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La mattina seguente Jungkook arrivò presto e si sedette al suo banco fissando ansioso l'entrata della classe, non vedeva l'ora di parlare di nuovo con lei.
La stanza iniziò a riempirsi sempre di più ed alcuni suoi compagni di classe gli si avvicinarono incominciando a parlare con lui, a suo parere non erano male, anzi erano stati anche carini a fare la prima mossa e questo il rosso lo apprezzava.
Purtroppo però il suo sguardo cadeva sempre sull'entrata, ma di Serena nessuna traccia e ciò rattristava il ragazzo che non aspettava altro di rivederla.

Arrivò il suono della campanella che, a malincuore, fece intendere a Jungkook che quel giorno la bruna non si sarebbe presentata a scuola. Quando la professoressa di arte stava per compilare il registro, la porta che poco prima era stata chiusa si aprì di scatto e una figura un po' scomposta entrò in classe.
Il rosso sorrise appena riconobbe la folta chioma castana scompigliata e i grandi occhiali neri che penzolavano sul naso della persona appena entrata.
<signorina, siamo appena al secondo giorno di scuola e lei fa già ritardi mattinieri?!> affermò stizzita e sorpresa la cinquantenne che sedeva dietro la cattedra.
<mi scusi, le prometto che non accadrà più> si scusò la ragazza inchinandosi rispettosamente, mentre la donna sospirò semplicemente.
<va bene, ora vai a sederti> disse abbassando lo sguardo ed iniziando a fare l'appello, mentre Serena la ringraziò a bassa voce.

Appena lo sguardo della bruna incontrò quello del rosso sul viso della ragazza comparve un grande sorriso, velocizzò il passo e si sedette di fianco al ragazzo che la guardava intensamente.
<ciao Jungkook dei BTS> disse lei ridacchiando e mettendosi a posto gli occhiali
<ciao maratoneta> la salutò lui, mentre lei socchiuse gli occhi con fare minaccioso
<maratoneta? Jungkook dei BTS sento dell'ironia nella tua voce> disse alzando successivamente il braccio quando sentì il suo nome venir pronunciato.
<affatto, anzi mi piace il tuo modo di correre, vorrei che me lo insegnassi> affermò Jungkook continuando a prenderla in giro, mentre lei abbassava il capo scuotendolo leggermente.
<dov'è finita tutta la tua timidezza e ansia?> chiese lei senza rivolgergli lo sguardo, perché la professoressa aveva iniziato a spiegare il disegno che dovevano fare in quelle due ore.
A quella domanda Jungkook rimase senza parole, non sapeva spiegarselo nemmeno lui. Quando era in compagnia della ragazza era come se fosse con i suoi hyung, gli veniva naturale conversare senza alcun timore.
<forse perché non mi tratti come se fossi un alieno, ma come una persona normale. O almeno credo che sia così> disse quella frase con poca sicurezza. La ragazza capì che per Jungkook tutta quella situazione, che per lui era nuova, lo spaventava e che aveva solo bisogno di qualcuno che lo trattasse come prima del suo debutto.
Serena sorrise, era felice che il ragazzo si trovasse bene con lei.

<avete capito ragazzi? Dovete solo disegnare il volto del vostro compagno. Chi questa volta non disegnerà lo farà la prossima volta> dopo ciò distribuì dei fogli e li fece iniziare.
<chi inizia?> chiese Serena a Jungkook il quale sbadigliò un po' assonnato.
<non mi sembri molto sveglio quindi comincerò io> continuò la ragazza voltandosi verso il rosso afferrando un quaderno e appoggiandoci sopra il foglio così da avere un sostegno.
Jungkook ebbe l'occasione di guardare bene il viso di Serena, la quale era troppo intenta a disegnare per accorgersi dello sguardo insistente del ragazzo che notò una cosa che lo preoccupò particolarmente.
La ragazza aveva gli occhi arrossati e lucidi, mentre la guancia sinistra era segnata da una striscia rossa.
Jungkook voleva chiedere, ma allo stesso tempo non voleva risultare invadente, perciò si limitò a pensare tra sé e se cosa le era potuto accadere.
<cosa ti preoccupa?> Serena notò la preoccupazione del ragazzo, che però non disse niente.
Passarono dieci minuti e il rosso cedette alla curiosità.
<c-cosa hai fatto alla guancia?> chiese balbettando, mentre lei si irrigidì.
Il ragazzo notò quel particolare e ciò non poté che aumentare la sua preoccupazione.
<niente di che> rispose lei rimanendo sul vago.
<beh hai pianto, non penso sia una cosa da poco> cercò lui di convincerla a parlare, Serena strinse leggermente la matita tra le dita portando poi successivamente lo sguardo sul rosso.
<ho sbattuto la guancia contro lo stipite della porta, ero di fretta questa mattina e conoscendo la mia goffaggine...uno più uno fa due, no Jungkook?> disse la castana sperando di concludere la conversazione, ma il ragazzo non sembrò cedere, non credeva alla sua storia.
<e perché eri in ritardo?> chiese Jungkook, ormai le parole uscivano da sole.
<fai troppe domande> rispose lei irritata e più fredda del solito.
<io volevo solo...> provò a dire il rosso, ma la ragazza lo fermò con un cenno della mano.
<non sono fatti tuoi> rispose arrabbiata facendo sussultare Jungkook per il tono brusco.

Coffee //J.k. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora