Capitolo 19.

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A mio nonno,
mia nuova stella.

POV ANGEL.
Maglione verde acqua o rosa pastello?
I veri problemi della vita...no scherzo i veri problemi sono altri e non questi.
Prendo il maglione rosa pastello abbinandolo con le Adidas rosa.
Mentre mi sto allacciando le scarpe seduta sul letto vedo Derek entrare in camera vestito sempre magnificamente.
Indossa un semplice jeans nero strappato, anfibi rosso porpora e una felpa color rosso spento.
"Pronta?" Domanda appoggiandosi allo stirpe della porta osservandomi.
Annuisco con la testa e si avvicina, mi prende per i fianchi e mi lascia un tenero bacio casto sulla fronte facendomi sorridere, come fanno i papà con le proprie figlie scatenando il loro sorriso, quello più puro.
Derek mi ha rivelato che in futuro vorrebbe una bambina per crescerla come una principessina, la nostra.
Mi prende per mano stringendola come per non farmi fuggire da se.
Dopo aver salutato tutti, il mio ragazzo prende il suo mazzo di chiavi e usciamo dalla villa insieme, sempre mano nella mano.
E da più di un mese che non camminavo senza stampelle e de bellissimo camminare senza le quelle cose odiose e scomode.
Se potevo già camminare le buttavo subito dalla finestra, ma me le dovevo tenere per forza di cose sennò dovevo farmi trasportare da Derek, però l'idea non mi dispiace.
"Mi vuoi dire dove andiamo?" Borbotto entrando con lui in macchina.
Fa per pensare anche se sa già la risposta.
Non me lo dirà, vuole che sia tutto più romantico e misterioso.
Non lo assillerò per avere una risposta, lascerò che sia lui a farmi capire dove stiamo andando.
Percorriamo molte vie della città finché svoltando a sinistra non prende una strada per uscire dalla città.
Intuisco quindi che stiamo andando in periferia oppure stiamo andando in un'altra città che dista molto da New York.
Mi giro verso di lui e lo vedo molto concentrato a seguire la strada.
Dei ragazzi della nostra età starebbero al cellulare mentre guidano ma lui neanche parla tanto in macchina per non distrarsi.
Dopo avergli lasciato un piccolo bacio sulla guancia accendo la musica e cerco qualche canzone che mi aggrada.
Non trovandone una chiudo la radio e sbuffando torno a farmi i miei film mentali.
"Siamo quasi arrivati" dice osservandomi e rallentando con la macchina.
Guardo fuori dal finestrino e vedo che non c'è niente attorno a noi, solo enormi alberi oscuri.
Inizio a pensare che mi abbia portato qui lontano da tutto e tutti solo per uccidermi, ma scarto l'ipotesi scuotendo la testa.
Solo un pazzo farebbe ciò.
Osservo le enormi chiome degli alberi dove si può intravedere qualche scoiattolo salire su di esse.
Sono creature molto carine e agili.
Sento la macchina spegnersi, segno che siamo arrivati.
Osservo Derek togliere le chiavi dal quadro di accensione e metterle in tasta.
"Lo so che sono bello" mi becca osservarlo con un sorriso che spacca le pietre.
"Si certo" ridacchio prendendolo per il culo.
Prima che esca dalla macchina mi lascia un bacio sulla guancia, sorrido per questo piccolo gesto e scendo dalla macchina.
Il mio ragazzo mi prende per mano e mi conduce attraverso un piccolo sentiero a una graziosa casetta ricoperta di rose bianche.
Sembrano le casette che si leggono nelle favole.
È stupenda.
Accanto a questa casetta noto che c'è un piccolo ruscello.
"Vuoi entrare?" Domanda il mio ragazzo riportandomi alla realtà.
Annuisco con la testa sorridendogli.
Mano nella mano entriamo dentro la casetta e rimango incantata nel vedere tutti i mobili in legno tranne un grazioso divano il pelle.
"È tutto così bello" dico osservando tutto.
Mi giro verso di lui e vedo che sta guardando delle vecchie foto che non riesco a vedere con lui davanti, quindi mi avvicino e vedo nelle foto un piccolo Derek con dei signori anziani.
Non ci vuole l'arco di genio per capire che quelli erano i nonni di Derek.
"Questa era la vecchia casa dei miei nonni" sorride soffiando per cacciare la polvere su una fotografia dove si può vedere lui da piccolino che legge un enorme libro con il nonno.
Sorrido immaginando lui che cerca di legge quell'enorme libro e il nonno lo aiuta nelle parole più difficili.
Prendo un'altra foto dove si vede lui che avrà si e no 14 anni con il nonno mentre ridono perché si sono sporcati di gelato al cioccolato.
Osservo bene suo nonno nella foto e vedo che Derek ha preso molti lineamenti da lui, per esempio la risata.
"Dove sono ora?" Domando un po' insicura della domanda.
Il mio dolcissimo Stronzo mi guarda per poi rispondermi alla domanda.
"Mia nonna soffre di Alzheimer e mio nonno...non c'è più" sospira malinconico.
"Mi dispiace" dico posando la foto.
"Non è colpa tua tranquilla, volevo staccare un po' la spina da tutto"
"Capito, io esplorerò un po' la casa se non ti dispiace"
"No fai" sorride e mi da un bacio a stampo molto casto.
Inizio ad esplorare la casa andando al piano di sopra.
Apro una camera dove sulla porta ci sono molte stelle e intuisco che era la cameretta di Derek, anzi del piccolo Derek.
Noto tante cose belle per bimbi piccoli, come il lettino minuscolo rispetto a quello che utilizziamo ora, anzi che utilizzo ora perché mi ha preso per un materasso lo stronzo.
Mentre guardo dei giocattoli fatti di legno sono immersa nella mia immaginazione fanciullesca ripensando tutti i giochi che facevo con il mio fratello adottivo.
Noto pure un trenino dove è inciso il nome di Derek su un vagone.
Sicuramente l'avrà costruito il nonno per lui.
È un piccolo oggetto che resterà con lui per sempre.
Ora capisco perché mi ha portato qui, per farmi capire che lui resterà per sempre con me.
Soprattutto nel mio cuore.

Hey, da quanto è che non ci sentiamo?
Se non sbaglio da più di 2 mesi. Sono successe troppe cose, è passato Natale! Voi come l'avete festeggiato? Io in modo mediocre.
Non ho pubblicato nessun capitolo in questi due mesi per una singola ragione che mi ha buttato giù, cioè la morte di mio nonno.
Non avevo nessun blocco dello scrittore ma ero distrutta mentalmente, ora però sono qui, insieme a voi.
So che è molto corto il capitolo ma sono ancora sotto shock e spero che vi piaccia.
Ciao ciao❤️

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