Possono due persone così diverse combaciare alla perfezione?
Una casualità li farà incontrare.
Lei schietta e innamorata del romanticismo,lui molto chiuso e possessivo.
Due anime opposte che si attraggono. Scatterà l'amore tra i due?
Poi si scoprir...
Sono più confuso che mai,l'alcool che ho ancora nel corpo non mi fa ragionare e faccio cose di cui poi potrei pentirmene. Ho detto a Sam che me ne dovrò andare e non so perché ma quando c'è lei nelle vicinanze sembra che questa tristezza e rabbia svanisca. Non dovrebbe succedere,lei è solo una vecchia amica ma non mi so controllare. È sbagliato,io sono sbagliato e lei deve starmi alla larga come in questi mesi. Era facile quando mi odiava per via della scommessa,io vivevo la mia vita e lei la sua,c'erano dei litigi come di consuetudine ma finiva la. Volevo solo che mi perdonasse non che si presentasse qui quando voleva. Sono stato prima io a sbagliare e andare da lei l'altra notte.
-"Devi andare per forza James?"spezza il silenzio. -"Certo che no,posso rimanere qui con mia madre,e poi sono libero di fare come voglio ma mi ha minacciato che mi avrebbe tolto tutto,soldi e auto se non vado" -"Ma potresti cercare lavoro nel frattempo,ti guadagnerai da vivere e andrai avanti" -"Credi davvero che ce la farei da solo Sam,dai guardami...sono un cavernicolo,vado di festa in festa e mi ubriaco,è anche un modo per allontanarmi da qui,da questo" -"Così ha detto tuo padre? E non pensa a quello che vuoi tu?" -"Avanti lo sai meglio di me!"
Guardo oltre la finestra e i colori del tramonto che si sfumano in lontananza.
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Sento la sua mano che tocca il mio braccio così di scatto mi giro a fissarla. Ha gli occhi lucidi e un viso pallido.
-"Ti senti bene Sam?" -"Ehm io...si si certo"si allontana.
Alzo un sopracciglio confuso e guardo ogni suo movimento,da come muove i fianchi a come si tocca i capelli con fare nervoso,qualcosa la inquieta.
-"Sam..."sussurro. -"Mm?"chiede. -"Mi dispiace per stanotte,io non ero in me" -"Penso che ci abbia fatto l'abitudine"fa un sorriso amaro. -"Abitudine? Che vuoi dire? Qualcuno è entrato nella tua stanza ubriaco e..." -"Ehi no no,intendevo su quante volte tu mi abbia detto che ti dispiace,è quasi un anno...anzi tutta la vita!"sorride.
Tiro un sospiro di sollievo,pensavo che facesse entrare i ragazzi nella sua stanza. Ma cosa sto dicendo? Lei può fare come vuole. Scuoto la testa,sono fuori di me ed essere brillo non giova alla mia situazione ora,visto che lei è qui.
-"Cosa ti ricordi di stanotte James?"mi chiede all'improvviso.
Perché questa domanda? Perché vuole saperlo?
-"Solo che sono venuto nella tua stanza ubriaco e poi ehm,non mi ricordo...ricordo solo che abbiamo litigato e mi hai cacciato,poi mi sono ritrovato qui a casa" -"Ricordi perché l'ho fatto?" -"Non so,per qualche mia battuta stupida...è tutto un po' confuso"
Abbassa lo sguardo e le spalle sospirando.
-"Ok,io devo andare ora...mi fa piacere che stai meglio"dice prima di andare via e sbattere la porta. -"Cazzo!"impreco sottovoce stringendo le mani a pugno.