è..." -"Si,è dall'altra parte dell'America,a Los Angeles lo so" -"E per questo che stai così?"annuisce.
Non posso crederci,James dovrà andarsene e mancano cinque mesi alla fine dell'anno scolastico. Non lo vedrò più,non potrò immergermi nei suoi occhi verdi,non potrò più sentire il suono della sua voce roca e i nostri battibecchi continui.