3

3.2K 236 4
                                    

Le prime tre ore passarono tranquillamente, fortunatamente per gli studenti nessuno dei professori iniziò a spiegare, ma si limitarono alle presentazioni.
Grazie ad esse Jungkook poté scoprire qualcosa di più sulla sua compagna di banco, che gli stava suscitando tanta curiosità e simpatia.
Scoprì che era italiana e che prima abitava a Milano, i suoi si erano divorziati, l'agenzia di sua madre aveva cambiato sede e così, entrambe, erano state costrette a trasferirsi. Dopo due anni sua madre si era risposata e ora vivevano a casa dell'uomo.
Una storia un po' intrigata l'aveva descritta lei, anche se Jungkook aveva sentito una nota di tristezza nella sua voce.
Il ragazzo pensò che fosse naturale provare nostalgia del proprio paese, ma aveva l'impressione che quella tristezza avesse a che fare con altro.
Voleva chiedere, ma chi era lui per fare domande così personali?

Suonò la campanella dell'intervallo e con un gesto rapido Serena si voltò verso Jungkook sorridendogli compassionevole e sussurrandogli un "buona fortuna", dopodiché molto velocemente si alzò e uscì dall'aula.
In un primo momento il ragazzo non capì, ma, appena un gran numero di ragazze gli furono attorno, capì a cosa si stesse riferendo poco prima la fuggitiva.
Prese un bel respiro cercando di calmarsi e cercò di essere il più gentile possibile con le sue fan, anche se la sua mente era altrove.

Gli sembrò che l'intervallo fosse durato un eternità, quelle ragazze lo avevano sommerso di complimenti e domande sui suoi hyung. Alcune gli avevano pure toccato i capelli emettendo dei gridolini di approvazione, si era sentito come un animale in esposizione allo zoo. E pensare che era solo il suo primo giorno.
Appena Serena lo vide non riuscì a trattenere una risata, mentre gli sedeva a fianco.
<mi hai abbandonato> disse Jungkook con un broncio che la ragazza trovò adorabile.
<si chiama fuga strategica> cercò di giustificarsi <me lo sarei aspettato da loro, le fan coreane del kpop sono così prevedibili> continuò la ragazza sistemandosi il maglioncino color panna.
<e tu invece? Se non sbaglio anche a te piace il kpop> chiese il rosso meravigliandosi poco dopo della scioltezza che aveva nel parlare con la ragazza, di solito la timidezza vinceva sempre su di lui.
<io sono del detto vivi e lascia vivere>
<ovvero?> chiese il ragazzo alzando un sopracciglio.
<non stresso la vita alle persone, piuttosto le guardo da lontano sperando che prima o poi mi notino>
<potresti sembrare una psicopatica> affermò il rosso facendola arrossire, a quanto pare non aveva mai pensato a questo particolare.
<non ci avevo mai pensato> ammise la ragazza facendo spuntare un sorriso sul volto del suo vicino.

Calò il silenzio tra i due quando il professore di storia fece il suo ingresso.
Fece fare il solito giro di nomi e poi fece partire un documentario sulla storia coreana, dicendo di voler incominciare così l'anno.
Durante il "film" Serena notò alcuni ciuffi sulla testa di Jungkook avere vita propria, sapeva che non era il momento giusto, ma le sembravano così soffici.
Allungò il braccio e cercò di sistemarli facendo irrigidire il ragazzo che era diventato rosso come un peperone.
I loro occhi si incontrarono e, solo in quel momento, la ragazza capì realmente cosa stava facendo così ritrasse subito la mano scusandosi.
<n-non f-fa niente> balbettò il ragazzo con il cuore che batteva a mille.

Coffee //J.k. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora