Erano le 8 ma non ero ancora pronta, ormai era nella mia indole il ritardo! Certo ero a metà dell'opera, i capelli ricci mi cadevano sulla schiena erano cresciuto un bel pò eppure ogni volta che mi guardavo allo specchio era come vedere un'estranea. Mi ero messa i jeans chiari a sigaretta , una maglia nera semplice con lo scollo a v che mi valorizzava molto il seno e stivali neri rigorosamente con il tacco di 10 cm. Mancava il trucco optai per un ombretto marrone sulle palpebre, eyesliner messo finemente e poi il marchio di fabbrica il mio rossetto marrone. Sentii un bip dopo l'altro erano Le ragazze mi continuavano a bombardare di messaggi,ma io non li consideravo. Quando ebbi finito presi il mio giubbotto di pelle da stronza e scesi con tutta la calma del mondo non c'era fretta. Quando arrivai giù al parcheggio c'era una Peugeot rossa che mi aspettava. Al posto di guida c'era Marianna era l'unica ad avere la patente, nel lato passeggero davanti c'era Diana e dietro invece Lisa ragazza magrissima, pelle chiara ed occhi scuri nascosti dagli occhiali, era la classica ragazzetta mai cresciuta e insicura. Quando aprii la portiera si misero ad applaudire. Diana a presa mi punzecchiò:- facciamo progressi qui! Invece Marianna era più sbrigativa:- monta in macchina, che dobbiamo arrivare a prato, che ci aspettano Luca e Marco. Luca era il fidanzato storico di Marianna invece Marco era l'amico che secondo me sbavava per me! Ma non era il mio tipo era un ragazzo troppo sfigato. Arrivammo nella pizzeria di prato, che aveva un nome strano. Ognuno prese il proprio posto, il mio era accanto a quello di Diana. Ordinammo 6 birre, ma il mio bicchiere era sbeccato e Marianna rise e guardandomi come se sapesse cosa volevo fare, mi ammonì:- non andare dal barista, lo farai morbido immagino. Diana era più per la rissa invece:- botte botte, vogliamo le botte. Lisa si alzò e con il suo fare da innocente del cazzo:- ti accompagno così non lo strozzi. Io guardai tutte un pò sbigottita:- Ragazze glielo faccio solo notare, non gli rompo il bicchiere in testa! Luca rise:- jenny balboa vs barista sono aperte le scommesse. Mi alzai e andai a parlare con il barista . Stava preparando dei caffè, e mi rivolse uno sguardo dalla serie finta cordialità, mi chiese:- posso esserti utile!? Io mettendogli il bicchiere in bella mostra, e con aria di sfida:- potresti cambiarmi il bicchiere per cortesia. Lui guardò il bicchiere perplesso:- guarda il bicchiere va bene, non sarai un pò in fissa! Io mi stavo iniziando ad irritare:- guarda cretino e sbeccato! Lisa mi tirò per la maglia per dirmi di andare a sedere ma invece quel gesto mi dava noia. Il barista sempre con la sua finta cordialità mi incalzò:- senti te lo cambio, però piano con le parole! Mentre aspettavo si avvicinò un ragazzo, e chiamò il Barista per nome come se fossero amici da anni:- Michele una birra bella fresca. Lui con aria sarcastica gli rispose:- compratela. E scoppiarono a ridere, eppure quegli occhi castani li ho visti da qualche parte! Era bello capelli castani, fisico asciutto alto 1,70 più o meno, capelli tenuti in su dal gel molto probabilmente, jeans chiari e una maglietta nera che deliniava il suo fisico. Lui mi guardò come se i suoi occhi volessero leggermi dentro. Lisa era accanto a me che sbavava di sicuro. Ma ora ero troppo presa da quel volto per pensare a quella stupida ragazzina. Lui sorridendomi rivolse l'attenzione di nuovo a Michele, biondo e occhi verdi e fisico palestrato e gli disse:- potresti offrire quella birra a jenny, abbiamo la celebrità dello space qui fra noi. Io lo guardai poi guardai Michele il finto e lisa ci stava capendo meno di me! Michele mi guardò uscii fuori dal bancone e guardò Lisa e gli porse la mano:- piacere io sono amico della piccola Jenny. Poi guardò me:- piccola stronza sei proprio cambiata. Poi mi venne in mente lo space e tutte le serate insieme,poi guardai alex ecco chi era, non lo vedevo da quando era un orsacchiotto umano, ora poteva aspirare a diventare un modello. Posai gli occhi su Michele:- ciao ragazzone allora sei tu il barista che mi ha dato il bicchiere sbeccato!? Lui si difese dicendo:- ero distratto mi scusi mia principessa. Rise poi vide la fila al bancone, a mo di scuse:- scusate ora rientro a dopo! Alex si avvicinò, e mi fece notare:- la tua amica è rientrata. Non me ne importava nulla di dove fosse Lisa. Io mi avvicinai e lo abbracciai :- hai visto non sono più il povero cicciotello di un tempo. Effettivamente era cambiato:- ora potresti fare il modello, era da tanto che non ci vedevamo. Lui molto curioso come sempre, lo era anche due anni fa:- come mai non ti si vede più a giro!? Il mio sguardo cambiò, non lo dissi a nessuno del mio trasferimento:- mi sono trasferita a Quarrata! In lui c'era uno sguardo dolce ma c'era pure altro forse desiderio:- qualche volta si potrebbe fare banda e prenderci un caffè. Io annuì e con un sorriso che nemmeno io ricordavo di avere:- si certamente, quando avremmo tempo entrambi! Lui prese il telefono e con molta intraprendenza:- dammi il tuo numero! Gli presi il telefono, ci sfiorammo le mani e sentii una scossa. Gli segnai il mio numero. Alex poi a mo di saluto:- via io vado morettina. Chissà quando l'avrei rivisto! Ma che me ne importava!? Io non sbavo dietro a nessuno. Quando tornai al tavolo, vedevo che Lisa era avvelenata:- nuova fiamma!? Marianna era sbigottita:- nuova fiamma!? Racconta tutto. Io non dovevo raccontare niente, nessuna fiamma,l unica fiamma che mi concedo era quella per accendermi la sigaretta. Con una risata beffarda, sorpresi tutti:- era un povero sfigato che mi veniva dietro. Non voglio nulla da quel pivello. Dopo quella frase chiusi l'argomento e proseguimmo la serata. Però Lisa me l avrebbe pagata. Gli piaceva, allora l'avrei fatta rosicare. Povera cretina
STAI LEGGENDO
STRONGER
ChickLitNON MI ERO MAI ACCORTA COSA VOLESSE DIRE SGOBBARE PER ARRIVARE IN ALTO, CREDEVO CHE IL MONDO FOSSE AI MIEI PIEDI INVECE DOVEVO LOTTARE PER RIMANEREA GALLA! questa è la storia di Jennifer, una ragazza che è cambiata mille volte e che ogni volta ha m...