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I due ragazzi corsero a perdifiato per i corridoi e scesero diverse rampe di scale, inutile dire che Serena rischiò di cadere innumerevoli volte perché continuava ad inciampare nei suoi stessi piedi e solo grazie a Jungkook, che continuava ad afferrarla in tempo, non cadde rovinosamente.
Arrivarono in una parte del giardino nascosta agli occhi delle army, di fianco a loro si trovava uno sgabuzzino ormai inutilizzato da anni, mentre davanti alcuni ragazzi stavano giocando a basket.

Serena si appoggiò al muro ansimante per riprendere fiato e quando il ragazzo la vide non poté fare a meno che scoppiare a ridere mentre la castana lo guardò torva.
<la corsa non è proprio il tuo forte> disse lui ancora sorridente
<sei davvero perspicace> rispose lei ironica mentre si sporse leggermente per vedere se qualcuno li avesse seguiti, e così fu, un gruppetto di ragazze stava ispezionando la zona.
<dai non fare l'offes-> Jungkook non riuscì a finire ciò che stava dicendo perché la castana gli tappò la bocca intimandogli di fare silenzio.
Si sporse nuovamente e vide le ragazze arrendersi all'idea che quel giorno non avrebbero pranzato con il loro idol.
<via libera> sussurrò lei togliendo la mano dalla bocca del rosso, il quale, a quel contatto, era arrossito.
Serena si accorse di quel rossore e chiese al ragazzo se stesse bene.
<tutto bene tranquilla> si schiarì la voce Jungkook andandosi a sedere sull'erba poco più avanti, la stessa cosa fece la ragazza.

Per un po' mangiarono in silenzio mentre i tiepidi raggi solari li scaldavano.
<non ti sei fatta molti amici, quasi nessuno oserei dire> disse il rosso rompendo il silenzio.
<ho te> sussurrò la ragazza mangiando un altro boccone del suo pranzo.
Il cuore del ragazzo accelerò come mai prima gli era successo, quella risposta lo lasciò spiazzato e stranamente felice.
<in questa scuola sei il mio unico amico...dovresti sentirti onorato> continuò Serena facendo ridere entrambi.
<lo sono> scherzò lui.
Ci fu un attimo di silenzio tra i due, Jungkook sperò di non essere stato indiscreto.
Si rese conto di quanto fosse stata stupida la sua affermazione e, se avesse potuto, si sarebbe sotterrato.
<sai...> iniziò a dire Serena distraendo il ragazzo dai suo pensieri.
<...prima di venire a Seul ero molto diversa da come sono ora. Volevo sempre essere circondata da persone, volevo che tutti diventassero miei amici. Odiavo restare isolata mentre ora sto meglio da sola. Buffo non credi? Passerei giornate in silenzio solo con i miei pensieri e quando mi capita di stare in mezzo a tante persone che mi parlano mi sento a disagio> Serena dopo tanto diede voce ai suoi pensieri, fu come una liberazione per lei.
Jungkook invece la ascoltò in silenzio, pensò che era davvero incredibile il cambiamento fatto dalla castana.
Il rosso si voltò verso la ragazza dai capelli color caramello e poté scorgere sul suo volto tristezza e non poté fare a meno che pensare che il suo cambiamento fosse dovuto a qualcosa di brutto che le era successo.
Appena la ragazza si accorse che Jungkook si era rattristato, si sentì in colpa ma trovò anche la sua reazione tenera.
Si era preoccupato per lei, si preoccupava sempre per lei.
Il cuore di Serena si scaldò e iniziò a battere velocemente, era da tanto che veniva ignorata e trattata come spazzatura.
Finalmente aveva trovato qualcuno che aveva a cuore la sua salute e la sua felicità.
<comunque non preoccuparti, mi basti tu. Pochi ma buoni come si suol dire> tirò una gomitata al rosso che sorrise alle parole della ragazza.

Dopo aver finito il loro pranzo restarono seduti sull'erba a parlare fino a quando due dei ragazzi che stavano giocando a basket si avvicinarono a loro e, da dietro alla rete, chiesero se volevano partecipare alla partita che si stava per svolgere.
Serena poté vedere gli occhi di Jungkook illuminarsi e istintivamente sorrise e lo incitò ad unirsi a loro.
<e tu non vieni?> gli chiese il rosso preoccuparti.
<nah, lo sport non fa per me, però sono brava a fare zapping> gli fece l'occhiolino mentre il ragazzo rise.
<in effetti ne ho già potuto avere la conferma> la prese in giro Jungkook mentre la ragazza assottigliò lo sguardo come per fargli intendere che lo avrebbe tenuto d'occhio.
<va bene sbruffone, ora però va, che se no facciamo notte. Io resterò qui e farò il tifo per i tuoi avversari> scherzò Serena mentre Jungkook gli scompigliò i capelli e raggiunse gli altri giocatori iniziando a giocare.
Il vento fece rabbrividire Serena la quale si strinse nel suo maglioncino color panna mentre guardava la partita, o per meglio dire mentre guardava il rosso che come si poteva notare era davvero portato per gli sport.

"Il contrario di me"

Pensò la ragazza sorridendo.
La sua felicità durò poco perché si ricordò che poco dopo sarebbe dovuta ritornare a casa, lei odiava quel posto, le faceva paura. Una lacrima le rigò la guancia ma l'asciugò subito e applaudì quando Jungkook fece canestro.
Era inevitabile, anche quel giorno lui le avrebbe fatto del male.

Coffee //J.k. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora